Con il termine pacciamatura si indica l’operazione di coprire il terreno con materiale inerte; questa operazione viene compiuta per alcuni principali motivi, il principale è quello di evitare la crescita di piante infestanti, nelle aiole e nell’orto. Ma la pacciamatura può essere effettuata anche per mantenere umido il terreno in vicinanza di piante particolarmente esigenti in fatto di acqua, oppure per mantenere il substrato fresco, o anche per evitare che il gelo invernale penetri eccessivamente in profondità, danneggiando l’apparato radicale delle piante più delicate. Inoltre nelle zone con clima molto caldo e secco, lo strato di pacciamatura permette di mantenere più a lungo l’umidità negli strati superficiali del terreno, con conseguente beneficio per le piante, e diminuita necessità di annaffiature.
La pacciamatura più spesso riscontrabile in giardino viene effettuata nelle aiole di piante da fiore, perenni o annuali; si tratta di uno strato di materiale inerte da posizionare tra le piante, in questo modo si evita la crescita eccessiva di piante infestanti, visto che il terreno sottostante non è esposto alla luce solare, con conseguente diminuita capacità di germinazione dei semi caduti sul substrato; inoltre più difficilmente le radici di eventuali infestanti potranno ancorarsi saldamente al terreno, quindi potranno essere estirpate con grande facilità.
Oltre a questo scopo con la pacciamatura otteniamo anche di mantenere una zona fresca e umida sulla superficie del substrato di coltivazione, in modo da evitare che dissecchi completamente durante il periodo estivo; questo effetto è particolarmente interessante quando coltiviamo piante che amano avere “il piede al fresco”, come ad esempio le clematis, o alcune perenni: queste piante soffrono quando il terreno in estate si asciuga completamente e si scalda, per azione del sole e della siccità.
Durante l’inverno poi lo strato di pacciamatura ripara dal freddo tutte quelle piante perenni, o piccoli arbusti, che non sono propriamente adatte ad essere coltivate in zone con gelate prolungate; infatti lo strato di pacciamatura allontana l’apparato radicale dal gelo, evitando che questo penetri in profondità.
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Negli orti amatoriali la pacciamatura viene frequentemente preparata per piante come le fragole, che rimangono per lungo tempo nell’appezzamento; ultimamente si vede sempre più spesso pacciamatura effettuata anche negli appezzamenti coltivati ad insalata.
Nell’orto di solito si pratica una pacciamatura più complessa rispetto al giardino, si procede ripulendo il terreno da tutte le infestanti, quindi lo si copre con uno strato di telo plastico scuro, o con del tessuto per pacciamatura, un tessuto in materiale plastico, robusto e resistente.
Quindi si praticano nel telo dei fori in cui verranno alloggiate le piante da coltivare, che rimarranno così ben distanziate e prive di piante infestanti. Questo tipo di pacciamatura viene talvolta utilizzato anche in giardino, per aiole di piccoli arbusti o piante perenni; dopo aver ricoperto il terreno con il materiale plastico in questo caso lo si ricopre con cortecce o lapillo, per mascherare la presenza della pacciamatura sottostante.
Sicuramente questo tipo di pacciamatura è molto durevole, ma ha anche un forte impatto visivo; in commercio esistono anche teli per pacciamatura prodotti con materiali biodegradabili, derivati dal mais: questo tipo di telo per pacciamatura ha una breve durata, e viene riassorbito dal terreno nell’arco di 12-18 mesi.
Per praticare la pacciamatura di lunga durata, come abbiamo visto sopra, si utilizzano teli in materiale plastico o tessuto; nelle aiole del giardino invece si utilizzano materiali dall’aspetto più gradevole, come pezzi di corteccia di pino, lapillo, foglie secche, paglia; si tratta di materiali completamente naturali, che con il passare del tempo si decompongono o vengono assorbiti dal terreno; per questo motivo ogni anno è consigliabile porre sullo strato di pacciame del materiale fresco, in modo da mantenere lo strato di pacciamatura sempre costante.
Ultimamente come materiale pacciamante è possibile trovare prodotti “alternativi” come la fibra di cocco sminuzzata o i gusci del cacao, si tratta di materiali di scarto che posizionati danno un effetto molto simile al terreno non pacciamato. Per un giardino più spiritoso ed allegro possiamo trovare nei vivai più forniti materiale di pacciamatura di vario genere, dai sassi di vetro colorato, fino alle pietre dure.
Uno dei metodi più utilizzati nel verde ornamentale è la pacciamatura con telo pacciamante. Queste tecnica consiste nello stendere un telo di colore scuro sopra la zona che vogliamo pacciamare. Dopo aver steso il telo si devono realizzare dei fori in corrispondenza delle piante che vogliamo far fuoriuscire dal telo mentre il resto del telo va lasciato intatto. In seguito dovremo fissare il telo momentaneamente con dei picchetti o con dei sassi dopo di che andremo a stendere del materiale sopra il telo pacciamante.
Il materiale che stenderemo potrà essere della corteccia, del lapillo vulcanico, dei ciottoli o dei sassi di diverso tipo a seconda del nostro gusto. Il telo pacciamante deve essere scelto in TNT, ovvero in tessuto non tessuto, un materiale traspirante in grado quindi di far respirare il terreno senza creare dei ristagni o delle zone asfittiche. Questo telo è il tipo migliore di telo pacciamante perchè copre il terreno, evita che i raggi solari raggiungano i semi delle erbe presenti nel terreno e quindi evita la germinazione delle malerbe pur permettendo al terreno di respirare.
La pacciamatura biodegradabile è una delle tecniche più interessanti degli ultimi anni, grazie anche al crescente interesse per la coltivazione biologica e per un modello agronomico orientato ad una agricoltura e ad una gestione del verde meno invasiva e più ecocompatibile. La pacciamatura biodegradabile non è altro che una normale pacciamatura effettuata con dei materiali naturali e biodegradbaili.
Tutti i materiali naturali sono biodegradabili, alcuni in maniera molto rapida e veloce, altri in maniera più lenta. Per la pacciamatura, a seconda dello scopo, possono essere utilizzati entrambi i materiali, sia quelli a degradazione rapida, sia quelli a degradazione lenta.
Alcune soluzioni, come per esempio la pacciamatura con paglia, è una soluzione che degrada in fretta ed estremamente ecologica. La
pacciamatura con paglia viene utilizzata per coprire il terreno, creare uno strato che doni umidità e freschezza al suolo ma che sia in grado allo stesso tempo di passare qualche sostanza nutritiva, ed in particolare fosforo e potassio di cui sono ricche le foglie. Si utilizza per proteggere una semina nelle prime settimane e generalmente è un tipo di pacciamatura che esaurisce in tempi rapidi i suoi effetti. Un po' per biodegradazione, un po' perchè si tratta di materiale che con le intemperie viene rimosso in fretta, la
pacciamatura con paglia non dura molto ma è utile in questi casi specifici appena visti.
Materiali biodegradabili ed ecocompatibili di più lunga durata sono invece la corteccia, che può essere di pino francese o di pino normale. Le pezzature della corteccia possono variare e si va solitamente dalla più piccola che è un 5/15 ad un 15/30 fino ad un 15/40 o 20/40. Le tipologie di corteccia pacciamante più vendute sono la nazionale, la corteccia di pino francese, quella di larice e quella portoghese.
Un altro materiale biodegradabile e di recupero che può essere utilizzato per
pacciamare sono i fondi di caffè. I fondi vengono stesi sulla superficie delle zone da
pacciamare e svolgono in maniera discreta la loro funzione pacciamante.
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