tintura madre uva ursina
L'uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi) è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Ericaceae che raggiunge un'altezza di 25-30 centimentri e cresce nelle zone più fredde e umide d'Europa, ovvero nelle regioni settentrionali. In italia viene coltivata sulle Alpi.
Contrariamente di quanto suggerisce il nome, non ha nessun legame con l'omonimo frutto. Il suo nome deriva dall'espressione "uva ursi", in quanto pare che gli orsi ne siano particolarmente golosi.
L'uva ursina è caratterizzata da foglie lucide ed ovali che vengono raccolte durante l'estate e lasciate ad essiccare per alcuni mesi in luoghi ventilati e chiuse all'interno di sacchetti di plastica. I suoi frutti sono di colore rosso e di sapore amarognolo, ma gustoso e commestibile. Vengono consumati, soprattutto nelle regioni del nord, per godere dei loro effetti lassativi e diuretici.
I piccoli fiori di colore bianco e rosa sbocciano a maggio e non presentano particolari proprietà.
Fino al XIII secolo gli studi erboristici occidentali ignoravano l'importanza terapeutica di tale pianta. Fu Marco Polo a riferire l'utilità scoperta dai medici cinesi per la cura di patologie renali. Da allora è stata spesso adottata anche in Occidente per il trattamento di problematiche all'apparato urinario e renale.
Le proprietà benefiche per cui viene da secoli apprezzata l'uva ursina dagli studi fitoterapici dipendono dai suoi principali costituenti. Essa contiene innanizutto arbutoside, un principio attivo che secerne l'idrochione che ha il compito di eliminare tutti i ceppi batterici che incontra, dall'intestino alla vescica. Molto importanti sono inoltre i tannini, sostante antinfiammatorie e diuretiche. Non mancano inoltre buone quantità di flavonodi dalle virtù antiossidanti.
L'uva ursina può essere assunta in diverse modalità: macerazione a freddo, infuso, decotto, tintura madre o estratto secco. In questa sede ci concentreremo sulla Tintura Madre di uva ursina che conserva inalterati i principi attivi della pianta che risultano in essa particolarmente concentrati.
La tintura madre di uva ursina viene prescritta principalmente durante il trattamento di patologie all'apparato urinario sia maschile che femminile, come cistiti, uretriti, prostatiti, candidosi. Grazie all'arbutina contenuta nella pianta, essa risulta infatti un forte antinfiammatorio e antisettico, capace di placare i dolori e il continuo stimolo di minzione.
Bisogna però accertarsi, per cominciare la cura, che l'urina sia alcalina (fattore molto frequente durante questo tipo di infezioni), in caso contrario è necessario assumere specifici alcalinizzanti (come il bicarbonato).
Molto frequente è anche l'uso per la cura della gotta. L'azione diuretica dell'arbutina permette infatti l'eliminazione delle scorie in eccesso di acido urico nel sangue e nei tessuti.
Effetti benefici sono stati riscontrati anche sui disturbi mestruali. L'azione diuretica permette di ridurre i gonfiori tipici del ciclo e derivanti per lo più da ritenzione idrica.
Le proprietà astringenti dei tannini e dei glucosi presenti nella tintura madre combattono le fermentazioni dell'apparato digestivo riuscendo a lenire acidità, reflusso e placando la dissenteria cronica e occasionale.
Un trattamento a medio-lungo termine di uva ursina può bilanciare e ripristinare la flora batterica intestinale in particolari situazioni di squilibrio.
I flavonoidi dell'uva ursina sono particolarmente benefici per le patologie del fegato. Essi lavorano come protettori e stimolatori dello smaltimento di tossine, contribuendo ad un migliore funzionamento delle attività del fegato.
La T.M. di uva ursina viene spesso impiegata anche durante le diete dimagranti, non perché possa agire direttamente sul grasso in eccesso, ma per le sue proprietà diuretiche che favoriscono l'eliminazione dei liquidi in eccesso.
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La T. M. si può consumare tramite goccie diluite in acqua, infusi o decotti.
Le prescrizioni prevedono generalmente un'assunzione pari a 40 gocce da prendere tre volte al giorno. Si consiglia di assumere le gocce accompagnandole con un cucchiaino di bicarbonato, in modo da alcalinizzare le urine e far si che le proprietà dell'uva ursina siano immediate ed efficaci.
è bene sottoporre tali suggerimenti al proprio medico o erborista di fiducia e lasciarsi seguire e consigliare da loro durante il trattamento.
L'uva ursina non presenta particolari controindicazioni, ma la si sconsiglia in alcuni casi:
- In gravidanza e allattamento: l'acidità tipica dell'uva ursina e l'alcol contenuto nella tintura madre circolerebbero nel sangue e nel latte materno e sarebbero trasmesse al bambino.
-Ai bambini al di sotto dei 10 anni: potrebbe risultare tossica.
-In caso di gravi insufficienze renali: l'azione diuretica metterebbe a dura prova i reni.
-In caso di allergie individuali specifiche.
Importante segnalare che la tintura madre di uva ursina può far verificare alcuni effetti collaterali:
- le urine potrebbero tingersi di verdognolo o marroncino
- data la forte acidità del preparato, potrebbe danneggiare, a lungo andare, le mucose gastriche, se non associata a gastroprotettori
- i tannini assunti per un periodo prolungato (oltre i 10 giorni) possono provocare casi di tossicità con conseguenti stati di nausea e vomito.
Si consiglia infine di assumere la dose giornaliera lontano dalla somministrazione di altri farmaci, per evitare casi di interazione.
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L'uva ursina si caratterizza per essere una pianta particolarmente importante in campo erboristico, per via delle sue no
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