La potatura del glicine
Per ottenere buoni risultati è molto importante scegliere bene la varietà che andremo ad inserire. Valutiamo con attenzione gli spazi che avremo a disposizione e quale forma vorremo ottenere.
Teniamo presente che le potature continue di contenimento non favoriranno certamente le fioriture abbondanti e il glicine, in generale, non le gradisce particolarmente.
Dovremo quindi orientarci su una varietà che ci soddisfi in quanto a dimensioni, abbondanza e colorazione della fioritura e, possibilmente, precocità nella maturazione.
Ricordiamoci di acquistare da rivenditori selezionati scegliendo sempre esemplari innestati: i glicini nati da seme sono meno vigorosi e possono impiegare anche 5-10 anni prima di fiorire (e, alle volte, non ci riusciranno mai, se non in maniera sporadica e avara di racemi).
Dopo l’impianto una delle nostre poche preoccupazioni dovrà essere la potatura. È importante da subito scegliere quale impostazione dare alla nostra pianta: in questa maniera raggiungerà al più presto la maturità e comincerà ad essere eccezionalmente decorativa.
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Il glicine può essere allevato in molte maniere diverse: le più comuni sono senz’altro il ventaglio, l’alberello o ad arbusto, anche se quella che dà maggiori soddisfazioni è la spalliera. Infatti più i fusti principali sono condotti orizzontalmente, più la pianta produrrà rametti secondari annuali e gemme a fiore.
Alla fine dell’inverno, dopo la messa a dimora di un esemplare giovane, dobbiamo tenere solo il getto verticale più forte, cimandolo a circa 75-90 cm da terra (a seconda dell’altezza del sostegno). A metà estate ci attiveremo legando il fusto centrale mano a mano che cresce. Dovremo inoltre selezionare i due getti secondari più forti legandoli al supporto il più orizzontalmente possibile. Procederemo tagliando i getti secondari presenti su questi ultimi (a circa 15 cm). Eliminiamo tutti gli altri rami.
L’anno successivo, alla fine dell’inverno, interverremo tagliando il fusto principale a circa 70-90 cm da dove si diramano i due prescelti precedentemente. Questi andranno accorciati di circa 1/3 della loro lunghezza totale.
In estate interverremo scegliendo altri due getti dal fusto principale, al di sopra degli altri. Anche in questo caso effettueremo una legatura ed elimineremo i secondari. Puliamo da tutti i getti indesiderati.
Il terzo anno avremo una pianta ormai quasi matura e pronta a fiorire. Alla fine dell’inverno torneremo a cimare il tronco principale e accorceremo i quattro laterali di circa 1/3. Questo schema può essere seguito fino a quando non avremo coperto sia in altezza sia in larghezza tutto lo spazio che avremo destinato al glicine.
La forma ad albero non è “istintiva” per un glicine. Per ottenerla bisogna impegnarsi per molti anni controllando regolarmente l’armonia generale.
Il primo anno, in primavera, dovremo lasciar crescere i getti liberamente a terra. Appena saranno sufficientemente lunghi e arrivati alla fase “semilegnosa” li attorciglieremo, tutti nello stesso senso, intorno ad un tutore centrale: consigliamo di scegliere un palo d metallo duro alto al massimo 2 metri.
Tagliamo poi sistematicamente tutti i getti nati al di sotto del livello da noi prescelto per la “chioma”. Lasciamo però sempre almeno 2 o 3 occhi, scegliendo come ultimo uno che dia verso l’alto e verso l’esterno.
Mano a mano si formerà anche la struttura superiore che potrà essere autoportante o appoggiata ad una struttura apposita. Applichiamo da questo momento la potatura come per la forma a spalliera e poi quella di mantenimento.
Per avere una fioritura abbondante è importante potare il glicine con regolarità per stimolare la produzione di rami secondari. Una giusta procedura richiede due interventi: uno in estate e l’altro in inverno.
In tarda estate si taglia tutta la crescita dell’anno a circa 20 cm: ciò stimolerà una nuova crescita con l’emissione di getti secondari con gemme a fiore. Queste sono caratterizzate da una forma più rotonda. Interveniamo poi a fine inverno, lasciando solo tre gemme dal ramo principale. Volendo si può intervenire poi anche a fine marzo, cimando ulteriormente i getti.
Alle volte capita di ereditare piante trascurate dal precedente padrone. Per ottenere buoni risultati si consiglia di procedere per gradi, per non traumatizzare l’esemplare. Iniziamo in inverno selezionando i rami troppo danneggiati o vecchi ed eliminiamoli alla base. Selezioniamo pochi rami vigorosi e educhiamone la crescita come indicato per la forma a spalliera.
Capita spesso negli esemplari giovani. Aspettiamo almeno tre anni dalla messa a dimora, potiamo regolarmente e concimiamo in maniera corretta. Evitiamo i prodotti azotati (stimolano l’eccessiva produzione di foglie). Orientiamoci invece su di un prodotto per pomodori o comunque ricco in potassio.
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Il glicine è uno dei rampicanti più belli e suggestivi che esistano. Molto apprezzato per decorare giardini e per creare
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