Coriandolo - Coriandrum

Coriandolo

Il Coriandrum o Coriandolo è originario dell'area del Mediterraneo orientale; cresce in mezzo alla macchia mediterranea. Si tratta di pianta aromatica annuale, dal portamento esile ed eretto, di media grandezza; può raggiungere, infatti, anche 70 cm di altezza e 20 cm circa di diametro. Le foglie sono di colore verde brillante particolarmente lucenti. I fiori, che compaiono tra l'estate e l'autunno, sono piccoli, raggruppati in infiorescenze e di colore bianco.

E' una pianta originaria del Medio Oriente che si è poi diffusa nell'area mediterranea. Appartiene alla famiglia delle Apiacee.

Coriandolo

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Esposizione

coriandrum La pianta predilige le posizioni soleggiate. Il clima secco ed asciutto favorisce la comparsa dei semi. Si tratta tuttavia di una specie completamente rustica, che resiste quindi anche a temperature piuttosto rigide. L'esposizione ideale del coriandrum è quella che permetta di ricevere il sole diretto per gran parte della giornata, ma in un luogo piuttosto riparato dalla forza del vento, elemento che può disturbare la crescita del coriandolo.

La posizione ideale deve essere molto luminosa e calda. Soprattutto nelle regioni settentrionali è fortemente consigliata l’esposizione a Sud per garantire uno sviluppo veloce e il completamento del ciclo produttivo (specialmente se vogliamo raccogliere i semi).

IL CORIANDOLO IN BREVE
Famiglia, genere, specie Apiaceae, Coriandrum sativum
Tipo di pianta Erbacea annuale o pluriannuale, aromatica
Crescita Prima lenta, poi veloce
Altezza Fino a 1 metro
Manutenzione semplice
Esposizione Pieno sole
Terreno Non esigente, meglio calcareo e ben drenato
Concimazione Non necessaria, gradisce molto fosforo
Irrigazione Leggera, solo quando il terreno è secco
Uso Orto, angolo aromatico, vaso (h-l circa 30 cm)
Rusticità Abbastanza rustico; proteggere nelle prime fasi

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Storia del Coriandolo

Il coriandolo è una pianta annuale o pluriennale, erbacea, originaria del bacino del Mediterraneo conosciuta fin dall’antichità: vi sono prove che il suo utilizzo a fini culinari e medicinali, in Estremo Oriente, risale a più di 9000 anni fa. Ancora oggi è proprio in queste aree che questa spezia viene maggiormente apprezzata ed è un elemento indispensabile per la preparazione di un gran numero di pietanze (per esempio del curry e del garam masala indiani). Molto amata è anche nel Nuovo Mondo, in particolare negli stati centrali e meridionali (indispensabile per esempio nel guacamole), forse a causa della forte immigrazione da Asia e Africa.

Il coriandolo ci dà essenzialmente due prodotti diversi: i semi essiccati, usati come spezia oppure confettati, e le foglie, impiegate per lo più fresche similmente a come avviene per il prezzemolo.

I maggiori produttori e consumatori di semi sono l’India, il Marocco, il Canada, la Romania e la Turchia.

Come aromatica viene coltivata maggiormente in Russia, Asia centrale, Cina, India e in America latina, specialmente nelle aree caraibiche.

Il suo nome deriva dal greco “corys”e “onder” che significa “simile alla cimice”, perché l’odore emanato dalle foglie assomiglia a quello rilasciato da quegli insetti. I coriandoli (pezzetti di carta) prendono il loro nome dall’usanza di distribuire a Carnevale dei semi confettati di questa pianta.


Descrizione e classificazione botanica

coriandolo Il coriandolo appartiene alla grande famiglia delle Apiaceae che comprende più di 450 generi e 3500 specie di piante, molte di grande interesse per le qualità aromatiche e alimentari. Tra i “parenti” del coriandolo troviamo per esempio la carota, il prezzemolo, l’anice, l’aneto, il cumino, il finocchio coltivato e quello selvatico.

Il Coriandrum Sativum è una pianta erbacea caratterizzata da una grande quantità di oli aromatici, presenti in ogni parte, dallo stelo alle foglie, ai semi. Il semplice sfregamento permette un abbondante rilascio nell’aria. Lo sviluppo è inizialmente molto lento per accelerare all’arrivo di temperature medio-alte. Le foglie hanno lamina piatta, bi-tripennatosette, di un bel verde vivace, finemente intagliate. La pianta, eretta, può raggiungere i 90 cm di altezza ed è caratterizzata da steli erbacee molto ramificati.

La fioritura avviene a partire da metà estate, ma in maniera scalare. I singoli fiori, bianchi, rosa o, più raramente, bruni, sono raggruppati in ampie ombrelle. In seguito evolvono in piccoli semi (in realtà sono i frutti) rotondi, prima verdi, poi marrone chiaro, circondati da una sottile pellicina. Da essiccati hanno un aroma dolce e delicato, con retrogusto agrumato.

IL CALENDARIO DEL CORIANDOLO
Semina Marzo-aprile
Germinazione Circa 15 giorni a 12-15°C
Fioritura Giugno-settembre (scalare)
Raccolta foglie Da giugno
Raccolta semi Luglio-settembre (anche scalare)/td>


Terreno

coriandolo Il terreno ideale per la coltivazione delle piante di Coriandrum deve essere sciolto e con una buona componente calcarea oltre che ben drenato, visto che, la presenza eccessiva d'acqua e la formazione di ristagni idrici, porta la pianta ad un veloce deperimento, che può portare alla morte degli esemplari di coriandolo.

Il coriandolo è una pianta rustica che può accontentarsi dell'acqua piovana, anche se, durante la stagione estiva, quando le temperature sono elevate, è bene intervenire con annaffiature regolari ogni 3/4 giorni.

Il coriandolo è una aromatica molto adattabile e cresce facilmente in quasi tutti i suoli e a diversi valori di pH (da 5 a 8) a patto che risultino ben drenati. In assoluto predilige però i terreni di medio impasto, calcarei e abbastanza ricchi di sostanza organica.

Le concimazioni non sono strettamente necessarie: andrebbe evitata l’abbondanza di azoto che induce un’eccessiva crescita dello stelo e conseguente fragilità. Il coriandolo apprezza invece un buon apporto di fosforo che favorisce la concentrazione degli oli aromatici nelle foglie e nei semi. Una buona soluzione è aggiungere un poco di anidride fosforica al terreno al momento della lavorazione.


Moltiplicazione

coriandolo La propagazione delle piante di questo genere per ottenere nuovi esemplari avviene, di solito, per semina. Le piante devono essere poste a dimora tra la tarda primavera e l'inizio dell'estate, il mese migliore, di solito, è Aprile. Per ottenere buoni risultati dal processo di semina è opportuno prediligere i terreni sabbiosi, che consentano il mantenimento di un buon grado di umidità, senza però permettere la formazione di ristagni d'acqua.


Tecniche colturali

La coltivazione del coriandolo è molto semplice: questa pianta germina piuttosto facilmente e non necessita di cure assidue. Per ottenere buoni risultati è solamente necessario acquistare sementi perfettamente conservate, visto che in condizioni non idonee la germinabilità decade in tempi brevissimi.

La coltura può essere effettuata sia in piena terra sia in vaso. In quest’ultimo caso opteremo per un contenitore profondo e ampio almeno 30 cm.

Come già accennato nei paragrafi precedenti, in presenza di un clima caldo e asciutto, la pianta di Coriandrum riesce a svilupparsi e a crescere con facilità.

E' importante mantenere un buon grado di irrigazione, è quindi, consigliabile annaffiare con una certa costanza e frequenza, sempre, naturalmente, avendo cura di controllare che sul terreno non si formino ristagni d'acqua e aspettando che l'acqua sia penetrata nel terreno prima di procedere con una nuova annaffiatura. Per ottenere foglie particolarmente succulente è necessario alternare l'esposizione al sole al posizionamento in zone di penombra.

Durante il periodo primaverile, per aumentare la crescita delle piante di coriandolo, è bene fornire del concime contenente azoto e potassio che va mescolato all'acqua ogni 15 20 giorni.

La raccolta delle foglie, particolarmente aromatiche, deve avvenire durante il periodo autunnale.


Malattie e parassiti

coriandolo Questo genere di pianta ha un carattere piuttosto rustico che la rende immune dall'attacco di parassiti, ma può comunque soffrire per la presenza di marciumi radicali dovuti ai ristagni d'acqua e alla presenza dell'oidio, malattia causata da funghi che si manifesta con la formazione di una sostanza biancastra sulla superficie delle foglie.


Semina del coriandolo

La semina può essere effettuata dalla fine di marzo a tutto aprile, a seconda del nostro clima. È possibile, se viviamo al Nord o in altura, procedere in casa o in serra riscaldata in maniera da avere la certezza di terminare il ciclo colturale.

Si semina direttamente a dimora, lavorando il terreno fino almeno a 40 cm di profondità. Dopo aver sminuzzato attentamente le zolle e creato dei solchi poniamo un seme ad una profondità di 1 cm, ogni circa 3 cm, distanziando le file di circa 20. Manteniamo umido, ad una temperatura media di 12-15°C. La germinazione avviene in circa due settimane.


Composizione del vaso

coriandolo Importante è creare sul fondo uno spesso strato drenante con ghiaia o argilla espansa. Il terriccio in commercio è generalmente troppo leggero e torboso per questo tipo di coltura. Si consiglia di mescolarlo in parti uguali a terra da giardino calcarea.


Clima

Il coriandolo ama le temperature alte specialmente nel periodo della germinazione e nel primi stadi di sviluppo. In seguito è capace di sopportare anche gelate durature e non è raro che torni a spuntare anno dopo anno (anche se spesso si preferisce sostituire completamente le piante per avere una maggiore produttività).

I climi secchi sono in assoluto i migliori, anche se inducono una veloce comparsa dei semi.


Irrigazione e Annaffiature

fiori di coriandolo Come abbiamo detto il coriandolo ama i suoli abbastanza secchi. In piena terra è raramente necessario ricorrere a irrigazioni. Distribuiamo acqua solo nel caso di siccità prolungata e/o viviamo in aree molto calde.

In vaso l’apporto idrico deve essere più assiduo, ma è importante evitare ristagni idrici, causa sicura di deperimento. Annaffiamo solo quando il substrato risulta asciutto in profondità e evitiamo assolutamente l’uso di sottovasi.


Avvicendamenti e consociazioni

Il coriandolo cresce molto bene nelle vicinanze delle carote, delle crucifere, delle alliaceae e delle patate. Evitiamo invece di inserirlo nei pressi del finocchio.


Raccolta del coriandolo

coriandolo estratto Possiamo cominciare a raccogliere le foglie all’incirca 60 giorni dopo la semina: vanno utilizzate il più velocemente possibile per mantenere al massimo la loro fragranza. Possono essere anche essiccate, in una zona ombreggiata e ventilata, ma perdono buona parte delle loro caratteristiche; un’ottima alternativa è il congelamento.

La raccolta dei semi va effettuata invece con grande calma attendendo che l’intera pianta risulti secca, color marrone spento (tra luglio e agosto). In questa maniera la quantità d’acqua sarà più bassa e migliorerà sensibilmente la conservabilità. Inoltre gli aromi sgradevoli (le note simili alla “cimice”) saranno quasi completamente svaniti per lasciar spazio solo a quelli dolci e agrumati.

Si consiglia di dividere i semi dal resto della pianta e porli in un’area ombreggiata e arieggiata perchè asciughino ulteriormente: un’eccessiva umidità comporterà sicuramente fermentazione e ammuffimento nelle successive fasi di conservazione. Possono poi essere posti in contenitori ermetici, al fresco e al riparo dalla luce.


Specie e varietà di coriandolo

In coltivazione si trova una sola specie di coriandolo, ma negli anni sono state selezionate diverse varietà e cultivar in cui risultano peculiari diverse sfumature aromatiche e le dimensioni finali. Si possono distinguere in varietà diffuse commercialmente (adatte all’hobbistica) e varietà sviluppate per la coltivazione intensiva.

Tra quelle commerciali annoveriamo

Specie tipo (detta anche “coriandolo cinese”)

Ha un sapore piccante, con forti note di anice. Cresce fino a 80 cm (adatto quindi al pieno campo).

“lemon”

Con aroma più delicato e agrumato, cresce fino a 65 cm (adatta a vaso)

“delfino”

Aroma molto intenso, adatto alla coltivazione in vaso, con fogliame simile a quello dell’aneto.

Le varietà sviluppate per la coltivazione professionale sono spesso indicate con sigle. Quelle sviluppate in Bulgaria sono caratterizzate da una grande concentrazione di olio aromatico e vengono ricercate dall’industria alimentare, farmaceutica e profumiera. Le varietà originarie della Russia sono più rustiche e vengono quindi coltivate in aree più fredde e con estati più brevi.

In India invece sono state create cultivar capaci di produrre grandi quantità di semi dall’ottimo sapore.


Usi del coriandolo

bacche coriandolo I semi trovano largo impiego nell’industria alimentare. In Oriente vengono utilizzati per la creazione di mix di spezie, ma sono per lo più macinati al momento per evitare la perdita di gran parte del loro delicato aroma.

Sono usati anche a scopo farmaceutico: in bagni e pediluvi hanno effetto stimolante e drenante. In infuso hanno doti contro i problemi intestinali e digestivi. L’olio essenziale ha proprietà battericide e fungicide.

Le foglie si usano soprattutto in Grecia, Medio ed Estremo Oriente oltre che in America Latina.


Coriandolo - Coriandrum: Curiosità: il sapore e l’odore delle foglie di coriandolo

Secondo recenti studi l’aroma del coriandolo è preferito da specifici gruppi etnici (Asia del Sud, ispanici e Medio Orientali) che per questioni genetiche non avvertono alcune sfumature che sono invece percepite chiaramente da molti europei, africani, caucasici e abitanti dell’Asia orientale. Questi ultimi lamentano infatti uno spiccato sapore di sapone o di cimice, specialmente nelle foglie fresche.



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