Mela - Malus domestica
La mela è uno dei frutti più coltivati al mondo, in effetti la pianta di mele, chiamata Malus communis o Malus domestica, ha una storia che dura da millenni, ed ebbe origine probabilmente in Asia occidentale, da dove si diffuse prima in Grecia, poi nel resto dell'Europa, e, secoli dopo in tutto il resto del mondo. Il successo di questo frutto è dovuto sicuramente alle sue caratteristiche peculiari: è dolce e può essere consumato sia fresco e crudo, sia in composte, marmellate o altri piatti che ne comportano la cottura, sia dolci che salati. E' ricco di nutrienti, succoso, e soprattutto è di facile conservazione: anche millenni fa il raccolto di mele poteva venire conservato per mesi, ponendo i frutti freschi in luogo riparato dalla luce, dal sole e dal freddo invernale. Grazie a queste caratteristiche la mela viene coltivata in gran parte del globo, dove negli anni si sono prodotti numerosissimi ibridi e cultivar, con differenti caratteristiche organolettiche, di forma, colore, sapore, ma anche di coltivazione: alcune varietà sono infatti più resistenti al freddo, altre tollerano meglio il caldo o la siccità, altre ancora sono particolarmente resistenti alle malattie più comuni.
Si tratta in generale comunque di piante rustiche, che sopportano abbastanza bene il caldo, e che sopportano senza problemi il freddo invernale, visto anche che la perdita delle foglie in autunno porta il melo ad entrare in un periodo di completo riposo vegetativo, che protegge la pianta dal gelo anche intenso.
Il melo è un piccolo albero, che raggiunge tranquillamente i dieci metri di altezza, con chioma allargata e piccole foglie caduche, di colore verde scuro; in primavera produce innumerevoli piccoli fiori di colore bianco o rosato, a cui seguono i frutti, generalmente riuniti in piccoli grappoli, di 4-5 esemplari, con l'esemplare centrale di dimensioni maggiori.
Nei frutteti si prediligono varietà dallo sviluppo non eccessivo, che vanno dai 150-180 cm nelle varietà nane, fino ad un massimo di 2-4 metri nelle varietà più comuni, in modo da facilitare le opere di potatura e raccolta dei frutti, ed i trattamenti antiparassitari.
Si posizionano in luogo ben soleggiato, con un buon terreno di medio impasto, ben lavorato, ed arricchito a fine inverno con dello stallatico ben maturo.
Le annaffiature vengono fornite solo da aprile a settembre, e solo quando il terreno appare asciutto: eccessive annaffiature infatti possono favorire lo sviluppo di marciumi radicali.
Il melo produce i suoi frutti sui rami vecchi, è importante tenere conto di questo fatto nel momento in cui si decide di potare la pianta; infatti la potatura del melo avviene in maniera regolare solo nei primi anni di vita della pianta, in modo da fornirle una bella forma, ampia ed allargata; negli anni successivi, a fine inverno, si interviene soltanto per rimuovere i rami rovinati dalle intemperie, o le ramificazioni eccessivamente sviluppatesi verso l'alto, in modo da arrotondare la chioma. Potature drastiche di un melo maturo possono portare alla mancanza, anche totale, di frutti.
Il melo produce fiori ermafroditi, ma purtroppo ogni fiore non si autoimpollina; nei grandi frutteti si impiegano api o altri insetti impollinatori per portare il polline di pianta in pianta, ed ottenere un buon raccolto. Nei frutteti familiari è bene piantare almeno due esemplari di melo, facendo attenzione a scegliere due varietà che fioriscano nello stesso periodo dell'anno.
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Il melo viene colpito da un buon numero di parassiti, che generalmente non rovinano la pianta seriamente, ma che possono compromettere il raccolto di frutti; alcune varietà sono particolarmente resistenti ad alcune malattie fungine, difficilmente invece troviamo mele resistenti ai parassiti animali.
Tra le malattie fungine più comuni troviamo la ticchiolatura e l'oidio, con la seconda che colpisce particolarmente in primavera.
Tra gli insetti più comuni troviamo gli afidi, la monilia, la mosca della frutta, il rodilegno.
I trattamenti si praticano soltanto caso per caso, quando vediamo la presenza di insetti o funghi sulla pianta; in ogni caso è bene attendere almeno 15 giorni dopo i trattamenti prima di raccogliere le mele.
I millenni di coltivazione hanno portato all'esistenza di migliaia di varietà di mela; le varietà più comunemente coltivate nel frutteto, soprattutto in caso di frutteti commerciali, sono quelle che producono frutti più numerosi, di pezzatura regolare, colorazione uniforme, e di facile conservazione. Diciamo che le varietà più diffuse, come le golden delicious, o le red delicious, sono mele "standard", ovvero con polpa compatta e succosa, abbastanza dolce, forma leggermente allungata, colore giallo o rosso senza sfumature. In realtà esistono numerose varietà con caratteristiche interessanti, quali polpa particolarmente dolce, o particolarmente asprigna; resistenza alle malattie, o forma particolare. Fortunatamente negli ultimi anni si stanno riscoprendo le antiche varietà di mela, quelle che, prima della globalizzazione, venivano coltivate nelle diverse regioni del globo; queste mele sono speso più interessanti rispetto alle mele "standard" anche se forse i raccolti non sono così abbondanti, o i frutti non possono essere trasportati così facilmente.
Il ritorno nei frutteti delle antiche varietà di mela sta particolarmente a cuore a chi si preoccupa della biodiversità; infatti l'uniformarsi mondiale delle coltivazioni di mele può portare a risultati devastanti nel caso in cui un singolo insetto o fungo, mutato negli anni, vada a distruggere le più diffuse cultivar di mela; solo mantenendo gli antichi esemplari, e in buon numero, ci garantisce nel tempo di poter attingere a una fonte di frutti che possa essere resistente ai "nuovi" parassiti che possono diffondersi nel mondo.
Fortunatamente ormai sono molti i piccoli coltivatori che hanno deciso di tornare a coltivare le mele dei loro nonni, riprodotte in grande numero innestando le marze dei pochi esemplari rimasti su numerose piante; in questo modo oltre a mantenere la biodiversità di un frutto così diffuso, torneremo a gustare mele dal sapore particolare, dal colore inusuale, e anche dalla forma o dalla pezzatura non comune.
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