Campanula grandiflora - Platycodon grandiflorus
Il platycodon grandiflorus è una erbacea perenne, vivace, proveniente dall’Asia orientale, in particolare dalla Cina, dalla Siberia, dalla Corea e dal Giappone. Fino al 1830 era considerata una campanula, ma dopo numerosi spostamenti, le è stato assegnato un genere proprio, appartenente comunque sempre alla grande famiglia delle Campanulaceae. A livello orticolo è conosciuta soltanto la specie
platycodon grandiflorus comprendente un gran numero di varietà e cultivar, ottenute, grazie alla ricerca, dalla metà del XIX secolo fino ai giorni nostri.
Il nome
platycodon deriva dal greco e significa “campana larga”.
I fusti sottili, eretti, alti 30-50 cm, portano numerose foglie alterne, ovali o lanceolate, di colore verde-blu; dall'inizio dell'estate fino all'inizio dell'autunno producono numerosi boccioli tondeggianti, i fiori sono a stella, con 4 o 5 lobi, di colore blu, lilla, bianco o rosa. Queste piccole piante vengono molto utilizzate nelle bordure, come le altre specie di campanula, per la ricca fioritura estiva e la longevità delle piante; vengono anche utilizzate in erboristeria e nell'antica medicina cinese.
Le piante di campanula grandiflora si pongono a dimora in luogo soleggiato, oppure all'ombra parziale; posizioni eccessivamente ombreggiate possono causare una scarsa fioritura; nelle zone con estati molto calde le piante sicuramente si sviluppano al meglio in luogo protetto dal sole durante le ore più calde del giorno. I platycodon grandiflorus sopportano senza problemi temperature molto rigide, visto che la pianta va in riposo vegetativo durante i mesi invernali; talvolta la parte aerea dissecca completamente. Le nuove foglie si svilupperanno in primavera inoltrata.
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In primavera gli steli della campanula grandiflora spuntano con molta lentezza formando un cono verde chiaro dal quale fuoriescono poi le foglie leggermente glauche e con lembi dentati. Mano a mano che la pianta cresce il loro colore evolve verso un verde medio lucido. Da giugno si innalzano steli fioriferi molto ramificati e radi. Alla loro estremità portano dei fiori formati da cinque petali appuntiti (nella specie viola scuro, ma sono disponibili anche nel bianco e nel rosa), raggruppati in grappoli. Esistono varietà a fiore semplice e doppio. Assomigliano moltissimo alle campanule, se non fosse per le dimensioni eccezionali del fiore: per questo vengono anche chiamate “campanule a grandi fiori”.
I boccioli sono molto interessanti: sono molto gonfi e assomigliano a dei palloncini: nel Regno Unito la pianta è stata per questo soprannominata Baloon Flower; i bambini la amano molto perché si divertono nel farli scoppiare.
Nel tempo forma una ampia rete di radici carnose piuttosto profonde. Questa vivace ha però una crescita piuttosto lenta: sono generalmente necessari almeno due anni per ottenere un bel cuscino. Si rivela però sempre molto longeva e quindi occorre solamente avere un poco di pazienza: è molto rustica, resistendo bene sia al freddo sia al grande caldo e viene attaccata molto raramente da parassiti. È una pianta sulla quale vale la pena di puntare, sia per la coltivazione in giardino sia in contenitore su balconi, terrazzi o davanzali.
IL PLATYCODON IN BREVE |
vegetazione | Perenne erbacea, vivace |
fiori | Diam 5 cm, viola, blu, azzurro, bianco, rosa |
altezza | Fino a 60 cm |
larghezza | 30 cm a maturità |
mantenimento | semplice |
crescita | lenta |
propagazione | Seme, divisione |
rusticità | Molto rustica (fino a -20°C) |
esposizione | Pieno sole/mezz’ombra |
utilizzi | Bordura, giardino roccioso, vaso, da interno |
terreno | Profondo, ricco, ben drenato, neutro o subalcalino |
Umidità del suolo | Leggermente umido |
Messa a dimora (Nord) | Da aprile a giugno |
Messa a dimora (Sud) | Ottobre-novembre |
Fioritura | Da giugno a settembre |
Da aprile a settembre annaffiare il platycodon grandiflorus regolarmente, soprattutto nei mesi di luglio e agosto; nel periodo vegetativo mescolare all'acqua delle annaffiature del concime per piante da fiore, ogni 15-20 giorni.
Come abbiamo detto le irrigazioni dovranno essere piuttosto frequenti nelle prime due settimane dalla messa a dimora, badando però di non lasciare ristagni. Passato questo periodo le piante saranno praticamente autonome e dovremo intervenire solo nei casi di lunga siccità associata ad un grande caldo (se vediamo le piante debilitate).
Per mantenere sempre leggermente umida la terra è sempre consigliabile predisporre un buon strato pacciamante al piede di queste perenni, a base di foglie, paglia o sfasci derivanti dal taglio del prato (ben asciutti).
Queste campanule preferiscono terreni ricchi e sciolti, molto ben drenati ma non troppo asciutti; nel porle a dimora mescolare alla terra del giardino del terriccio universale bilanciato e poca pietra pomice a granulometria grossolana, per aumentare il drenaggio.
Il platycodon vuole un terreno di media fibra, cioè tendenzialmente aerato, fresco e ricco, ben drenato. È estremamente importante però che sia profondo in maniera che le radici possano crescere in verticale alla ricerca dell’umidità.
Un buon drenaggio è però quasi altrettanto importante visto che l’inconveniente più frequente è l’apparire di marciumi radicali.
L’esposizione ideale può andare dal pieno sole fino anche alla mezz’ombra, a seconda delle nostre condizioni pedoclimatiche. Nel Nord e nelle aree alpine è senza dubbio consigliata una esposizione calda o con una leggera ombra nelle ore pomeridiane.
Nel Centro-Sud e nelle aree costiere è fortemente consigliata la mezz’ombra, soprattutto nel pomeriggio. Un caldo eccessivo potrebbe infatti compromettere la fioritura che avviene proprio nei mesi centrali dell’estate.
Prima di procedere con la messa a dimora riflettiamo bene sulla posizione che abbiamo scelto: queste piante infatti non gradiscono assolutamente essere disturbate e vanno quindi inserite e lasciate nella stessa collocazione per almeno 4 anni.
Anche per le piante in vaso è consigliata una zona più riparata, visto che il surriscaldamento dei pavimenti piastrellati e l’irraggiamento che ne deriva sono spesso causa di deperimento tra luglio e agosto.
Le piante di campanula grandiflora si possono propagare per seme, in serra fredda in autunno; in primavera è possibile dividere i cespi di foglie; in estate si possono praticare talee, utilizzando i fusti che non hanno prodotto fiori.
In genere queste piante non vengono colpite da parassiti o da malattie. È una pianta molto sana. Oltre ad evitare i ristagni idrici dobbiamo solo prestare particolare attenzione alle limacce e alle lumache, che in primavera si cibano con grande voracità delle foglie di P. Predisponiamo delle trappole di birra o utilizziamo, nei casi più gravi, dei lumachicidi.
E’ una erbacea molto adattabile. Trova una buona collocazione nelle aree verdi, sia in primo piano nelle bordure (per esempio si sposa molto bene con i rosai o altri arbusti fioriti) sia nel giardino roccioso.
È però anche molto adatta alla coltivazione in contenitori, soprattutto nelle varietà nane. Vive molto bene sia in esterni sia in interni, in una collocazione però ben luminosa. In questo caso la sua crescita lenta diventa un grande vantaggio visto che la manutenzione potrà essere dilazionata notevolmente.
Le varietà alte da giardino, inoltre, forniscono dei begli steli apprezzabili come fiori recisi. Si mantengono per molto tempo e possono venire essiccati per entrare a far parte di un pot-pourri e composizioni.
Le piantine di campanula grandiflora si trovano in commercio generalmente all’inizio della primavera, tra aprile e maggio. È questo il periodo consigliato per la messa a dimora, soprattutto dove gli inverni sono rigidi.
Se viviamo nel Centro-Sud può invece essere una buona idea procurarci le piantine in autunno e procedere subito all’inserimento. In questo caso non subiranno certamente danni dal freddo e alla ripresa gli esemplari saranno certamente più sviluppati.
Prima di tutto bisognerà lavorare il terreno in profondità eliminando tutte le infestanti e le radici presenti. Inglobiamo una buona quantità di stallatico o compost ben decomposto. Se il terreno risultasse ancora pesante possiamo aggiungere ancora qualche manciata di sabbia di fiume, fine e grossolana. Inseriamo le piantine spaziandole da 20 a 40 cm una dall’altra, a seconda della cultivar e quindi della dimensione definitiva che dovranno raggiungere. Estraiamo le piantine dal vaso con molta attenzione perché è importantissimo non danneggiare le radici, visto che sono molto sensibili.
Irrighiamo abbondantemente continuando ancora per due settimane, in assenza di pioggia (senza però che si creino ristagni).
Per ottenere un buon risultato è essenziale scegliere un contenitore più profondo che largo in maniera che le lunghe radici carnose possano svilupparsi a loro agio. Creiamo sul fondo uno spesso strato drenante con ghiaia, argilla espansa o biglie di vetro. Inseriamo la piantina e blocchiamola con del terriccio per piante fiorite, mescolandovi un 20% di sabbia. Compattiamo bene e irrighiamo, evitando però l’impiego del sottovaso.
In superficie possiamo spargere un cucchiaino raso di concime granulare per piante fiorite.
Le varietà più alte, soprattutto nelle aree ventose, possono necessitare di tutori. È bene inserirli alla fine della primavera, ben in profondità, e legarvi gli steli fiorali con del tubetto di gomma o della rafia naturale. Questi materiali non danneggeranno i tessuti vegetali.
Mano a mano che la stagione prosegue è basilare intervenire frequentemente rimuovendo i fiori esausti per evitare che vadano a seme. Stimoleremo così l’emissione di nuovi getti. Verso la fine della stagione possiamo lasciarne alcuni per eventualmente raccogliere le sementi (che difficilmente, però, ci daranno fiori identici ai loro progenitori).
| Nome | Fioritura | Altezza | Altre caratteristiche |
Altezza media | Serie 'Fuji' | Fiori molto grandi, bianco, rosa e malva | Da 40 a 60 cm di altezza | |
Hakone | Enormi fiori bianchi o viola | 50 cm | |
'Mariesii' | Fiori blu viola intenso | Fino a 40 cm | Molto fiorifera |
Mother of Pearl | Fiori rosa pallido | 60 cm | |
Altezza media | Serie 'Apoyama” | Fiori grandi blu viola | Fino a 20 cm | Fioritura lungaAdatta a vaso |
Serie 'Astra' | Blu, rosa, bianco e lavanda con fiori semplici o doppi | Da 10 a 30 cm | Da vaso o giardino roccioso |
Sentimental blue | Blu chiaro, fiori solo con 4 petali | 30 cm | |
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Per avere fioriture abbondanti e colorate possiamo distribuire ogni 15 giorni un concime liquido per piante fiorite oppure, per ogni pianta, un cucchiaino raso di fertilizzante granulare a lenta cessione (in genere durano circa tre mesi). Le somministrazioni vanno effettuate dall’inizio della primavera fino a settembre. Scegliamo sempre prodotti in cui sia prevalente il potassio rispetto all’azoto, in maniera da non stimolare eccessivamente la crescita vegetativa a discapito della fioritura.
Come abbiamo detto si tratta di piante dalla crescita piuttosto lenta. Le divisioni vanno diradate il più possibile. Si consigli di intervenire in media ogni 4-5 anni, ponendo la massima attenzione nel non danneggiare le radici, che avvizziscono e marciscono con estrema facilità.
Irrighiamo regolarmente evitando sempre che il terreno si asciughi completamente, ma senza mai esagerare. Concimiamo ogni 15 giorni con un prodotto per piante fiorite. Possiamo procedere con le divisioni o il rinvaso ogni due anni.
I fiori e le radici sono commestibili. Le ultime vengono utilizzate molto comunemente nella medicina orientale.
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