orchidea fiori
Le orchidee sono piante perenni di origine tipicamente tropicale anche se esemplari sono stati avvistati addirittura nelle zone artiche. Sono piante che crescono spontanee ma per la loro particolare bellezza e per le variopinte specie (se ne contano oltre 20.000) sono tra le più amate e coltivate al mondo. Tra le specie più diffuse troviamo quelle epifite che vivono naturalmente sugli alberi, in penombra, in condizioni di luce limitata, umidità, temperatura e con tutti i nutrimenti ideali per la loro crescita e fioritura. Per la coltivazione di orchidee epifite (specie di grandi dimensioni), dobbiamo cercare di realizzare le condizioni presenti nell'ambiente naturale. Ci sono diverse opzioni disponibili sul mercato, ma la più semplice è la terracotta preferibilmente forata ai lati per garantire un buon drenaggio. Per piantare le orchidee epifite bisogna simulare quello che normalmente avviene in natura. In questo caso, con diversi materiali cerchiamo di creare l’habitat naturale in cui esse nascono e fioriscono. Il sistema è molto semplice, basta realizzare una sorta di tronco sui cui farle attaccare, collegandole nella posizione desiderata con l’ausilio di un supporto a stecche o semplici noci di cocco in modo da realizzare l’albero in questione preoccupandoci di ottenere una buona aerazione, un buon drenaggio, fornire le sostanze nutrienti, trattenere l'umidità e garantire la sostenibilità della pianta simile all’ambiente che si trova in natura.
Tra i materiali più comuni usati per realizzare il supporto troviamo il coir un materiale eccellente ricavato dalle fibre delle noci di cocco, molto economico che aiuta a fissare la pianta grazie alla superficie ruvida, fornisce alcuni elementi nutritivi e permette una buona aerazione. Ma siccome assorbe poca acqua, ci obbliga ad aumentare la frequenza di irrigazione. Un altro materiale idoneo per creare l’habitat naturale dell’orchidea è la corteccia di pino relativamente poco costoso e con caratteristiche molto buone. Consente una buona aerazione e aiuta a fissare la pianta a causa della sua rugosità, fornendo anche alcuni elementi nutrienti. Anch’essa asciuga la pianta molto rapidamente, e quindi anche in questo caso si richiedono innaffiature frequenti. Lo sphagnum invece è ottenuto con il muschio. La sua caratteristica fondamentale è che contrariamente ai precedenti asciuga molto lentamente e trattiene quindi più acqua riducendo la frequenza delle innaffiature fornendo anche un notevole apporto di sostanze nutritive. Infine due elementi importanti da porre sul fondo del vaso sono il carbone attivo e l’argilla espansa molto utili per far traspirare le radici attraverso le porosità e nel contempo si imbottiscono di acqua quindi, diventano veri e propri serbatoi a sostegno della pianta nel momento del bisogno.
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La moltiplicazione delle orchidee è di solito facile. Commercialmente sono riprodotte da seme o da micropropagazione (tecnica di laboratorio), ma la riproduzione in casa è il metodo più utilizzato e consiste nella divisione di piante adulte (o divisione per rizoma). La divisione dei rizomi è la tecnica più rapida e più conveniente per moltiplicare le orchidee, in quanto le altre due richiedono un alto livello di tecnologia e di spesa, diventando impraticabile per le colture private. Come regola generale, la separazione di rizomi deve essere fatta in sicurezza per non arrecare danni alla struttura. L'impianto deve avere almeno sei bulbi (gambi) ed ogni nuovo impianto ne avrà inizialmente almeno tre per avere una maggiore garanzia di sopravvivenza. Ecco di seguito alcuni passi fondamentali:
a) Togliere la pianta dal vaso originale, prendendo le radici più vecchie e lavarle in acqua corrente, eliminando le parti morte con le dita.
b) Con un coltello (preferibilmente sterilizzato con il fuoco), separare le piantine in 3 o più bulbi, tagliando il suo rizoma.
c) Seminare le piantine in vaso con terricci adatti, con la stessa procedura. Il fattore principale che determina una buona fioritura e lo sviluppo, è la luminosità del luogo in cui viene posizionata. La luminosità dovrebbe essere comunque simile a quella che si trova nel loro habitat naturale.
Le orchidee in genere richiedono un luogo a mezz’ombra. Tuttavia la luminosità ideale è del 70% di pura ombra. Nelle nostre case, possono essere conservate in luoghi in cui la luce diretta del sole si ha soltanto in qualche momento della giornata, come le prime ore del mattino oppure sotto la grondaia del tetto. Balconi e terrazze sono di solito buoni posti per lasciar vegetare le orchidee. Il consiglio è quello di resistere alla tentazione di tenerle dentro casa per lunghi periodi, magari durante la fioritura. Per posizionare l'orchidea nel suo giusto posto, dobbiamo quindi sapere quali precauzioni prendere. Non ci sono grandi segreti per prendersene cura ma solo alcuni suggerimenti fondamentali; in primo luogo evitare annaffiature frequenti perché potrebbero far marcire le radici; il modo migliore per vedere se il terreno è secco ed ha bisogno di essere irrorato è quello di testarlo con le dita. In questo modo possiamo scoprire se il substrato contiene sufficiente umidità ed in tal caso non bisogna annaffiare almeno fin quando non diventa secco. Infine quando l’acqua da somministrare è necessaria evitare comunque gli eccessi ed annaffiare la pianta nelle prime ore del mattino quando il sole è ancora pallido evitando di bagnare le foglie e i fiori. La fertilizzazione fogliare può essere somministrata ogni quindici giorni o più, con miscele di concimi minerali disciolti in acqua ed applicati con comuni spruzzatori manuali.
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