Peperoncino Trinidad Scorpion
Il peperoncino Trinidad Scorpion è diventato, negli ultimi anni, uno dei protagonisti delle classifiche di piccantezza. È stato infatti il primo a superare la soglia di 2.000.000 Unità Scoville ed ha detenuto per circa un anno e mezzo il record assoluto in quella particolare classifica.
Storia e originiI peperoncini denominati “Trinidad Scorpion” sono tutti originari dello stato di Trinidad and Tobago, che si trova al largo della costa del Venezuela.
La cucina fa ampio uso di questi frutticini: è difatti fortemente influenzata dalla cultura messicana, cubana e domenicana. Alla cultura gastronomica locale si è però, nel tempo, aggiunta l’influenza indiana, unica in tutta quell’area. Tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 vi fu infatti un’enorme ondata migratoria dall’Est di quel paese. La fine della dominazione coloniale e di conseguenza della schiavitù aveva infatti reso necessario l’apporto di ulteriore mano d’opera proveniente da altri continenti.
Le diverse etnie presenti sul territorio hanno quindi avuto una grande importanza nella selezione di un tipo particolare e specifico di peperoncino, legato fortemente al suo territorio di origine.
La coltura del peperoncino è estremamente diffusa su tutta l’isola: quasi ogni famiglia ha, nel proprio orto o anche solo sul balcone, una pianta per avere sempre a disposizione l’indispensabile prodotto.
Per questa ragione sono diffuse un gran numero di cultivar, tutte dall’aspetto molto simile, ma che raramente costituiscono linee pure perfettamente riproducibili. È infatti molto comune l’impollinazione incrociata ad opera degli insetti e di conseguenza una grande variabilità.
Anche acquistando semi certificati non è detto che si ottenga sempre lo stesso identico risultato. Tipologie molto diffuse e con caratteristiche abbastanza omogenee sono: Trinidad Scorpion Chocolate, Trinidad Scorpion Yellow, Trinidad scorpion x bhut jolokia, Trinidad Scorpion Orange, Trinidad Scorpion Butch Taylor. Di solito variano la colorazione finale del frutto e alcuni sapori secondari (possono avere aromi fruttati, agrumati, dolci o affumicati).
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Negli ultimi anni il CARDI (Caribbean Agricultural Research and Development Institute), si sta impegnando per creare delle linee pure per i peperoncini più famosi. In questa maniera dovrebbe poi essere garantita la perfetta riproducibilità da seme e può diventare più semplice il lavoro di ulteriore selezione.
Nell’ambito di questa ricerca è stato sviluppato un nuovo tipo di peperoncino, non ibrido, molto stabile e riproducibile: il Trinidad Moruga Scorpion (in riferimento ad una specifica area dell’isola).
Caratteristica peculiare di questo capsicum è la sua estrema piccantezza.
Il record del mondo fu stabilito all’inizio del 2012: l’Università dello Stato del New Mexico coltivò in condizioni controllate 12 piante di Trinidad Moruga Scorpion. Raccolse poi i frutti e, dopo averli disidratati, li ridusse in polvere. Secondo i loro test risultò una piccantezza media di 1.200.000 Unità Scoville; fu però trovato un singolo peperoncino che superò addirittura le 2.000.000 SHU.
Per circa un anno e mezzo questa specifica varietà ha detenuto il record mondiale di piccantezza (battendo il precedente, che apparteneva al Bhut Jolokia, di origine indiana). Dovette però arrendersi, nell’estate del 2013, al Carolina Reaper, che arrivò addirittura a 2.200.000 Unità Scoville.
Il peperoncino Trinidad Moruga Scorpion fa parte della specie Capsicum Chinense. Ha una struttura molto robusta e vigorosa. Crescono fino a circa 1,50 m su un unico fusto, inizialmente verde chiaro e poi tendente al marrone a maturità. Le ramificazioni, color verde medio, cominciano a circa 30 cm da terreno e danno all’insieme una forma ad alberello. Sia il fusto, sia gli steli sono completamente lisci e privi di lanugine.
Le foglie hanno forma leggermente appuntita: di solito raggiungono 15 cm di lunghezza per 8-10 di larghezza.
Fiori
La fiori sono molto abbondanti e si presentano ai nodi del fusto. Sono composti da 6 petali appuntiti di color bianco-verdastro. Al centro sono particolarmente visibili le antere di color lilla-violaceo.
I frutti
I frutti hanno la tipica forma a fragola, simile agli Habanero, ma un poco più schiacciata sul fondo e con molte involuzioni. La “coda” infatti non fuoriesce totalmente e rimane ripiegata. In media misurano 5 cm di lunghezza per 4 di larghezza (ma molto dipende dalle condizioni di coltivazione. L’esocarpo è caratterizzato da irregolarità diffuse che lo rendono ruvido e bolloso. Inizialmente è di color verde medio, ma col tempo diventa prima giallino, poi arancio, poi rosso acceso lucido.
Tagliandolo si nota che la polpa è spessa e consistente. I semi si concentrano nella parte alta (vicino al picciolo) e sono abbastanza numerosi: di color giallo paglierino, rotondi, di circa 3 mm di diametro.
La placenta è molto abbondante, di color giallo rosato.
Un punto a favore del Trinidad Scorpion (rispetto ad altri superhot) è il suo sapore caratteristico che lo fa preferire, per esempio, al Carolina Reaper. Oltre infatti all’eccezionale concentrazione di capsaicina si può notare la presenza di aromi dolci e agrumati: è perciò molto adatto per creare salse, composte o nelle preparazioni estive. Questa caratteristiche si perdono leggermente nella fase di essiccazione e quindi è consigliato l’impiego il più possibile da fresco.
È inutile dire che è estremamente piccante e che va assaggiato in purezza solo per curiosità (avendo la massima cautela e tenendo a portata di mano latte, formaggi, gelato o quant’altro possa aiutarci a spegnere “l’incendio”). La capsaicina presente ha la caratteristica di palesarsi molto lentamente, dando, inizialmente, l’illusione di delicatezza: la sua potenza si fa invece sentire col passare dei minuti, diventando sempre più intensa e andando ad interessare bocca, apparato digestivo e respiratorio.
Quando maneggiamo questi frutti è importante utilizzare sempre guanti di plastica e indossare occhiali protettivi (per proteggere le mucose da eventuali schizzi). Laviamoci poi sempre accuratamente le mani.
Se decidiamo di ottenere marmellate o salse è bene anche aerare abbondantemente i locali in cui cuciniamo.
Se vogliamo coltivare questo tipo di chili ricordiamoci di acquistare i semi da rivenditori affidabili per essere sicuri della purezza della linea. Per riuscire a raccogliere entro la fine dell’anno è consigliabile ottenere la germinazione da metà febbraio a fine marzo. A questo scopo è indispensabile disporre di un luogo riscaldato e ben illuminato: possiamo appoggiare i nostri vasetti su di un termosifone o su di una fonte continua di calore (computer, frigorifero). Indispensabile è anche mantenere sempre alto il livello di umidità vaporizzando regolarmente e coprendo con un film di plastica trasparente.
A seconda della nostra collocazione geografica dovremo aspettare almeno aprile-maggio prima di trapiantare
a dimora definitiva e trasferire le piantine all’esterno. Il terreno va lavorato in profondità già nell’autunno precedente, inglobando buone quantità di ammendante organico. Trattiamo il pane di terra con la massima delicatezza per evitare di danneggiare il delicato apparato radicale. Creiamo delle buchette di grandezza adeguata e poniamo sul fondo una manciata di concime granulare per pomodori a lenta cessione. La distanza minima tra due piante è di 45 cm sulla fila e 50 tra le file. Inseriamo da subito un tutore cui legare il fusto: in questa maniera eviteremo i danni derivati dal vento e dalla pioggia forte.
IL CALENDARIO DEL TRINIDAD SCORPION MORUGA |
Semina a coperto al Sud | Febbraio-marzo |
Semina al coperto al Nord | Marzo-aprile |
Trapianto a dimora al Sud | Aprile-maggio |
Trapianto a dimora al Nord | Maggio |
Raccolto | Settembre-novembre |
Questo peperoncino cresce benissimo anche in vasi di medie dimensioni (con una capacità minima di 20 litri). Importante è creare uno spesso strato drenante sul fondo. Una buon sviluppo e un’abbondante produzione si ottengono anche con buoni terricci per piante fiorite: l’ideale è per aggiungervi almeno 1/3 di terra da giardino e dello stallatico sfarinato (oltre ad un cucchiaio di concime granulare a lenta cessione).
IL PEPERONCINO TRINIDAD SCORPION MORUGA IN BREVE |
Famiglia, genere, specie | Solanaceae, Capsicum Chinense, Trinidad Moruga Scorpion |
Altezza e larghezza | 120-150 per 65-85 cm |
Frutti | A fragola schiacciata, con molte pieghe, buccia rugosa. Prima verde, poi arancio e infine rosso |
Fiori | bianchi |
Piccantezza | 1.200.000- 2.000.231SHU |
Rusticità | Non rustico; temperatura minima 12°C |
Esposizione | Sole per almeno 6 ore al giorno |
Germinazione dei semi | A 25°-28°C, in 8-10 giorni |
Necessità idrica | alta |
Terreno | Ricco in materia organica, fresco |
Concimazione | Prodotti ad alto tenore di potassio |
Uso | Orto, vaso |
I peperoncini sono in genere piante piuttosto autonome: raramente vengono attaccati da parassiti e crittogame, specie se curiamo il substrato e le irrigazioni.
Utili sono le cimature periodiche che ci doneranno una pianta ben accestita ed equilibrata, oltre a limitare la crescita per favorire la maturazione dei frutti.
Le irrigazioni devono essere frequenti e costanti, badando però di non bagnare il piede delle piante favorendo l’insorgere di marciumi. Per gli esemplari in vaso può essere utile, ogni 15 giorni, la somministrazione di un concime liquido ad alto tenore di potassio e ricco in microelementi.
Il Trinidad Moruga Scorpion è un peperoncino mediamente produttivo: generalmente fornisce da 80 a 120 frutti all’anno. I primi saranno pronti nel mese di settembre, ma il grosso del raccolto si ha ad ottobre (ma può proseguire per ancora due mesi nelle aree geografiche a clima caldo). Dall’allegagione alla maturazione sono necessari circa 40 giorni.
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Grazie al miglioramento delle tecniche di selezione ed ibridazione è diventato sempre più facile, negli ultimi anni, ott
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