Arancio - Citrus sinensis

Generalità

L'arancio è un ibrido diffuso in tutto il mondo in coltivazione, ma originario dell'Asia, ormai da centinaia di anni si sviluppa come una specie a se stante; sembra che le prime arance siano state portate in Europa dai mecanti portoghesi, per questo motivo in molti dialetti la parola portogal, o portugal, indica le arance. Gli aranci sono alberi di medie dimensioni, che possono ragigungere i 5-8 metri di alteza, con chioma densa, tondeggiante, sempreverde; il fogliame dell'arancio è di forma ovata o laceolata, di colore verde scuro, lucido, leggermente spesso e consistente. In primavera produce piccoli fiori bianchi, detti zagare, intensamente profumati; esistono numerosissime cultivar, che si differenziano per la forma e la dimensione dei frutti, ma anche per l'epoca di maturazione: la arance maturano da ottobre, fino a febbraio, a seconda della specie. I frutti dell'arancio sono tondegianti, di colore arancio o rossastro, con buccia amarognola, e polpa succosa, divisa in spicchi. Le arance vengono coltivate in tutto il mondo come frtutti da consumare freschi o in confettura, ma vengono utilizzati anche i fiori e la buccia dei frutti in profumeria e in fitoterapia. In genere il citrus sinensis viene innestato su altre specie di rutacee, come l'arancio amaro, C. aurantium, o il Poncirus trifoliata; in questo ultimo caso le piante originate da questo innesto sono molto più resistenti al freddo.
arancio pianta

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Arancio

L’arancio dolce, citrus sinesis è in realtà un ibrido ottenuto probabilmente dall’incrocio tra il pompelmo e il mandarino. Apparve circa nel 500 a.C.

È caratterizzato da fogliame sempreverde e lucente. Se viene sfregato con i polpastrelli rilascia un’essenza agrumata dovuta alla presenza di oli nella lamina fogliare.

La chioma ha forma arrotondata e se viene lasciato crescere può raggiungere anche gli 8 metri di altezza. I rami possono essere dotati di spine. I fiori, che compaiono verso marzo-aprile, sono bianchi o rosati ed emanano un profumo intensissimo e molto gradevole.

I frutti dal punto di vista botanico possono essere classificati come bacche. La polpa è racchiusa all’interno di una buccia più o meno spessa, anch’essa caratterizzata dalla presenza di olio essenziale.

Sono tra gli agrumi meno resistenti al freddo in quanto non riescono a resistere a temperature inferiori a -7°C.

Una pianta ottenuta da seme raggiunge la maturità intorno agli otto anni, quando comincia a fiorire. Per accorciare questi tempi di solito si ottengono nuove piantine tramite innesto.

Si tratta di piante mediamente longeve. Di solito vivono circa 40 anni. Possono però, in condizioni ottimali, superare il secolo di vita.


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Esposizione

ramo di arancio Le arance si coltivano in luogo soleggiato, e semiombreggiato; temono il gelo intenso e prolungato, quindi nelle zone con inverni molto rigidi vengono cotlivati in serra fredda o riparati con agritessuto o teli in plastica; anche nelle zone con inverni miti è consigliabile posizionare gli alberi di arancio in luogo riparato dal vento, visto che gelate tardive o venti molto freddi possono rovinare irreparabilmente i boccioli o i giovani frutti.


Un po’ di storia

arancio Gli agrumi sono originari delle appendici dell’Himalaya e i primi a coltivarli furono gli Indiani e i Cinesi. I primo a nominarli fu Confucio, nel 500 a.C. Furono poi portati in Africa del Nord, in Sicilia e in Spagna dagli arabi durante il VIII secolo. L’arancio, in particolare, però è stato introdotto in Europa dai Portoghesi dall’India. È per questo che questi frutti vengono ancora soprannominati “portoghesi”.

Fu molto amato da Luigi XII che fece costruire le prime Orangeraies e le serre per il ricovero invernale. Da allora questi frutti sono diventati il simbolo di lusso e eleganza.

L’arancio oggi rappresenta la prima produzione di frutta al mondo. Viene coltivato sia per la produzione di succhi sia per il consumo fresco. È famoso per il suo contenuto in vitamina C (anche se altri vegetali, come il kiwi e il peperone, in realtà, ne sono più ricchi). Questa associazione però deriva dalla sua buona conservabilità ne venivano stipate grandi quantità sulle navi per difendersi dallo scorbuto durante le lunghe traversate oceaniche.


Annaffiature e irrigazione

arancio pianta Le piante del genere Citrus sopportano senza problemi la siccità, che però, soprattutto se prolungata, causa la perdita dei fiori e dei frutti; per una fruttificazione ottimale è quindi bene annaffiare regolarmente le piante, da marzo a ottobre, evitando gli eccessi, ed attendendo che il terreno si asciughi tra un'annaffiatura e l'altra. Durante il perido vegetativo ricordiamo di fornire del concime per agrumi, ogni 10-15 giorni, mescolato all'acqua delle annaffiature.

Come tutti gli agrumi l’irrigazione deve essere abbondante ed è particolarmente importante, soprattutto durante l’estate. Se si sospendono le somministrazioni idriche la pianta potrebbe entrare in riposo vegetativo, cessando di fiorire e compromettendo quindi il raccolto invernale.

I primi due anni dopo la messa a dimora è bene creare un piccolo avvallamento intorno al tronco che abbia più o meno le dimensioni della chioma. In genere è l’area sono presenti anche le radici. Irrigando all’interno di questa conca saremo sicuri che l’acqua non se ne vada altrove e raggiunga invece bene tutto l’apparato ipogeo.


Terreno, moltiplicazione e parassiti

arancio frutti Terreno: utilizziamo un composto ricco di humus, soffice e molto ben drenato.

Moltiplicazione: avviene in genere per talea, o per innesto su altre rutacee.

Parassiti e Malattie: l'arancio teme l'attacco della cocciniglia.

L’arancio apprezza particolarmente suoli ricchi e profondi, ben aerati. L’ideale sono quelli con buone percentuali di sabbia. Sono da evitare assolutamente i terreni troppo argillosi e compatti. Andranno in quel caso resi più adatti mescolandoli con materiale drenante e sabbia di fiume grossolana e fine.

Se il terreno, contrariamente, fosse troppo leggero e di conseguenza anche povero sarà bene migliorarlo mescolandovi dell’ammendante organico e apportando concimi ricchi in fosforo e potassio.

In ogni caso (per esempio se dobbiamo inserire la pianta in vaso) ricordiamoci che la composizione ideale è: 5-10% di argilla, 20% di sabbia fine, 20% di limo e 50% di sabbia grossolana.

In commercio, ad ogni modo, si trovano sacchi di terriccio specifici per questo tipo di coltura.

Molto importante è ricordarsi di non interrare mai il punto di innesto. Questo potrebbe causare infatti l’insorgere di malattie quali la gommosi.


Specie e varietà

arancio navel Notare le differenze tra le varie cultivar è molto difficile a causa della grande facilità di ibridazione degli agrumi. Attualmente sono in coltivazione su vasta scala circa un centinaio di varietà, ma le tipologie disponibili potrebbero essere più di 2000.

In linea generale si distinguono tre grandi gruppi di aranci dolci

- Le navelline, con polpa succosa e profumata. Sono riconoscibili dalla tipica escrescenza agli apici. Può capitare che alla sommità si formi una sorta di altro piccolo frutto. I semi sono quasi assenti. La raccolta va da novembre a febbraio nel continente europeo e nel Nord dell’Africa. Quelli che si trovano in commercio in altri periodi provengono dall’America Latina o dalla Florida.

- Le arance bionde: sono prodotte da dicembre a luglio e utilizzate principalmente per la produzione di centrifugati.

- Le sanguinelle: hanno polpa succosa e acidula e una colorazione più o meno rossastra che dipende dal clima e dal grado di maturazione.


Clima

piante arancio La quasi totalità della produzione mondiale di agrumi è situata tra il 40° parallelo Nord e 40° parallelo Sud. Grazie però alle ibridazioni e all’acclimatamento l’arancio si è diffuso anche in regioni non propriamente tropicali. L’importante è che gli inverni non siano eccessivamente rigidi e le estati tendano ad essere molto aride e calde.

In Italia possono essere coltivati agevolmente in tutto il Sud. Nel Centro e nel Nord in piena terra possono essere tenuti solo nelle zone costiere o sui laghi. Altrove andranno coltivati in vaso in maniera da poter essere ritirati in serra durante l’inverno.

Nelle aree con inverni rigidi è bene tenere presente che non si dovrà mai esporre l’albero a temperature inferiori a -7°C.


Messa a dimora ed esposizione

Il periodo migliore per procedere è sicuramente la primavera. In questa maniera l’esemplare avrà la possibilità di riprendersi e radicare al meglio prima dell’arrivo di un’altra stagione fredda.

Se inseriamo la pianta in piena terra sarà bene preparare la buca già in autunno in maniera che la zona possa aerarsi e riprendere vitalità.

Scegliamo sempre una collocazione ben soleggiata, sia durante l’estate sia durante i periodi più freddi. L’ideale è che sia anche riparata dai venti e dalle correnti d’aria, per esempio da un muro piuttosto alto o da una siepe.


Concimazione

Concimazione arancio In piena terra si dovrà somministrare un concime azotato tre volte all’anno: a marzo, giugno e in autunno. A questo si dovrà aggiungere una buona quantità di fosforo soprattutto potassio per incentivare la fioritura e inseguito ottenere frutti grandi e gustosi.

Il fertilizzante va distribuito in tutta l’area coperta dalla chioma in maniera che possa essere assorbito soprattutto dalle radichette più giovani.

In vaso, invece, si dovrà intervenire con un concime specifico granulare o liquido una volta al mese, da marzo ad ottobre. In primavera, mensilmente, è bene aggiungere a questo un supplemento in azoto che andrà sostituito da un complesso fosfo-potassico a partire da giugno.


Rinvaso

Il rinvaso va effettuato, preferibilmente a marzo, quando le radici hanno riempito tutto il contenitore cioè quando si vedono fuoriuscire dai fori di scolo.

Evitiamo però di inserire la pianta in un vaso molto più grande del precedente. Gli agrumi tendono infatti a far occupare alle radici tutto lo spazio disponibile prima di tornare a fruttificare.

Se viviamo in un’area molto fredda, d’altro canto, un grande pane di terra potrebbe aiutarci a proteggere le radici dalle gelate.

Di capitale importanza è la predisposizione di un ottimo drenaggio sul fondo composto da ghiaia, argilla espansa o anche da biglie di vetro.

Se è all’interno di un vaso molto grande e quindi difficilmente maneggiabile possiamo evitare questa pratica e semplicemente aggiungere di volta in volta terriccio per mantenere il giusto livello.


In inverno

Se coltivate in contenitore le piante andranno riparate in una serra fredda con temperature comprese tra i -4 e gli 8°C. L’ambiente deve essere luminoso. Se non si scende sotto i 13°C la pianta non entrerà in riposo e quindi bisognerà continuare ad irrigarla e concimarla.


Potatura

Potatura arancio La potatura va effettuata alla fine dell’inverno, ma non prima del terzo anno dall’inserimento della pianta. Per impostare l’albero bisogna scegliere tre rami principali di ugual vigore eliminando gli altri. I rami secondari da questi derivanti devono essere cimati in maniera da rendere la chioma ben fitta. L’obiettivo è aumentare la superficie fogliare per proteggere il tronco e aumentare la produttività.


Riproduzione

Può essere ottenuta tramite seme o innesto. Il primo metodo viene poco utilizzato, se non per la produzione di portainnesti, perché si dovrà attendere molto prima che la pianta vada a frutto.

L’innesto è la tecnica più comunemente utilizzata. Come parte ipogea viene usualmente utilizzato l citrus trifoliata (molto resistente al freddo) e ad alcune tra le più comuni malattie.


Arancio: Malattie e parassiti

pianta arance Gli aranci vengono colpiti frequentemente da cocciniglia. Si può combattere con olio minerale addizionato con un insetticida sistemico.

Altri parassiti comuni sono gli afidi e gli acari, da combattersi sempre con prodotti specifici.

Il fungo phytophora può causare la comparsa di gommosi, caratterizzata dalla fessurazione della corteccia e dalla comparsa di una resina e dalla conseguente caduta delle foglie. È importantissima la prevenzione: le piante devono sempre essere inserite in un substrato ben drenante e il punto di innesto deve essere distante dal suolo almeno 25-30 cm.

La tristezza è una virosi trasmessa dagli afidi. Si manifesta con scolorimenti sulle nervature fogliari e frutti raggrinziti. Non c’è cura e le piante devono essere distrutte. È comunque una affezione rara presso i coltivatori per diletto.