Il giardino a dicembre
Siamo nel pieno dell’inverno: le ore di luce sono al minimo e siamo quasi al culmine del freddo. In realtà le temperature nel nostro paese sono strettamente legate alla posizione geografica: quando al Nord quasi tutto il giardino è a riposo, al Sud e sulle coste abbiamo ancora molti fiori e frutti.
È però possibile rendere gradevole il giardino ovunque, con un’attenta progettazione che includa essenze ornamentali anche in questo periodo.
In generale però è il momento in cui ci si può concedere un po’ di riposo, dedicandosi anche alla lettura di libri di giardinaggio, alla consultazione di cataloghi di piante e semi.
Naturalmente il giardino non potrà essere vivace come a maggio, ma una progettazione sapiente inserisce sempre essenze a fioritura scalare e elementi ornamentali per le stagioni meno favorevoli.
Possiamo approntare dei vasi in cui inserire ciclamini, viole, ellebori, eriche e callune: sono resistenti e vegetano anche a basse temperature, specialmente se abbiamo l’accortezza di tenerli riparati la notte, su di un davanzale a Sud. Nelle zone più miti continua la fioritura dei crisantemi e inizia quella delle camelie sasanqua, adatte a crescere in terra o in vaso, del viburnum tinus, del calicanto, dell’hamamelis e la fruttificazione degli agrumi. Non sottovalutiamo le essenze da bacca: rose botaniche o rugose, agrifoglio, pyracantha, nandina domestica, skimmia, cotoneaster…Di grande impatto, specialmente con la neve e la brina sono le graminacee ornamentali e gli arbusti a corteccia colorata, come i cornus o alcuni aceri.
-
Durante il periodo invernale le piante sono a riposo. E' il periodo ideale, quindi, per piantare arbusti da fiore in zolla o in vaso. Siamo ancora in tempo per piantare le bulbose a fioritura primaver...
È possibile ancora procedere con gli impianti di arbusti ed alberi a patto che le temperature non scendano sotto i 5°C e il terreno sia abbastanza asciutto. Per ottenere buoni risultati è bene, per le piante a radice nuda, effettuare l’inzaffardatura. Consiste nell’immergere per qualche ora le radici in un composto denso di terriccio, acqua e un po’ di stallatico: fornisce nutrimento immediato, oltre a reidratare a fondo.
I soggetti inseriti in pieno inverno possono venire decimati dall’impatto del vento freddo sulla parte aerea. Per ridurre al minimo i danni è buona norma creare una montagnola con terriccio che ricopra buona parte dei rami: la elimineremo all’arrivo della bella stagione.
Nella prima decade possiamo ancora mettere a dimora le bulbose a fioritura primaverile.
All’esterno c’è davvero poco da fare, specialmente se abbiamo già preparato precedentemente le protezioni e spostato all’interno le essenze delicate. Se viviamo in una zona a clima mite continuiamo ad interessarci al meteo: le ondate di gelo possono capitare e si può coprire fino all’ultimo momento con del tnt le piante, salvando foglie e fioritura (molto sensibili sono le camelie).
In caso di forti nevicate controlliamo gli accumuli sui rami e attiviamoci per scuoterli delicatamente: eviteremo che il peso eccessivo causi rotture.
Nella prima decade siamo ancora in tempo per fare trattamenti con un rameici o con olio bianco attivato. Utile è anche, nei casi di gravi atacchi(ad esempio di cocciniglia), una spazzolatura della corteccia. È ancora possibile fare talee legnose.
A dicembre la crescita è praticamente nulla, tranne che nell’estremo Sud. In generale non è necessario il taglio; al contrario è sconsigliato camminare sul manto erboso, specialmente dopo piogge forti piogge o quando risulta gelato. Non faremmo altro che compattare il suolo e indebolire le piantine messe già a dura prova dal freddo. Nelle giornate più calde, specialmente nella prima decade, è importante raccogliere accuratamente tutte le foglie: accentuerebbero l’umidità del terreno favorendo l’attecchimento di crittogame o marciumi dell’apparato radicale.
Se in casa abbiamo una stufa a legna ricordiamoci di non buttare la cenere: è un ottimo concime, ricco di fosforo e potassio. Possiamo distribuirla subito sul prato o nelle aiuole.
COMMENTI SULL' ARTICOLO