Fiori festa della donna
La festa della donna si festeggia come consuetudine, l’8 Marzo, data in cui 129 operaie di una fabbrica tessile di New York diedero vita ad uno sciopero già nei giorni precedenti per protesta alle condizioni disastrose e colme di disagio nelle quali erano costrette a lavorare. Il padrone dell’azienda però, bloccò le porte di uscita e quando la fabbrica prese fuoco, le povere donne arsero vive. Dovrebbe perciò essere una ricorrenza molto triste ma negli ultimi anni , il consumismo ha preso il sopravvento trasformando questa giornata che dovrebbe essere un giorno di lutto, in una corsa sfrenata all’acquisto dei regali più o meno costosi quando invece la mimosa, sarebbe il fiore simbolo di questo avvenimento. Inutile dire che anche i locali dei ristoranti sono colmi di donne che festeggiano in maniera smoderata assistendo a spogliarelli che poco sono in tema rispetto alle idee di rivendicazioni dei propri diritti. Comunque come dicevamo, una semplice mimosa, è il fiore simbolo di questa festa tanto importante e quel giorno, i fiorai vendono ramoscelli o anche composizioni dove la mimosa è il fiore regina . Questo fiore fu scelto dall’unione del mondo delle donne, subito dopo il dopo guerra e la scelta cadde subito su questo elemento straordinario perché semplice ma nello stesso tempo molto bello.
La tradizione impone che questo fiore venga regalato alle donne come simbolo di tante lotte fatte e di tanti diritti conquistati durante gli anni. Si usa regalare un rametto posto in un foglio di cellophane e decorato con un nastro di rafia ma non è inusuale arricchire il dono, con composizioni di altri fiori dove però, il ramo di mimosa deve essere sempre l’elemento predominante. I fiorai quel giorno, sono davvero stracolmi di acquirenti perché non solamente la mimosa si scambia tra pubblico femminile ma sono anche i mariti che provvedono a regalare la mimosa alle mogli ed i fidanzati alla loro dolce metà. La scelta è veramente variegata ed ampia perché le composizioni floreali sono tante e non riguardano solo i bouquet ma che dei cestini di dimensioni variabile a seconda del prezzo che si vuole spendere. Il gusto di chi acquista è molto importante perché anche un semplice mazzolino di fiori di campo, può diventare un superbo dono se decorato con estrema precisione. L’arte del fioraio sta proprio in questo. La preparazione dei fiori è estremamente importante e quel giorno la loro fantasia si sbizzarrisce per accontentare i gusti degli acquirenti. Ina composizione adatta per le signore raffinate, è quella formata da rose rosse, di solito 12, contornate da rami di mimosa. La composizione può essere creata semplicemente mettendo le rose con i rami di mimosa in un cellophan arricchito di nastri o in un cestino caratteristico infilate nella spugna per fiori. Bellissime anche quelle preparazioni sorrette da una foglia di palma sulla quale vengono appoggiati fiori di vario tipo sempre contornati dagli immancabili rametti di mimosa. Molti innamorati amano regalare alla loro compagna, un cuore formato da una miriade di roselline del colore che preferiscono alternate a minuscoli rametti di mimosa che appaiono timidi tra minuscoli stralci delle loro stesse foglioline. Altre persone invece, adorano regalare piante di mimosa che se tenute con cura, rimangono nel tempo come ricordo indelebile di quel giorno.
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Anche se dispiace rovinare la composizione che vi hanno regalato, potete conservare più a lungo i fiori se li slegate dallo spago che li trattiene. Anche se recisi i fiori soffrono lo stesso. Smontate quindi la composizione e riempite un vaso d’acqua. Fate sciogliere in questa una comune aspirina per il mal di testa e collocate i fiori. Si manterranno freschi più a lungo. Avete anche la possibilità di essiccare i fiori compreso la mimosa. Con la tecnica dell’essiccazione, potete far rimanere indelebile quel ricordo. Prima che i fiori perdano la loro freschezza, riuniteli in mazzetti e legateli con della rafia molto saldamente. Appendeteli poi a testa in giù in soffitta o comunque in un luogo in penombra, non direttamente ai raggi del sole. Una volta secchi, spruzzateli con della lacca per capelli in modo che diventeranno lucidi ed impermeabili e poi conservateli in uno scatolo ricoperti di carta velina ma mai di un cellophane. I rametti di mimosa invece andranno interrati stesi nella sabbia per circa dieci giorni o se preferite acquistate in farmacia dei cristalli di gel che applicherete sulle mimose ed essi assorbiranno l’umidità del fiore. Conservate anch’essi in carta velina.
Se vi hanno regalato per la festa della donna, un’intera pianta di mimosa, cercate di non farla rovinare osservando alcune semplici norme. Se volete tenere per un po’ la pianta ancora in vaso, potete farlo ma non in casa, La mimosa necessita di molto sole e quindi dovete porla sul terrazzo di casa in una posizione idonea a non farla soffrire. La mimosa non richiede grandi innaffiature altrimenti rischia di ammuffire le radici e di formare malattia da fungine per la troppa umidità e per un drenaggio sbagliato. Innanzitutto curatela annaffiandola ogni 15-20 giorni quando fa caldo mentre in inverno sospenderete completamente le innaffiature e poi quando la vedrete soffrire perché diventata troppo grandicella, dovrete categoricamente travasarla. Se non avete un appezzamento di terra o un’aiuola dove piantarla, trasferitela in un vaso di dimensioni maggiori. Quando effettuerete il travaso, non dovrete farlo in tutti i periodi dell’anno ma solo tra Marzo ed Ottobre. Svuotate il vaso che contiene la pianta e con una spazzola a setole dure, spazzolate bene le radici e controllate che la pianta stia bene e non abbia insetti o malattie. Ve ne accorgerete perché le radici appaiono molle o di colore anomalo tendente al biancastro. Sostituite la terra con altro terriccio fresco e mescolatela con dell’humus e con delle sfere di argilla espansa in modo che nel tempo, la terra diventerà soffice e malleabile. Travasate la mimosa nel vaso più grande ed annaffiatela una prima volta, poi procedete per una seconda annaffiatura quando il terreno avrà assorbito tutta l’acqua. Lasciatela poi riposare al sole. Se invece avete un appezzamento di terreno, ritenetevi fortunato perché se la mimosa attecchirà bene e l’esposizione che le darete risulterà idonea, vi ritroverete molto presto un rigoglioso alberello. Il terreno dovrebbe essere acido che è ideale per questa pianta. Usate un misuratore di PH per verificare di che terreno si tratta e poi procedete. Se il terreno non è abbastanza acido, usate dei correttori che sono reperibili nei vivai. Effettuate la stessa operazione menzionata prima e pulite le radici con una spazzola. Scavate una buca abbastanza profonda e posizionate l’alberello. Il terriccio che avete estratto, lo mescolerete con le sfere di argilla espansa e con della buona torba. Ricoprite poi il fosso che si è creato ed annaffiate la pianta. Naturalmente avrete cura di collocare la pianta in un’area molto soleggiata. Ricordate che la mimosa teme il freddo e vuole i diretti raggi del sole. Se le temperature invernali scenderanno sotto lo 0, provvedete a ricoprire la mimosa con un telo apposito bucherellato che troverete in un vivaio. Togliete il telo solo quando il gelo si sarà calmato. Attorno all’albero, effettuate una pacciamatura di pigne spezzettate, gusci di noci, segatura, foglie secche ed argilla espansa per proteggere l’albero dal freddo. A Marzo vi ritroverete un alberello rigoglioso che di anno in anno crescerà sempre più diventando di dimensioni notevoli.
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