Ginko - Ginkgo biloba
Il Ginkgo Biloba è un albero originario della Cina, completamente rustico e dal portamento eretto. Lo sviluppo della pianta può avvenire in altezza (fino ad un massimo di 40 metri) e in larghezza (fin ad 8 metri di diametro); a volte ci troviamo di fronte ad alberi stretti e alti, altre ad esemplari più voluminosi ed espansi. Il Ginkgo Biloba si caratterizza per la forma delle proprie foglie (verdi in primavere e in estate, gialle in autunno, prima di cadere) che assomigliano a dei piccoli ventagli; queste crescono o in modo alternato lungo il ramo oppure raccolte in grappoli. I fiori del ginko compaiono in estate, possono essere maschio (in infiorescenze pendule) oppure femmina (piccoli, tondi e solitari) in entrambi i casi di colore giallo. Sulle piante femmina crescono anche i frutti, di colore verde-giallo.
La pianta predilige climi piuttosto caldi e le posizioni di pieno sole. Come tutte le piante completamente rustiche può tuttavia resistere anche a temperature molto rigide, fino a 15°C al di sotto dello zero. Il ginko è coltivato in quasi tutta Italia e nel resto del mondo, a scopo ornamentale. La diffusione della pianta è dovuta in ogni caso all'uomo in quanto non si sono trovate coltivazioni spontanee di ginko riconosciute.
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Il terreno ideale del ginko deve essere molto fertile, umido e ben drenato con una profondità significante e con una buona presenza di humus. Grazie alla presenza dell'humus infatti, ossia materiale organico in decomposizione, il terreno è in grado di trattenere l'acqua e mantenersi quindi umido. Se il terreno del vostro giardino di casa non è particolarmente adatto alla coltivazione del ginko, è possibile aggiungere materia organica gia preconfezionata per garantire un ottimo sviluppo alla pianta.
La propagazione della pianta avviene per semina oppure attraverso talee semi-legnose, prelevate durante il periodo estivo. Nella maggior parte dei casi, la germinazione ha buoni risultati. Una volta realizzato cio, sarà possibile spostare i germogli in contenitori singoli e porli al riparo in zone piuttosto in ombra. Per l'intera durata della loro prima stagione vegetativa dovranno rimanere in serra, con temperature non troppo elevate. In seguito, durante la primavera, sarà possibile mettere a dimora le piantine ma sempre in una zona riparata e non troppo soggetta a cambiamenti climatici.
La taleaSi effettua prelevando, dalla metà dell’estate in avanti, dei segmenti semilegnosi lunghi almeno 10 cm. Scegliamoli con attenzione (vi è molto dimorfismo) visto che, assecondando la loro conformazione, potremo, in futuro, di donare un portamento particolare all’esemplare.
Inseriamo il ramo in una composta leggera, ma capace di mantenersi sempre fresca. L’ideale è mescolare la stessa quantità di terriccio e sabbia. Copriamo con un cappuccio di plastica trasparente e poniamo il vasetto in una zona di ombra luminosa, fino ad avvenuta radicazione. È importante non lasciar mai seccare completamente il substrato. Generalmente si ha già un buon sviluppo dall’annata successiva e la messa a dimora definitiva può essere effettuata a partire dal secondo anno.
Fondamentale per avere la produzione dei frutti è necessario piantare alberi maschio e femmina in prossimità gli uni degli altri, in maniera tale che possa avvenire la fecondazione. La potatura è sconsigliata, se non strettamente necessaria, in quanto a pianta potrebbe essiccarsi.
Per quanto riguarda l'irrigazione, non è particolarmente necessaria. Può bastare l'acqua piovana in territori dal clima temperato. Durante le estati più afose, aumentare le irrigazioni. Questo è da tenere in considerazione anche per le specie coltivate in vaso.
Si tratta di un albero resistente che risulta praticamente autonomo dopo i primi di anni di affrancamento.
Inizialmente infatti, specie se si vive nelle regioni meridionali o se il terreno risultasse sabbioso, è bene seguire l’esemplare con regolari irrigazioni, almeno durante la stagione calda. Per diradare gli interventi è sempre utile pacciamare il terreno con paglia, foglie o altro materiale idoneo; è d’aiuto anche al Nord per superare in sicurezza i primi inverni.
Per mantenere il substrato ricco e incentivare la crescita è consigliato spargere, in autunno, nell’area coperta dalla chioma, dello stallatico sfarinato maturo.
Il Ginkgo Biloba produce frutti in abbondanza che maturano soprattutto se il clima è particolarmente caldo; la raccolta degli stessi deve avvenire in autunno.
Questa varietà di piante può essere attaccata da afidi e, nei periodi più caldi, da malattie fungine.
La specie tipo è un albero davvero imponente che può essere inserito solamente in giardini o parchi di medie-grandi dimensioni. La grande bellezza e l’affidabilità di questo vegetale lo portano però ad essere richiesto da una platea molto varia di amatori. Oggi possiamo fortunatamente trovare cultivar più o meno ingombranti: alcune possono addirittura essere coltivate in vaso su di un balcone. Vi è anche molta scelta per quanto riguarda il portamento (aperto, colonnare, piramidale, espanso, coprisuolo) e per il colore delle foglie ( verde acceso, variegato nell’argento o nell’oro, giallo luminoso).
In ambito vivaistico le cultivar sono quasi sempre prodotte tramite innesto: è un metodo che consente di ottenere più velocemente una pianta adulta e garantisce il mantenimento delle caratteristiche peculiari.
Ecco alcune delle varietà più diffuse:
Ginkgo biloba specie: può raggiungere dimensioni notevoli e trova impiego come esemplare isolato, in boschetti o per siepi. Le foglie in autunno diventano di un bel giallo dorato. Esistono esemplari maschi e femmine, anche se sono quasi sempre preferibili i primi. I frutti (presenti solo nelle femmine) in autunno emanano un odore poco gradevole oltre a sporcare il suolo sottostante.
Autumn Gold, alto fino a 12 metri e largo circa 3, è un bell’albero di forma conica. Molto attraente per la bellissima colorazione delle foglie nella stagione autunnale
Latifolia simile alla specie, ma ha foglie più larghe che lunghe, molto decorative
Fairmont ha crescita rapida e portamento eretto e quasi colonnare. Ha foglie larghe.
Ephiphylla varietà femmina che produce i frutti all’estremità delle foglie.
Fastigiata ha rami che si dirigono verso l’alto. Il tronco è libero nella parte bassa e la chioma ha forma piramidale
Horizontalis i rami si sviluppano in orizzontale. Di solito si attesta sui 2 m di altezza per altrettanti di larghezza
Longifolia ha lunghe foglie con lobi separati da una incisione molto profonda
Lakewiew pianta compatta e conica con foglie grandi. Adatta a piccoli giardini
Pendula presenta dei rami a portamento decombente
Tit forma nana (al massimo 5 metri di altezza) e di forma cespugliosa molto compatta e densa
Tubifolia rami decombenti e foglie arrotolate su se stesse
Variegata con foglie striate bianco crema
Beijing gold foglie grandi variegate nel crema e nell’oro. Circa 4 m x 4
Troll e Trolly forme molto nane, fino a 1-1,5 metri di altezza e ampiezza. Foglie gialle in autunno. Adatti a vaso.
Le foglie del Ginkgo Biloba sono impiegate in fitoterapia dalla notte dei tempi, specialmente in Oriente.
La scienza ha preso in considerazione questa pianta ed ne ha dimostrato l’efficacia, soprattutto in alcuni ambiti.
Prima di tutto può essere un valido aiuto per il sistema circolatorio, in particolare per migliorare il funzionamento dei capillari, grazie alla grande quantità di flavonoidi contenuti nei suoi estratti. Questi migliorano la viscosità sanguigna e interferiscono con l’eccessiva coagulazione che si verifica in caso di allergie o infiammazioni. Agisce anche nell’eventualità di danni alla retina favorendo la microcircolazione e quindi la guarigione.
A livello cerebrale agisce migliorando il metabolismo del glucosio e inibisce lo sviluppo di edemi cerebrali.
La grande quantità di flavonoidi lo rendono inoltre prezioso per inattivare i radicali liberi, svolgendo così una funzione antiossidante, rivitalizzante e antinvecchiamento.
L’estratto di ginkgo biloba era già impiegato nella medicina tradizionale, ma solamente dagli anni ’70 si ottengono prodotti capaci di mantenere intatte tutte le sue numerose proprietà, oltre a garantire un effetto costante.
Precedentemente, infatti, sia la raccolta manuale sia l’essicazione all’aria non permettevano di ottenere alti standard qualitativi.
L’impianto di coltivazioni dedicate, la raccolta meccanica e la selezione di cultivar e foglie migliori permette oggi una perfetta riproducibilità qualitativa e quantitativa dei principi attivi. Questi vengono estratti sotto vuoto in una miscela di acqua e solvente organico, che verrà eliminato in seguito insieme ad altre sostanze indesiderabili. L’estratto viene poi concentrato e utilizzato per la preparazione di capsule, polveri o formulazioni liquide.
Ad ogni modo è possibile trovare in erboristeria anche foglie essiccate, adatte per preparare delle ottime tisane.
La polpa dei frutti non è commestibile e può anzi risultare tossica e irritante per la pelle. Sono invece utilizzabili i semi simili a mandorle che si trovano all’interno del nocciolo. Vengono utilizzati frequentemente in Giappone per accompagnare il sakè o alcuni piatti tradizionali.