Potare gerani
Pianta molto apprezzata per la bellezza dei suoi fiori e la conseguente capacità di impreziosire i balconi coi classici vasi: una moda particolarmente diffusa nel centro Europa, il geranio è originario dell'Africa australe.
Oltre al geranio di tipo comune, che presenta foglie pelose, esiste in natura il geranio edera (dai tipici fusti ornamentali ricadenti), il geranio detto a farfalla, dai fiori bellissimi, e il geranio odoroso (dalle foglioline aromatiche).
Molti i colori possibili dei fiori, risultato di numerose selezioni: possono essere bianchi, rosa, fucsia, rossi e perfino arancione.
Il successo fatto registrare dalla notevole diffusione del geranio è motivato dalla sua economicità (si riproduce per talea, un procedimento davvero alla portata di tutti) e dalla sua capacità di adattamento a determinati climi.
Se si mantiene bene nelle zone soleggiate, va detto che riesce a sopravvivere anche a mezz'ombra. Le operazioni di innaffiatura devono essere costanti, senza eccessi che possano risultare nocivi.
Questa pianta deve essere innaffiata tre volte alla settimana, ma d'estate la somministrazione del nutrimento-acqua va intensificata ed effettuata tutti i giorni, facendo attenzione a non bagnare le foglie, specie se il geranio è posizionato in una zona particolarmente soleggiata della casa o del giardino.
Attenzione: versare troppa acqua, soprattutto d'estate, può far marcire il geranio. Nell'arte del giardinaggio, proprio come nella vita, è buona regola generale evitare sempre di esagerare.
Da aprile a ottobre il geranio non richiede, in normali condizioni, interventi drastici. Per favorire la produzione di nuovi steli fiorali è però importante dedicare ogni giorno qualche minuto alla pulizia. I mazzetti vanno eliminati alla base appena la maggior parte dei singoli fiori sarà appassita o risulterà danneggiata dal caldo o dalla pioggia. Contemporaneamente eliminiamo le foglie ingiallite o rovinate.
All’arrivo della stagione fredda, specie al Nord, dovremo essere più decisi. Prima di porre al riparo i vasi è bene tagliare a pochi cm dalla base: eviteremo l’instaurarsi di marciumi. A fine febbraio dovremo inforcare le forbici nuovamente per eliminare alla base gli steli eventualmente prodotti in inverno: di solito sono deboli, filati e di un verde pallido (se non bianchi) e di nessuna utilità per il futuro sviluppo della pianta.
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Sono numerosi gli altri casi in cui può rendersi necessaria una potatura più drastica. È una situazione ricorrente nel pieno dell’estate: le alte temperature sono una fonte di forte stress: le foglie appariranno gialle o verde chiaro e la base del fusto comincerà a seccare, svuotandosi. Questa circostanza si verifica più facilmente in città o lungo le coste e nei gerani edera (perché il loro peso grava molto sulla base).
Anche se gli interventi drastici raramente piacciono, la cosa migliore è stimolare la pianta a rinnovarsi dalla base eliminando tutti gli steli fiorali e buona parte delle foglie, lasciando al massimo una lunghezza di 20 cm. Se faremo seguire annaffiature e concimazioni appropriate in breve tempo il nostro sacrificio sarà ripagato da vasi folti e abbondanti fioriture fino alla fine dell’autunno.
Negli ultimi anni la coltivazione dei gerani è diventata ostica a causa del proliferare della licenide dei gerani (Cacyreus marshalli) giunta nel nostro paese dall’Africa e favorita dal cambiamento climatico. Per riprodursi depone le uova sui mazzetti di fiori. La larva si farà poi strada nei fusti portando l’intera pianta a deperimento.
La lotta con insetticidi di contatto ha scarso effetto e suggeriamo, dal rialzo delle temperature, di rivolgersi a prodotti sistemici (pastiglie) da inserire nel terreno. Una completa efficacia non è però garantita: appena ci accorgiamo della presenza dell’ospite (i primi segni sono un forte ingiallimento delle foglie e un disseccamento diffuso) tagliamo il fusto lasciando solo qualche gemma dalla base, ma assicuriamoci che in quel punto i tessuti risultino indenni.
Un altro parassita molto frequente è il ragnetto rosso. Si tratta di un acaro piccolissimo la cui riproduzione è favorita dalle alte temperature e dalla bassa umidità ambientale. In pochi giorni può debilitare una pianta al punto di portarla alla morte. È quindi importantissimo, da giugno a metà settembre, monitorare regolarmente il retro delle foglie.
Appena notiamo la sua presenza nebulizziamo un prodotto specifico, translaminare ed efficace su tutte le fasi di sviluppo. La lotta è però molto difficile e nel caso i puntini rossi fossero già molti è bene eliminare alla base le foglie più colpite, per limitarne al massimo la diffusione. Se la pulizia dovesse essere drastica una buona ripresa può essere favorita da un ombreggiamento pomeridiano e da nebulizzazioni di acqua nelle ore più calde.
Per procedere nel modo migliore nel potare gerani, bisogna partire dal presupposto che la pianta non è un oggetto, ma un organismo vivente, il quale ha i suoi equilibri biologici da rispettare. Bisogna quindi agire con attenzione nel potare gerani, senza quella superficialità che nel giardinaggio può provocare notevoli danni.
Cominciamo a dire che ogni tanto la classica spuntatina è salutare. Ma
potare gerani serve all'eliminazione di tutti gli elementi pericolosi per la pianta, che si formano sopra di essa col trascorrere del tempo, come impedimenti alla crescita naturale di alcuni rami o ostacoli alla libertà d'azione dei raggi del sole, col loro nutrimento benefico.
Generalmente le operazioni per
potare gerani si eseguono in due momenti distinti dell'anno e precisamente:
a) in primavera, cioè alla normale ripresa dell'attività vegetativa, con la tipica rimozione dei fiori secchi che inibiscono la crescita dei fiori nuovi;
b) all'inizio dell'inverno, con la pulizia dei rami.Un vaso tenuto ben pulito e una pianta ben potata e rifornita dell'acqua necessaria rappresentano le premesse migliori per
preservare il geranio dall'azione dei suoi molti nemici: i bruchi di Cacyreus marshalli, le larve di Mamestra brassicae e Pyrausta nubilalis, i Grillotalpa, acari, afidi e cocciniglie cotonose, fino alla micidiale Muffa grigia (derivante da Botrix cinerea) che può arrivare a causare la morte del geranio. L'annerimento della pianta può avere anche cause batteriche, per effetto di Xanthomonas.
Se abbiamo effettuato la quotidiana pulizia non sono richiesti particolari accorgimenti, se non continuare con le normali irrigazioni e le periodiche concimazioni con un buon prodotto ad alto tenore di potassio.
In caso di potatura drastica (estiva, per attacchi di parassiti o alla fine dell’inverno) è bene distribuire un fertilizzante più equilibrato, dove però l’azoto sia leggermente prevalente. Appena la pianta avrà ripreso vigore torniamo alla usuale formulazione.
Ovviamente la scelta degli attrezzi più idonei è un momento assai importante per quanti hanno scelto di occuparsi di giardinaggio.
Anche nel caso della
potatura dei gerani bisogna evitare di servirsi di oggetti inadeguati, che rischiano di provocare vere e proprie ferite alla piantina, compromettendone lo stato di salute. In questo caso specifico
bisogna munirsi di forbici da giardino e cesoie.
E' consigliabile pulire bene questi attrezzi prima di utilizzarli, per evitare il rischio di trasmettere infezioni al geranio.
Le cesoie vanno usate solo per potare i rami più grandi.
Le forbici, invece, saranno preferite nel caso di taglio dei rami più piccoli e delle foglie.
E' importante capire bene che impiegare forbici da giardino su rami troppo robusti e quindi resistenti al taglio provoca solo gravi danni al ramo stesso e sofferenza alla pianta di geranio che può provocare gravi conseguenze. Ed è proprio per questo che si impone l'uso della cesoia, capace di tagliare di netto, in un sol colpo, i rami più grandi e forti.
I tagli imposti devono essere obliqui, anche perché più facili da eseguire, soprattutto per le persone, magari anziane, che non hanno molta forza nelle mani.
Solo nel caso dei gerani odorosi è possibile procedere con potature più drastiche, perché le caratteristiche di questa specie lo permettono.
Forse non tutti sanno che questa pianta possiede alcune importanti proprietà benefiche per il nostro sistema nervoso. Il geranio viene infatti comunemente usato nel settore dell'aromaterapia, come agente non solo antidepressivo, ma anche anti-infiammatorio.
E' utilizzato altresì per il trattamento delle vesciche, dell'artrite e perfino delle nevralgie.
E' però consigliabile rivolgersi a un esperto del settore, perché in questo ambito d'uso il "fai da te" è pericoloso per la nostra salute e dunque è doveroso affidarsi a quanti conoscono a fondo i pro e i contro di certe applicazioni o somministrazioni a scopo terapeutico.
La normale manutenzione dei gerani non richiede un’attrezzatura specifica. È ideale l’uso di una cesoia da fiori a lama diritta e eventualmente (per i più precisi) di una cesoia sottile da rifinitura. L’importante è che questi strumenti siano sempre ben affilati e siano disinfettati (con la fiamma o con la candeggina), quando si passa da una pianta all’altra. Un taglio netto ci consente di evitare l’insorgere di marciumi e favorisce una veloce cicatrizzazione. Una perfetta igiene evita la diffusione di eventuali patologie.