fiori mimosa
La mimosa appartiene alla famiglia delle leguminosae ed è originaria delle regioni più calde dell’Africa e dell’Australia. ll fusto arborescente eretto molto ramificato può raggiungere i 4-6 metri di altezza, le foglie sono alterne bipennate, verdi, lineari ed acute. I fiori piccoli e gialli sono profumatissimi riuniti a piumetto in capolini globosi. Le specie coltivate come piante ornamentali da giardino, sempreverdi, apprezzate per la loro fioritura e reperibili presso i vivaisti sono: la farnesiana, la dealbata, la motteana, la longifolia e la retinodes. La farnesiana detta anche gaggia, ha fiori odorosissimi color giallo oro intenso e rami dotati di forti spine. Nelle località a clima temperato deve esser posta al riparo di un muro con esposizione a levante e protetta con stuoie durante l’inverno. La dealbata forse la specie più comune di mimosa, è una pianta lussureggiante che può raggiungere 8-10 metri di altezza. I suoi rami fioriti sono molto ricercati ed è perciò coltivata diffusamente sulla Riviera Ligure; in questa zona però i terreni sono prevalentemente calcarei e quindi, la mimosa dealbata viene innestata sulla mimosa retinodes che funge da “portainnesto”. La mimosa motteana è caratteristica per le sue foglie ovali-triangolari e per i fiori molto profumati raccolti in grandi grappoli racemosi, che compaiono già in gennaio e sono di un bellissimo giallo. La longifolia una delle specie più antiche e diffuse, molto resistente nei terreni aridi, ha fiori a spiga di colore giallo zolfo e foglie persistenti di forma lanceolata e resta in fioritura nei tre mesi primaverili. La retinodes detta anche mimosa floribunda si sviluppa bene anche in terreni calcarei; fiorisce da fine estate all’autunno e nelle regioni più calde anche in inverno. Infine è doveroso citare un altro esemplare di mimosa originaria dell’Argentina chiamata mimosa spegazzini; è un arbusto a foglia caduca adatto alla coltivazione nelle regioni a clima invernale temperato. Può raggiungere un’altezza di 3-4 metri ed è molto decorativa per il fogliame e la fioritura che in estate produce fiori di colore rosa-lilla e richiede un terriccio fertile. Anch’essa come la mimosa pudica è sensibile al minimo urto.
La vera mimosa non è la pianta che produce i ben conosciuti fiori gialli ma una pianta erbacea annuale, la cui attrattiva maggiore è data dalla sensibilità delle foglie che si richiudono su se stesse al minimo urto riprendendo la posizione primitiva e schiudendosi solo dopo qualche tempo. La mimosa pudica originaria del Brasile, è la specie che presenta più evidente tale ipersensibilità al tocco più leggero. Non essendo una pianta resistente al freddo rigido dei mesi invernali, la mimosa si coltiva come pianta annuale con semina sottovetro in marzo. Le piantine si trapiantano in piccoli vasi appena hanno emesso le prime foglie, e successivamente si possono mettere a dimora in piena terra dove vegetano meglio. L’esposizione migliore è quella soleggiata ed il terriccio deve essere fertile. E’ possibile coltivarle anche in vaso, ma in tal caso non riescono a superare l’altezza di 60-70 centimetri. La fioritura avviene in estate con piccoli fiori a piumino rosa-lilla. Nelle regioni a clima invernale mite, la mimosa pudica diventa perenne, semilegnosa e spinosa.
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La mimosa richiede un terreno fertile arricchito di torba sminuzzata per consentirle di accumulare acqua nei mesi più caldi. La concimazione avviene in terra piena con fertilizzanti organici composti da letame e detriti vegetali. Durante il periodo iniziale di coltivazione quando le piante sono ancora giovani, conviene almeno una volta alla settimana effettuare operazioni di sarchiatura del terreno per rimuovere lo strato superficiale di terriccio secco che può fare da tappo ed impedire alla pianta di traspirare nelle ore notturne. Quando si coltiva nei vasi i fertilizzanti devono essere somministrati diluiti in acqua durante le innaffiature. Quest’ultime devono essere abbondanti nei mesi estivi ma come del resto accade per tutte le piante non bisogna mai esagerare. Le annaffiature vanno effettuate ogni 2 o 3 settimane ed in presenza di climi invernali molto freddi l’acqua si può evitare del tutto o si può somministrare in tempi ancora più lunghi. Per un buona fioritura le piante di mimose coltivate in vasi o cassette, su terrazze e balconi devono essere costantemente esposte al sole.
Le piante di mimosa vanno potate per rinforzarle non tanto dal punto di vista della fioritura che è già abbondante ma soprattutto per la lunghezza che gli arbusti raggiungono. Questo piccolo inconveniente può rivelarsi dannoso nel caso la pianta venga coltivata in zone ventilate come quelle collinari o in prossimità del mare. La forza del vento potrebbe spezzarle o quantomeno piegarle, facendole crescere in condizioni precarie e rendendole facilmente attaccabili da parte di acari e parassiti che, sono sempre in agguato non appena percepiscono uno stato di salute precario di una qualsiasi pianta. Quando si effettua la potatura, bisogna lasciare al di fuori del terreno soltanto un ramoscello con un’altezza intorno ai 20 centimetri. Comunque questo non è certamente un’operazione forzata se si pensa che le mimose essendo per antonomasia piante per la produzione di fiori recisi da coltivare in vasi o per creare mazzi floreali subiscono lo stesso trattamento. Per chi invece preferisce le mimose come piante ornamentali allora l’operazione diventa solo ed esclusivamente di salvaguardia ed arricchimento della fioritura di questa pianta tanto bella e diffusa. Infine una curiosità a riguardo delle mimose. Il nome deriva dal greco mimos, che significa mimo evidentemente si riferisce ai movimenti mimici della mimosa pudica ossia una pianta sensitiva.
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Chiamata anche “Acacia dealbata”, la Mimosa è una pianta originaria della Tasmania e di lacune zone australiane. Diventa
visita : è detta anche mimosa
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