Fiore del cappero

La pianta del cappero

Non è inusuale vedere crescere a livello spontaneo la pianta del cappero: in genere si abbarbica lungo i muraglioni dei centri cittadini, o su scarpate rocciose. Queste piante, che spesso esibiscono dei bei fiori bianchi, sono dette in botanica capparis spinosa e appartengono alla famiglia delle capparaceae. La capparis spinosa è solo una delle oltre 250 varietà esistenti del genere capparis. Oltre alla capparis spinosa, che si trova diffusa in tutta l'area del mar Mediterraneo, abbastanza diffusa in Italia è anche la capparis inermis, che non ha spine. Il motivo per cui la pianta del cappero riesce a crescere in luoghi tanto impervi sta nel fatto che dei suoi semi sono ghiotti gechi e lucertole, che poi, attraverso i loro escrementi, li diffondono un po' ovunque.
Illustrazione botanica di capparis spinosa

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Il bocciolo del cappero

I boccioli del fiore del cappero La pianta di capparis spinosa presenta radici legnose, molto robuste e ramificate, da cui si sviluppa una parte erbacea che è quella che si secca e muore, per ricrearsi in primavera. Dai lunghi rami si dipartono le foglie di forma rotondeggiante, che in genere hanno due spine alla base. La pianta comincia a dare i suoi fiori a fine maggio, che è quindi il periodo in cui se ne colgono i boccioli. Infatti, in campo culinario sono molto noti e diffusi i boccioli del cappero, che hanno una forma tonda e sono più buoni se più piccoli. Questi boccioli prendono il loro particolare sapore una volta lavorati sotto sale o sottolio, mentre il fiore, se lasciato sbocciare, ha un bel colore bianco rosato, è formato da quattro petali ovali che presentano al centro numerosi stami, che hanno colore rosa. Anche i fiori a volte si mangiano, fritti in pastella. I frutti, detti cucunci, a loro volta possono essere messi sottolio o sotto sale.

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La coltivazione del cappero

Il fiore del cappero Se si fa largo uso del cappero in cucina, potrebbe essere una buona idea farne una piccola piantagione sul balcone di casa,per avere una scorta sempre pronta. Coltivare la pianta del cappero non è difficile: si possono usare dei vasi di terracotta, meglio se lunghi e stretti. Al loro interno deve essere messo un terriccio molto drenante, perchè il cappero teme i ristagni idrici. Infatti questa pianta ha bisogno di acqua, ma che defluisca via dalle sue radici il più rapidamente possibile. Si mette sul fondo di terriccio la radice, e poi si ricopre fino a lasciare il colletto della pianta fuori. Questa operazione dovrebbe essere compiuta tra gennaio e febbraio, quando la pianta è in fase vegetativa. Si copre il terreno con un sottile strato di pacciamatura e si colloca il vaso in una zona soleggiata. A primavera spunteranno le prime piantine; volendo si possono lasciare anche sbocciare i fiori di cappero a puro scopo ornamentale.


Fiore del cappero: Le proprietà del cappero

Boccioli di <em>fiore di cappero</em> conservati sotto sale Quando a primavera compariranno i primi boccioli, se si ha intenzione di usarli in cucina, si devono cogliere quando sono ancora molto piccoli, e poi si possono conservare sotto sale, sottolio o sottaceto. Questa procedura serve perchè il sapore del cappero è amarognolo e in più non conferisce alcun aroma alle pietanze. Invece, dopo il trattamento, i capperi diventano aciduli e un po' piccanti, molto gustosi. In genere si possono iniziare a consumare dopo una conservazione di almeno un mese, dopo una prima fase in cui devono essere rimescolati per almeno una settimana. I capperi più rinomati sono quelli di Pantelleria, che sono stati insigniti del marchio IGP (indicazione geografica protetta). I capperi hanno proprietà diuretiche, proteggono i vasi sanguigni, e sono ricchi di sali minerali. In erboristeria si usa la corteccia della radice per curare le allergie e aiutare la digestione.