Coltivare gerani
Con il termine geranio si identificano comunemente le piante di Pelargonium, appartenenti alla famiglia della Geraniacee, nome che deriva da geranos che significa gru, per alludere al frutto che ha la forma del becco di una gru.
Alla famiglia delle Geraniacee fa parte anche il genere Geranium, che si differenzia per avere le foglie con un margine profondamente inciso, dall'avere fiori più semplici, portamento prostrato e dall'utilizzo in giardini rocciosi e in bordure.
Il genere Pelargonium è originario del Sud-Africa, quindi una zona dal clima desertico e con scarsa piovosità; chiaramente il pelargonio (geranio) deve avere buone capacità di adattarsi a condizioni ambientali sfavorevoli, è infatti dotato di un apparato radicale in grado di scendere nel terreno fin o ad una profondità di un metro. Inoltre, per sopperire alle avversità climatiche, genera foglie a margine intero, molto spesse e ricoperte da una leggera peluria, che permette di ridurre la traspirazione, mentre il fusto si presenta legnoso e nodoso. La fioritura avviene in tutti i periodi dell'anno, ma nel periodo invernale sono necessari alcuni accorgimenti per coltivare gerani, che sono generalmente attuati solo a livello professionale.
I primi gerani furono "importati" dal Sud-Africa grazie alla passione di Italiani ed Olandesi ed in seguito ebbero inizio le ibridazioni, che hanno dato luogo oggi alle molteplici varietà di questa specie.
Per quanto riguarda le tecniche per coltivare gerani, dobbiamo ricordarci che il geranio non resiste ai climi invernali delle nostre zone, in questi periodi sarà quindi necessario ricoverarli in apposite serre amatoriali o professionali, per proteggerli da gelate e sbalzi di temperatura che comprometterebbero la loro salute, impedendo la rifioritura estiva.
Il geranio ha un ciclo colturale che va dai 4 ai 6 mesi. E' molto esigente in fatto di elementi nutritivi, richiede un alto contenuto in Azoto (utilizzato soprattutto nelle fasi iniziali per formare nuovi germogli e in seguito per le nuove fioriture) e in Potassio (per formare il colore, il profumo dei fiori e per fornire robustezza alla pianta), oltre che di ferro per evitare gli ingiallimenti da clorosi ferrica.
Per questo motivo sono consigliate per
coltivare gerani al meglio, nel periodo di fioritura, delle concimazioni quindicinali, meglio se effettuate con un concime liquido diluito e somministrato tramite l'acqua di irrigazione.
La temperatura ideale per la coltivazione del pelargonio è tra i 15 ed i 25 gradi, condizioni diverse causano stress ambientali, che limitano la fioritura e lo sviluppo della pianta.
Il geranio si può riprodurre per seme, scegliendo come periodo di semina il mese di settembre, all'interno di vasi contenenti terra di brughiera o terriccio, o tramite talea.
Il tipo di propagazione più utilizzato nel giardinaggio è quello per talea, che deve essere eseguito entro agosto o entro settembre, lasciando le piante all'aperto, proteggendole dal sole e senza annaffiare. Dalla fine di settembre a tutto ottobre il periodo è ideale per rinvasarle.
Prestate molta attenzione al prelievo delle talee, che deve essere eseguito con grande cura, possibilmente utilizzando un coltello affilato e sterilizzato.
I gerani coltivati in giardino, terrazzo e balcone, sono soggetti ad intemperie e ad attacchi parassitari. Molta attenzione va posta nella cura della salute della vostra pianta di geranio, essa è infatti soggetta ad un vasto numero di malattie ed è preda di molti tipi di insetti che risultano essere molto dannosi e se trascurati, addirittura mortali.
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Parlando di coltivare gerani, è bene anche conoscere quali possano le malattie che possono colpire questi fiori. Tra le malattie più diffuse abbiamo quelle del colletto (la zona che collega le radici e il fusto): queste malattie possono essere causate da vari tipi di funghi.
A inizio coltivazione è frequente l'insorgere del fungo Rhizoctonia solani, il cui sintomo più tipico si osserva appunto nella zona del colletto, dove si verificano imbrunimenti che possono diffondersi fino allo stelo o addirittura fino agli apparati radicali creando marciumi. Questo tipo di fungo colpisce in particolare le piantine più giovani e soprattutto dopo le fasi di trapianto.
Per prevenire gli attacchi di questi tipo è buona norma evitare ristagni d'acqua nel vaso, evitare di mettere le piante molto fitte nei vasi per non creare situazioni eccessivamente umide che favoriscano la diffusione della malattia.
Tra le altre malattie causate da funghi abbiamo poi la Muffa Grigia, favorita anch'essa da una elevata umidità relativa.
I sintomi sono rappresentati da disseccamenti fogliari che si ricoprono di una vistosa muffa grigio scura.
Anche in questo caso il rimedio più efficace è sicuramente la prevenzione, mentre in caso di attacchi in atto si deve agire con fungicidi ad azione curativa.
La Ruggine del geranio presenta sintomi molto chiari, sulla lamina inferiore della foglia compaiono delle piccole bolle di colore rosso ruggine che hanno la particolarità di rilasciare una polverina del medesimo colore.
Tra le misure preventive da porre in essere in seguito a questa malattia abbiamo l'eliminazione e la distruzione delle foglie malate. Anche nel caso di questa malattia è bene non creare ristagni d'acqua all'interno del vaso, a questo scopo evitate di innaffiare la sera, quando è più difficile che l'acqua che si deposita sulle foglie possa evaporare in fretta.
Possiamo poi ancora avere malattie causate da Batteri (Xantomonas) i cui sintomi principali sono ingiallimenti fogliari che si verificano all'interno della lamina, sotto forma di piccole macchie a forma di triangolo con la punta rivolta verso l'interno della foglia. Può anche succedere che le foglie si pieghino ad ombrello, sintomo che si trova più di frequente sulle foglie vecchie. Nella zona dello stelo vicina al colletto troveremo inoltre un'area bruno-marrone.
Questa malattia, negli stadi avanzati, porta alla morte certa della pianta, è quindi necessario combatterla in via preventiva perché difficilmente curabile. La lotta prevede l'eliminazione completa le piante malate ed il substrato che le ospita, onde evitare la propagazione della malattia ad eventuali altre piante presenti nelle vicinanze.
Buona norma è la disinfezione delle piante con prodotti a base di rame.
Per proteggere le nostre coltivazioni, non possiamo dimenticarci dei tanti insetti dei quali possono essere facilmente preda.
Sappiamo infatti che i gerani, essendo colture tipicamente primaverili, sono molto soggetti agli attacchi dei Tripidi, che si traducono in deformazioni delle foglie e delle nervature, insorgenza di bolle e, se l'attacco si verifica in un stadio vegetativo avanzato, screziature e rotture di colore sui petali dei fiori.
Il più diffuso tra i Tripidi è senza dubbio il Frankliniella occidentalis, che si presenta, sia allo stadio larvale che a quello di adulto, di un colore giallo-beige con la spiccata capacità di annidarsi all'interno delle gemme, risultando quindi di reperimento molto difficile.
Spesso inoltre, i gravi danni recati da questo insetto, vengono scambiati per alterazioni fisiologiche della pianta stessa.
Fortunatamente non tutti gli insetti hanno questa capacità di sopravvivere o di nascondersi, nel caso degli Afidi infatti, la scoperta (producono un abbondante quantità di sostanza zuccherina) e la distruzione non risultano difficoltose. A questo scopo si possono utilizzare insetticidi specifici.
Prestate molta attenzione ai possibili attacchi della Mosca Bianca in quanto questo fastidioso insetto ha la capacità di riprodursi lungo tutto il corso dell'anno, specialmente se può trovare un ambiente accogliente come quello di una pianta allevata nel caldo tepore di una abitazione riscaldata.
E' importante somministrare gli insetticidi del caso quando l'infestazione è ancora formata da pochi individui poiché, in caso contrario, sarà necessario alternare più principi attivi onde evitare fenomeni di assuefazione e quindi di resistenza ai formulati disponibili per lo lotta a questo genere di insetto. Nel caso di infestazioni veramente massicce bisogna procedere con una potatura della pianta ad un'altezza di circa 10 cm, tagliando tutte le foglie rimaste e quindi bruciandole.
Abbastanza facile si presenta invece l'eliminazione dei bruchi, che si possono debellare anche semplicemente togliendoli dal vaso con le mani nude, oppure con l'ausilio di prodotti specifici a base di Endosulfan.
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