Platycodon
Il leggiadro arbustivo proviene esclusivamente dal continente asiatico e trova la sua classificazione nello specifico e relativamente vasto raggruppamento di famiglia delle Campanulaceae. Questa magnifica piantina risulta tradizionalmente apprezzata in ambito orientale, specie nel territorio nipponico, e si distingue per le vivaci ed inconfondibili infiorescenze dalle tinte immacolate e rosacee, violacee e bluette. Dovrà essere generosamente irrorato nel corso delle stagioni primaverile e specialmente estiva, a frequenze anche infrasettimanali ove necessario, mentre le bagnature si ridurranno o sospenderanno durante i periodi freddi dell'annualità. Durante l'annaffiamento del Platycodon si avrà massima cura di non inzuppare totalmente il terreno, né di provocare pozze e stagnazioni in grado di porre a rischio le delicate radici e le barbe della piantina.
Il delizioso Platycodon troverà eccellente posizione in abbellimento di aiuole e spazi verdeggianti, ciò nondimeno potrà essere collocato in contenitori nell'abitazione. In tutti i casi, dovrà predisporsi una terra soffice, poco coesa e pregna di sostanze organiche, a cui si dovranno preferibilmente aggiungere delle componenti torbacee e ghiaiose atte ad assicurare il corretto ed efficiente drenaggio. Si riveleranno superflue, peraltro, frequenti operazioni di potatura, risultando bastevole la semplice e veloce rimozione di parti della pianta erbacea vecchie e avvizzite. Opere di rinvaso, invece, saranno effettuate con i primi tepori primaverili ma soltanto se strettamente necessarie, ovvero qualora le radici abbiano colmato il contenitore nell'interezza e rendano difficoltosa la regolare alimentazione dell'arbusto.
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Ovunque sia la sistemazione prescelta, la piantina ornativa andrà regolarmente concimata, ai fini dell'assunzione dei dovuti nutrienti. Andrà costantemente fertilizzata durante i mesi primaverili ed estivi, finanche ai primi giorni di ottobre, con interruzione dell'opera nel periodo freddo. Sarà preferibile l'impiego di fertilizzanti a natura liquida, convenientemente disciolti nell'acqua di irrorazione, tuttavia non va escluso, a frequenze ovviamente più diradate, l'utilizzo di fertilizzante di natura solida, granulare a cessione prolungata e costante. Il concime sarà specifico per la pianta Platycodon e dovrà prevedere una netta preponderanza della componente potassica, atta al rigoglioso fiorire, rispetto alle altre macrocomponenti azotate e fosforate, e altresì la presenza di tutti i microelementi indispensabili per lo sviluppo dell'arbusto.
La piantina decorativa apprezzerà un habitat assolato e adeguatamente illuminato, con esposizione diretta ai raggi solari per alcune ore della giornata, ciò nondimeno si adatterà agevolmente a sistemazioni in aree parzialmente ombrose, anche se mai in piena ombra. Vigorosa e resiliente, tollererà di norma condizioni climatiche avverse e necessiterà di protezione, con opportuni ed idonei materiali, solamente in presenza di temperature particolarmente rigide. Il vezzoso Platycodon, infine, sarà raramente oggetto di muffe e marciumi, spesso addebitabili ad eccesso di annaffiamenti o all'insufficiente drenaggio della terra di coltura, ma potrà essere attaccato insidiosamente da comuni gasteropodi. In tale frangente, si dovrà preferire l'impiego di cure o presidi naturali e biologici per eliminare la minaccia.
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