Il giardino nel mese di febbraio
È il momento di fare pulizia per favorire la ripresa vegetativa. Questa operazione può essere intrapresa all’inizio del mese nelle aree più miti, mentre è meglio aspettare la terza decade al Nord e nelle zone montane. Bisognerà rimuovere la pacciamatura a base di foglie o altri residui vegetali; alla base delle piante ritroveremo ancora un po’ dell’ammendante che avevamo sparso in autunno: inglobiamolo al terreno con una leggera pacciamatura, aggiungendo un fertilizzante a lenta cessione.
È anche il momento di tagliare alla base la vegetazione secca o rovinata dell’annata precedente, specialmente delle vivaci e delle graminacee: i primi tepori indurranno la produzione di nuovi getti. Possiamo inoltre cominciare con i nuovi impianti: i rischi di gelate e di eccessiva umidità dovrebbero gradatamente ridursi.
Procediamo anche con la divisione e il reimpianto per i cespi troppo allargati o con porzioni invecchiate.
Da gennaio a marzo si hanno i migliori risultati con le semine di annuali. Iniziare presto dà il vantaggio di avere fioriture precoci, ma bisogna prestare particolare attenzione alle temperature minime necessarie alla germinazione. Un altro aspetto da non sottovalutare è la quantità di luce: spesso si ottengono piantine sottili e chiare, incapaci di sorreggersi e crescere ulteriormente. Ricordiamoci quindi, appena vediamo le prime foglioline, di spostare i vassoi in una zona estremamente luminosa, possibilmente un davanzale esposto a Sud. Fondamentale è la pratica della cimatura: rallenta la crescita, ma consente l’accestimento e copiose fioriture.
Possiamo anche seminare perenni tenendo presente che per ottenere esemplari di buone dimensioni si dovrà attendere almeno la primavera successiva: l’ideale è invece procedere in autunno (periodo consigliato anche per le biennali).
Nella prima parte del mese, soprattutto al Nord, dobbiamo attendere pazientemente che passino le ultime ondate di gelo: controlliamo le coperture degli esemplari più delicati. I nuovi getti (indotti dai primi tepori) possono venir danneggiati anche solo da una nottata fredda e ventosa, compromettendo l’esemplare per tutta la stagione. Possiamo dedicarci tranquillamente alle potature auando le temperature notturne sono stabilmente sopra lo zero. Iniziamo dagli esemplari esposti a Sud e più resistenti per poi passare a quelli a Nord e più sensibili. Ricordiamoci che in questo periodo bisogna potare solamente le piante che fioriscono sui rami prodotti nell’annata, limitandoci, per gli altri, alla sola pulizia da eventuali rami malati o secchi. Per quelli in fiore in questo momento, aspettiamo l’appassimento delle corolle e la comparsa delle foglie.
È ancora un buon periodo per gli impianti di arbusti ed alberi a radice nuda: accertiamoci sempre che il terreno non sia gelato o troppo bagnato.
Una volta terminate le potature, da effettuare sempre in giornate calde e asciutte, è consigliabile fare un trattamento con un rameico sui rami e sul terreno circostante. È una pratica importante per evitare l’insorgere di cancri rameali e ridurre la quantità di spore di patogeni.
Nelle aree miti può già essere il momento di portare all’esterno le piante che avevamo riparato per l’inverno: ripuliamole dalle parti secche, esponiamole alla luce solare e somministriamo un concime liquido azotato per favorire la ripresa vegetativa.
Possiamo anche cominciare la manutenzione del prato distribuendo un fertilizzante azotato, eliminando il muschio e, verso fine mese, procedendo con una transemina se vi fossero aree diradate.
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