Sambuco
Il sambuco è particolarmente conosciuto per essere un arbusto semplice da coltivare, che cresce bene anche spontaneamente, ma che produce fiori profumatissimi, frutti ricchi di antiossidanti e legno pregiato. Grazie alla sua adattabilità non richiede particolari attenzioni, anche dal punto di vista idrico: se impiantato in giardino, infatti, è sufficiente l'acqua piovana per innaffiare la pianta. Tuttavia, in caso di periodi di siccità, è bene irrigare la pianta con tre bicchieri d'acqua circa, attendendo di volta in volta che il terreno si asciughi per evitare ristagni d'acqua potenzialmente dannosi. Nei periodi più caldi, la frequenza con la quale la pianta necessita di essere annaffiata è di circa 2 o 3 settimane. È importante sottolineare che la temperatura dell'acqua dev'essere molto prossima alla temperatura della pianta: sbalzi molto accentuati possono aumentare il rischio di attacco da parte di funghi.
La pianta di sambuco non richiede particolari attenzioni, quindi può essere coltivata con molta semplicità. Uno dei pochi accorgimenti da tenere in conto è però il suo bisogno di essere esposta per diverse ore al sole, o al massimo in penombra (non c'è motivo di preoccuparsi che il sole bruci i fiori: il colore bianco respingerà parte dei raggi solari, proteggendo la pianta). È una pianta coltivabile anche in città, dato che non teme l'inquinamento atmosferico, ed è in grado di adattarsi a qualsiasi tipologia di terreno, anche se preferisce terreni freschi, umidi e ben drenati, soprattutto se ricchi di sostanze azotate. È importante potare - durante la primavera - i rami troppo grandi e inoltre risulta importante eliminare quelli danneggiati che possono fungere da veicolo per infezioni e malattie.
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Anche per quanto riguarda la concimazione, il sambuco non presenta particolari esigenze. Quando il terreno in cui è adagiato il sambuco inizia ad impoverirsi di sostanze nutritive, è possibile utilizzare un concime ternario complesso (cioè contenenti azoto, fosforo e potassio in proporzioni variabili) a lenta cessione, oppure concime stallatico (ovvero letame bovino o equino). Il periodo ideale per attuare la concimazione è la primavera o l'estate, quando - in concomitanza con la crescita delle foglie e successivamente delle bacche - la pianta ha maggiore necessità di risorse organiche. La concimazione deve tuttavia essere più intensa durante i primi anni di vita della pianta in quanto, essendo questa una specie che cresce con elevata velocità, avrà maggiori esigenze nutritive. La scelta di un buon concime contribuisce fortemente allo sviluppo di una pianta sana e molto resistente ai patogeni.
Se coltivata con attenzione la pianta di sambuco risulterà ancora più resistente rispetto alle piante che crescono spontaneamente nei boschi in pianura o in collina, quindi la probabilità di attacco da parte di batteri patogeni o insetti è quasi pari a zero. Talvolta, possono verificarsi delle macchie sui candidi fiori di questa pianta: esse sono dovute ad un attacco fungino, a sua volta provocato da un forte sbalzo di temperatura (nel caso in cui vi siano piogge frequenti, o un'accentuata variazione di temperatura tra il giorno e la notte, o ancora un'idratazione con acqua troppo fredda o troppo calda); in questo caso, se l'infezione non è troppo estesa, un trattamento fungicida è l'ideale. La pianta può anche raramente essere attaccata da afidi e cocciniglie, che possono essere trattati sia con un'azione preventiva durante l'inverno, sia con l'impiego di un insetticida nel momento dell'attacco.
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