pimpinella
Il vero nome della pimpinella, è anice verde.
Il suo fusto è cavo e rotondeggiante e le sue foglie hanno un picciolo lungo alla base ed uno più corto alla cima. I fiori sono simili a piccoli ombrellini bianchi ed i semi sono diacheni striati e molto piccoli.
Il principio attivo presente nella pianta, è l’anetolo con il quale si preparano farmaci e liquori.
Famosa anche nell’antichità, questa pianta veniva definita da Plinio il vecchio, come un elemento che giova al sonno e salvaguarda la giovinezza del viso.
La pianta è originaria del Medio oriente e può raggiungere anche il metro di altezza. In Sicilia cresce spontaneamente mentre in Toscana, ci sono varie piantagioni perché la
pimpinella viene coltivata a scopo terapeutico.
I fiori vanno raccolti quando sono completamente maturi e ciò avviene tra Agosto e Settembre. La raccolta va effettuata in tarda mattinata quando i fiori non sono pieni di rugiada mattutina e non vanno ammucchiati in una busta ma appoggiati se possibile, distanziati tra loro in una cassetta di legno.
I fiori vanno essiccati in un luogo fresco ed asciutto e quando sono pronti, si battono leggermente e si raccolgono i semi che vengono conservati in contenitori ermeticamente chiusi.
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Ricchissima di resine, la pimpinella fornisce un olio eterico contenente anetolo ma all’interno della pianta, si trovano anche elementi come i grassi, le proteine ed i carboidrati.
La pimpinella, usata anche dagli antichi egizi e dai Faraoni, veniva utilizzata già allora per le virtù terapeutiche di alta efficacia. Sembra che il pane realizzato con i semi di pimpinella, allontanasse gli incubi e favorisse il sonno.
Oggi la pianta viene usata soprattutto per la tosse insistente e per favorire la secrezione del muco ma la pianta cura anche quelle patologie del tubo digerente specialmente quelle causate da stress e forte nervosismo e allevia i gonfiori dello stomaco.
I semi infatti, sotto forma di infuso o decotto, hanno non solo un’azione mucolitica ma anche calmante e digestiva e riescono a regolare anche altre funzioni come le mestruazioni irregolari .
Gli infusi con i semi di pimpinella, aumentano la montata lattea e stimolano la secrezione della bile e calmano l’intero sistema nervoso.
Il sapore altamente aromatico, rende questi semi idonei ad insaporire diverse pietanze ma vengono usati anche come correttori nella farmacopea, per dare un sapore gradevole ai medicinali amari.
Svariati prodotti si trovano sul mercato non solo erboristico ma anche dolciario. Le caramelle emollienti, sono il prodotto più acquistato perché riescono a calmare la tosse ed hanno un potere rinfrescante per la gola.
La cosmesi e le ditte produttrici di prodotti per l’igiene personale, usano la pimpinella ed i suoi estratti per produrre dentifrici, colluttori e deodoranti.
In erboristeria, sono reperibili i semi con cui preparare delle tisane e degli infusi gradevolissimi.
Il liquore di semi di pimpinella, è considerato una sorta di elisir che bevuto dopo i pasti, riesce a far digerire, a lenire i gonfiori allo stomaco e a tonificare le gengive.
Occorrono 40 grammi di semi di pimpinella, 2 grammi di coriandolo, una scorza di cannella , un paio di chiodi di garofano, la scorza di un’arancia, un bastoncino di vainiglia, 400 grammi di alcool a 90 gradi, 400 grammi di zucchero, 400 grammi di acqua.
Si lasciano macerare le erbe nell’alcool per circa 20 giorni in un barattolo di vetro che va agitato due volte al giorno. Il barattolo deve essere posto in un luogo buio e lontano da fonti di calore.
Dopo tale tempo, si lascia sciogliere lo zucchero nell’acqua calda, si fa raffreddare il composto, si aggiunge al macerato e si può imbottigliare il liquore che può essere assaggiato anche subito.
Uno dei rimedi naturali usati anticamente per stimolare, l’appetito, era l’infuso di pimpinella. Ancora oggi questo preparato risulta essere efficace e molte volte lo si fa assumere a quelle persone debilitate da malattie o affette da patologie più serie quali l’anoressia .
Si lasciano in infusione 3 grammi di parte aerea della pianta in 100 grammi d’acqua calda e poi questo preparato, si assume prima di ogni pasto principale. L’importante è non abusare perché la pimpinella è anche un blando astringente intestinale.
Lasciando bollire 5 grammi di pimpinella in 100 grammi d’acqua, si ottiene un decotto con il quale vanno imbevute compresse di garza che andranno applicate sulle emorroidi infiammate per più volte al giorno.
Questo decotto per uso esterno, ha il potere di decongestionare la parte infiammata, di lenire il dolore causato dalla fuoriuscita delle emorroidi e di farle notevolmente sgonfiare.
Il decotto è ottimo anche per le scottature e gli eritemi solari.
Per preparare un estratto di pimpinella, si devono porre a macerare 5 grammi di pianta in 100 grammi di acqua fredda.
Il composto si lascia macerare per 8 ore esatte e alla fine, si filtra tutto e mentre metà dell’acqua ricavata dalla macerazione, si fa bollire nuovamente, l’altra metà si lascia da parte.
Una volta effettuata la bollitura, si filtra nuovamente e si aggiunge l’acqua bollita a quella lasciata a riposo.
Questo estratto a freddo, si usa come antispasmodico o espettorante nelle malattie mucolitiche.
Il the alla pimpinella, va realizzato con 10 grammi di pimpinella aggiunta ad altre piante officinali come il marrubio, la primula o l’altea.
Queste erbe si lasciano in infusione per qualche minuto e si utilizzano per curare gli attacchi d’asma ma il the preparato in questo modo, è ottimo anche per la digestione lenta.
Se si ha un ciclo mestruale doloroso ed abbondante, il decotto di radici di pimpinella, è ottimo sia come stabilizzatore del ciclo che come calmante per i dolori mensili.
Si lascia bollire 30 grammi di radici della pianta, in un litro d’acqua per 20 minuti e poi si filtra il composto e si assume un bicchiere di questo, dopo i pasti principali.
Le foglie della pimpinella, hanno il sapore simile al cetriolo. Dato che la pianta ha la capacità di fermare le emorragie, viene detta anche Sanguisorba. Se si soffre di asma bronchiale, anche se sembra strano, è consigliato mettere nella pipa, alcuni semi tritati della pianta. I semi fatti bollire nel latte, secondo una tradizione popolare, evitano le flautolenze e i pericoli di indigestione. Se usata in alte dosi, la pimpinella diventa tossica.
Secondo una leggenda, ai tempi della peste, era considerata un toccasana per questa malattia e veniva utilizzata per combatterla.
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Nome: Poterium sanguisorba L.
Raccolta: Tutto l’anno.
Proprietà: emostatico, astringente, diuretico, carmativo.
Fami
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