Asfodelo
L’Asfodelo, grazie ai suoi fiori delicati e pallidi, può abbellire notevolmente giardini e simili. I suoi splendidi cespugli decorano l’ambiente e non rappresentano, per chi sceglie di seminare questa pianta, un lavoro particolarmente oneroso. Dal punto di vista della cura quotidiana, difatti, l’Asfodelo non necessita di attenzioni particolari. Le naturali piogge che si riscontrano nei climi medi e temperati riescono a fornire alla pianta la giusta quantità di acqua di cui abbisogna per crescere e prosperare. Solo in caso di siccità sarà bene provvedere ad innaffiare con regolarità il cespuglio, al fine di evitare che possa seccarsi. In tal caso, l’unico importante accorgimento da tenere presente, sarà quello di non bagnare troppo la pianta. Le radici dell’Asfodelo, difatti, sono delicatissime e risentono in modo particolare del ristagno di acqua. Sì all'irrigazione, dunque, ma che sia oculata e attenta, per evitare di rovinare i cespugli, altrimenti forti e resistenti.
Data la delicatezza delle sue radici, il trapianto dell'Asfodelo non è tra i più semplici. Pertanto, per coltivare questo bellissimo fiore è consigliabile piantare direttamente i semi, soprattutto in autunno o in primavera. Questi andranno posti sotto una piccolissima zolla di terra, facendo bene attenzione a non ricoprirli eccessivamente. Il seme dell'Asfodelo si attiverà con la stagione fredda ma, perché la pianta completi la sua crescita, occorreranno circa tre anni. Un tempo piuttosto lungo, che ripagherà senz'altro dell’attesa, dato il meraviglioso risultato. Al termine dei tre anni, la pianta potrà essere spostata dal vaso alla terra. Abituata a resistere ai climi più disparati, soprattutto freddi, non necessita di particolari tipi di terreno per potersi sviluppare, purché non siano troppo duri. È il terreno soffice quello in cui i cespugli di Asfodelo danno il meglio di loro, come si può notare dalle bellissime fioriture che ne ingentiliscono i rami nella tarda primavera. Quando si seccheranno, sarà bene effettuare un'attenta potatura, volta ad eliminare principalmente le parti rovinate della pianta e i fiori ormai secchi.
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Com'è noto, la concimazione è uno dei passaggi più importanti per trasmettere al terreno e, di conseguenza, alla pianta, tutta una serie di principi nutritivi come azoto, potassio e fosforo ma anche ferro, calcio e magnesio che, arricchendo di sostanze il suolo, favoriscono un migliore sviluppo delle varie colture. Non fa eccezione l’Asfodelo: esso necessita, per poter crescere rigoglioso e forte, di un concime chimico bilanciato, preferibilmente di tipo granulare, con un rilascio lento e a base di minerali quali azoto fosforo e potassio, sostanze altamente nutrienti in grado di rafforzare la struttura stessa della pianta. Tale tipologia di fertilizzante si scioglie gradualmente, a contatto con l’acqua. Il momento migliore per effettuare la concimazione dell’Asfodelo è l’inizio della primavera, prima che avvenga la fioritura. L’utilizzo di concimi granulari, grazie al loro rilascio progressivo eviterà che il processo venga svolto con eccessiva frequenza. Il modo migliore per effettuare questa operazione è spargere a mano il concime sul suolo.
La migliore esposizione possibile, per la pianta di Asfodelo, è senz'altro al sole o, al più, in zone solo parzialmente all’ombra. I cespugli, posti alla distanza minima di almeno trenta centimetri gli uni dagli altri, beneficiano difatti della luce solare anche se diretta. Essendo una pianta robusta e forte, l’Asfodelo resiste con vigore a parassiti e malattie varie. Non si riscontrano infestazioni tipiche o specifiche problematiche inerenti la salute. La sua tempra viene meno solamente nell'apparato radicale, soggetto a marciume: causata da un fungo, questa patologia, che si manifesta con una serie di piccolissime placche di colore chiaro disposte come a formare una sorta di ventaglio, attecchisce su piante già sofferenti e, soprattutto, interessate da ristagni idrici. Particolarmente grave, l’infezione provocata dal marciume può essere curata con prodotti appositi solamente se presa ad uno stadio iniziale: in tal caso, le parti compromesse andranno tagliate e disinfettate. Qualora, invece, il marciume fosse già esteso nelle radici, l’Asfodelo andrà estirpato per non far attecchire il fungo anche alle piante vicine, ed il terreno su cui era stato piantato andrà bonificato e disinfettato.
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