Geranio parigino
Questo genere di pianta appartiene alla famiglia delle Geraniacee, ordine geraniales, classe magnoliopsida, divisione magnoliophyta, dominio eukaryota (questa la classificazione scientifica). E' originario del Sudafrica. Il geranio parigino è da ritenere il più popolare dei cosiddetti fiori da balcone, per l'ottima resistenza al freddo e al caldo, ma anche per l'aspetto, che risulta molto gradevole per le evidenti qualità decorative, che lo hanno reso ideale per dar vita a vere e proprie cascate multicolori sui terrazzi o nelle fioriere da giardino di tutte le forme e dimensioni. Il pelargone però non sopravvive a temperature più basse dei - 4 o - 5 gradi e di conseguenza, al termine della bella stagione, deve essere potato e sistemato in un ambiente con una temperatura più alta di questa soglia limite.
Si riproduce con facilità, moltiplicandosi mediante talea, vale a dire semplicemente piantando un rametto nel terriccio, per farlo radicare. Presenta fusti ricadenti e rami verdi ma duri, quasi legnosi, e foglie peltate lucide e carnose, che possono anche presentare delle striature rossastre o marroncine, che non devono destare la preoccupazione del coltivatore. Generalmente raggiunge la lunghezza di un metro e mezzo. Il colore delle foglie è verde lucente, di conformazione arrotondata. Diversi i colori dei fiori pentapetali dei gerani parigini che la natura ci offre: bianchi, rosa, rossi ed anche porpora. Essi spuntano all'apice degli steli ascellari. Possono essere semplici, doppi o semidoppi. Il periodo della fioritura comincia ad aprile - maggio e si prolunga fino ad autunno inoltrato (generalmente fino al mese di ottobre).
Il nome geranio deriva dal greco geranos. In lingua greca significa gru e fa riferimento alla forma della testa di questo uccello di palude. In Aromaterapia le proprietà del geranio vengono utilizzate per riequilibrare il sistema nervoso (cioè come antidepressivo), come anti-infiammatorio, antisettico o astringente. Risultano anche apprezzabili le funzioni di stimolatore del sistema linfatico e di tonico per il fegato e per le funzioni renali. Può essere usato anche per curare vesciche, bruciature, acne, eczema, nevralgia e mal di gola.
Dal punto di vista economico queste piante sono un vero affare, dato che sono alla portata di tutti. Se non si ha la possibilità di acquistarle, si può infatti procedere alla taleazione, che consiste nel tagliare il rametto del geranio di un amico per piantarlo nel vaso desiderato, avendo cura di eliminare i fiori (anche quelli non sbocciati) e le foglie più basse. Bisogna poi esercitare una certa pressione sui bordi intorno alla talea. Il periodo più propizio per questa operazione è nei mesi di marzo o aprile.
Per il loro caratteristico portamento ricadente, i gerani parigini sono perfetti per essere collocati in vasi e cassette da appendere ai balconi delle abitazioni, un'abitudine assai diffusa nel centro Europa, affinché i tralci possano scendere liberamente verso il basso, adornando il palazzo proprio come l'edera. L'esposizione deve essere in pieno sole o a mezz'ombra. Se posizionati in luoghi senza luce, le foglie ingialliscono rapidamente.
I gerani parigini sopportano male il vento, che ne disturba non poco la crescita. Una cura attenta della pianta prevede la rimozione delle foglie appassite, che vanno tolte dal vaso tempestivamente, poiché hanno l'effetto di inibire la formazione dei semi di geranio. Se posizionate in una zona di sola ombra, tali piante fioriscono poco, ma sviluppano molte foglie (si può notare anche l'assottigliamento del fusto) e quindi sono in grado di produrre effetti diversi proprio a seconda della collocazione nel contesto abitativo.
Se la vostra casa si trova in una posizione assai soleggiata, le piante vanno sistemate nel lato sud-est, al fine di evitare essiccazioni. E' consigliabile smuovere periodicamente la terra nei vasi, per prevenire la formazione delle caratteristiche croste, che impediscono sia l'assorbimento dell'indispensabile nutrimento-acqua, sia la corretta respirazione delle radici della pianta. Per questa semplice operazione si può impiegare una paletta o un piccolo rastrello: può sembrare un paradosso, ma questa pianta soffre più a causa del ristagno dell'acqua che per la sua mancanza. Anche l'acqua residua nel sottovaso va quindi prontamente eliminata, nel caso vi siano problemi di drenaggio. Durante l'estate la pianta va osservata con attenzione, perché in caso di caldo eccessivo la prolungata esposizione ai raggi solari può provocare degli squilibri. Nel mese di maggio è consigliato il rinvaso e il cambio di terriccio.
Il terreno migliore dove piantare è composto da sabbia di fiume, terra di bosco e torba. Le cassette in cui va posizionata la terra devono avere almeno 20-25 cm di profondità. Sul fondo deve essere messo materiale drenante, cioè cocci o sassolini. Le singole piantine vanno collocate a una distanza minima di 20 cm l'una dall'altra, in modo che i gerani possano avere lo spazio necessario per svilupparsi al meglio. Queste piante devono essere annaffiate frequentemente, quasi ogni giorno, al mattino presto o alla sera. Non bisogna però esagerare con la quantità d'acqua versata. E' bene precisare che l'innaffiatura deve tenere conto delle condizioni climatiche. Ogni 20 giorni è opportuno procedere all'attività di concimazione, che consiste nello scioglimento di concimi specifici che devono essere arricchiti di microelementi nutritivi o granulari a lento rilascio.
Danni alla pianta possono derivare dalla presenza di insetti, afidi o cocciniglie, che richiedono l'impiego di specifici antiparassitari. Nel caso di funghi, bisogna fare ricorso a rame e zolfo. Danni alle parti aeree del geranio parigino possono derivare dalla presenza di larve di Mamestra brassicae, Plusia Gamma, Pyrausta nubilalis e dai bruchi di Cacyreus marshalli. Le radici possono essere invece attaccate dalle larve di Melolontha, Gryllotalpa e Agriotes lineatus. Attenzione anche al licenide dei gerani, le cui larve - particolarmente aggressive - scavano delle gallerie all'interno dei fusti per raggiungere gli steli, che successivamente necrotizzano, provocando così la morte rapida della pianta attaccata. Il fenomeno in atto è riscontrabile perché gli steli diventano neri. In questo caso si può comunque tentare di salvare il geranio recidendolo alla base e cambiando totalmente il terriccio ormai infestato. Pericolosa anche la muffa grigia derivante da Botrytis cinerea, che si manifesta con la presenza di macchie scure sui fusti e sulle foglie, fino a provocare la morte della pianta. L'eventuale annerimento batterico del fusto è causato da Xanthomonas pelargonii. In via teorica quando si innaffiano i gerani parigini bisognerebbe fare attenzione a non bagnare le foglie, per non indebolirle o danneggiarle. Secondo alcuni, però, lavaggi saltuari delle medesime sono opportuni, poiché utili alla rimozione delle uova che alcuni parassiti possono depositare proprio sulle foglie. E' importante precisare che nel periodo autunnale e invernale l'innaffiatura deve essere sospesa. Il geranio parigino entra infatti nel naturale periodo di riposo. Quando i fiori cominciano a seccare è opportuno cimarli, procedendo al taglio fino alla base del rametto fiorifero.