La propagazione per talee è uno dei metodi più utilizzati per la riproduzione di una pianta. Si esegue asportando una piccola porzione della pianta madre dai rami, dalle radici o ancora dalle foglie a seconda della specie da riprodurre. E' quindi importantissimo eseguire una ricerca prima di procedere per assicurarsi quale sia il sistema più adatto a quel tipo di pianta, dato che non tutte le tecniche si adattano a ciascuna specie.
Le talee, per attecchire con successo, necessita di alcuni fattori che sono più o meno simili per tutte le piante, vale a dire temperature sufficientemente miti e umidità. Per questo motivo le talee solitamente vengono prelevate in stagioni intermedie come l'autunno o la primavera. Mentre il caldo estivo, infatti, fa inaridire il terreno molto velocemente e quindi si rischia che le tenere radici secchino, i climi rigidi invernali potrebbero far ghiacciare la piantina compromettendo il processo. Per favorire il corretto sviluppo delle radici dalle talee è possibile attuare alcuni piccoli aggorgimenti, mirati a ricreare le condizioni ideali alla piantina. Uno dei metodi più diffusi consiste nel creare una piccola serra attorno alla piantina con della plastica trasparente magari sorretta da un piccolo telaietto ricavato intrecciando 3 o più rami, in modo che la luce del sole sia in grado di filtrare e, allo stesso tempo, l'umidità atmosferica aumenti. In alcuni casi è addirittura possibile aspettare che la talea crei spontaneamente le sue radici, immergendo la parte inferiore della stessa direttamente nell'acqua. Una volta che le prime radici sono spuntate, è possibile trapiantare la piccola pianta direttamente nel terrendo, avendo cura di preparare il substrato ideale allo sviluppo delle delicate radici. Quindi andranno bene i terricci misti a sabbia, la torba e altri substrati già preparati e specifici per la semina.
Come detto, le talee possono essere eseguite utilizzando diverse porzioi della pianta e, nello specifico, si suddividono in legnose, fogliari o radicali. Vediamo di seguito le particolarità di ciascuna tecnica.
Le talee legnose vengono effettuate asportando un piccolo tratto del ramo, appena al di sotto del nodo e con qualche foglia sulla parte apicale che assicurino il naturale processo di fotosintesi. I rametti più veloci ad attecchire sono senza dubbio quelli più freschi e meno legnosi. Alcune piante si riproducono spontaneamente per talea legnosa in natura, come ad esempio le piante rampicanti e sarà quindi piuttosto semplice riprodurre la propagazione anche forzatamente. Una volta prelevato il rametto, è necessario eliminare le foglie più basse e avere cura di interrare nel substrato il nodo, da cui partirà la formazione delle prime radici. Nel caso in cui venga prelevata una porzione un po' più legnosa, come accade ad esempio per le rose, il rametto va ripulito del fogliame quasi interamente per evitare che la pianta si disidrati troppo velocemente. Si può decidere inoltre di recidere anche la parte apicale, in quel caso la cicatrice andrà ricoperta di cera per evitare che la pianta sia soggetta alle infezioni. A volte può essere difficile distinguere la parte apicale della talea da quella che andrà poi interrata. Per evitare che ciò avvenga è di uso comune eseguire un taglio appuntito sull'estremità da interrare e un taglio perpendicolare invece sul lato apicale. E' importantissimo usare delle lame affilate e pulite per effettuare i tagli, che dovranno essere netti e precisi.
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La talee fogliari sono un tipo molto particolare di propagazione, tipico della Begonia e altre specie come la Sansevieria, la Saintpaulia e le Crassulaceae. Caratteristica comune di queste specie è data dalle caratteristiche fogliari che sono piuttosto carnose ed estremamente succulente.
Le talee vengono ricavate da porzioni di foglie non troppo giovani (da evitare quindi quelle appena germogliate), frammentate in pezzi anche piccoli di circa 2-3 cm. E' indispensabile usare sempre lame affilate e ben pulite, per evitare che la frammentazione della sezione recisa possa andare ad infettarsi a contatto con il terreno. I frammenti così ottenuti vanno poi interrati per metà in un substrato molto soffice, composto in parti uguali da sabbia e torba.
Uno dei fattori più importanti oltre alla precisione del taglio e alla composizione del substrato, è l'umidità. Di tanto in tanto è quindi consigliabile vaporizzare il terreno per mantenere costante la percentuale di umidità atmosferica.
A differenza di quanto si possa pensare, i cactus non si riproducono per talea fogliare, bensì per talea di fusto. Le pale, infatti, non sono altro che porzioni di fusto della pianta stessa.
Le talee radicali sono tecniche di propagazione piuttosto semplice e permettono di ottenere anche un buon numero di esemplari della stessa pianta, prelevando un unico complesso di radici.
Bisogna prelevare la parte più esterna e carnosa dell'apparato radicale in quanto generalmente è la porzione più vitale e avere cura di ripiantarlo rispettando l'architettura delle radici stesse, facendo quindi attenzione ad interrarle in posizione verticale o orizzontale in momento di come erano disposte nel terreno al momento del prelievo. Dalla parte apicale del complesso radicale, spunteranno le prime foglioline che andranno poi a costituire il fusto principale della pianta.
Si propagano con questa tecnica i generi Acanthus, Geranium e Primula.
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