Nandina domenstica

Generalità

La Nandina domenstica è un arbusto sempreverde, o semisempreverde,originario dell'Asia; ha forma tondeggiante, i fusti sono eretti, scarsamente o per nulla ramificati, e portano grandi foglie pennate, costituite da piccole foglie ovali o lanceolate; nel complesso il fogliame ha un aspetto molto elegante e delicato, così come la pianta intera. Ogni singolo fusto porta foglie solo nei due terzi superiori, mentre la base è spoglia; l'aspetto compatto della pianta è dovuto al fatto che dall'apparato radicale spuntano costantemente nuovi polloni, che quindi contribuiscono a mantenere folta la aperte inferiore della pianta. Le foglie sono sottili, leggermente coriacee, di colore verde chiaro; durante i mesi invernali assumono colorazione aranciata o rossa.

In commercio è frequente trovare varietà con colorazione rosso bronzea, anche nella nuova vegetazione. In primavera produce piccoli fiori bianchi, con antere gialle, riuniti in ampi grappoli, seguiti da bacche rosse che rimangono sulla pianta anche durante i mesi invernali.

Nandina

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Origine e curiosità Nandina

La Nandina, detta anchè “Bambù Sacro” ha le sue origini in Asia dove viene ancora oggi ampiamente coltivata. In oriente è infatti considerata un simbolo beneaugurante e per questo viene piantata nei templi sacri e utilizzata a decorazione degli altari. Fu William Kerr, un nobile scozzese, ad importarla a Londra da Canton nel 1804 e da quel momento fece breccia nel cuore digli inglesi che cominciarono a coltivarla nei loro giardini. Il nome “Nandina” le fu assegnato da un botanico svedere (Carl Peter Thunberg) allievo di Linneo che distorse il nome con cui viene chiamata in Giappone, ovvero “Nan-Ten”.

Nome comune  Nandina
Nome botanico Nandina domestica
Temperature  T° minima -5°C
Esposizione Pieno sole, mezz’ombra
Colore foglie Giallo, rosso o verde
Periodo fioritura Primavera
Colore fiori Bianco
Colore frutti Rosso coralli
Periodo fruttificazione Seme, innesto
Altezza Fino a 2 metri

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Esposizione

Nandina Le piante di Nandina domenstica sono arbusti rustici, che non soffrono il freddo, e possono sopportare anche temperature molto rigide per periodi prolungati di tempo. L'esposizione ideale per questo tipo di pianta è quella in ambiente ben soleggiato e luminoso, in modo tale che possa ricevere la luce diretta del sole nelle ore più fresche. Essendo una pianta rustica e resistente può sopportare un clima freddo, ma, se coltivata in vaso, va ricoverata in ambiente riparato o protetti all'arrivo dei primi rigori invernali.


Annaffiature

nandina domestica Gli esemplari giovani di questa varietà di pianta devono essere annaffiati regolarmente durante la stagione calda, attendendo sempre che il terreno sia ben asciutto tra un'annaffiatura e l'altra. Le piante da tempo a dimora possono accontentarsi dell'acqua fornita dalle piogge, anche se può essere necessario intervenire con leggere annaffiature durante l'estate, in caso di siccità prolungata. Un discorso diverso va fatto per le piante coltivate in vaso, che richiedono una fornitura d'acqua maggiore, dato che non possono sfruttare l'umidità naturale della piena terra.


Terreno

nandina domestica Le piante di questa particolare varietà ornamentale prediligono terreni sciolti, soffici e molto ben drenati, in quanto possono risentire dei pericolosi ristagni d'acqua che possono formarsi. Si tratta di arbusti poco esigenti, che si possono adattare anche alla comune terra da giardino, senza necessità di terriccio particolarmente ricco.


Moltiplicazione

La moltiplicazione di queste piante avviene in genere per seme, in autunno; è anche possibile propagare la nandina asportando alcuni polloni dalla base della pianta, provvedendo a controllare che ogni pollone presenti alcune radici ben sviluppate. E' possibile procedere nella stagione autunnale anche alla moltiplicazione attraverso talee semilegnose, avendo cura di proteggere le nuove piantine in un luogo riparato in modo che possano svilupparsi e acquistare forza prima della messa a dimora definitiva.


Parassiti e malattie

nandina Le piante di nandina domenstica, pur essendo rustiche, possono essere colpite dagli afidi, soprattutto durante i mesi primaverili; con il caldo estivo sotto le foglie possono annidarsi gli acari.

Un altro problema è quello legato alle malattie fungine che possono insorgere per un'eccessiva umidità e che possono compromettere anche in maniera irreparabile la salute della pianta.


La siepe di Nandina

La Nandina è impiegata solitamente nei giardino come siepe, in vaso oppure in pieno campo. Se coltivate la Nandina in vaso la crescita potrebbe essere più lenta e potrebbero essere necessarie più irrigazioni e comcimazioni.

L’ideale sarebbe coltivarla in terra, scavando delle buche e mettendo a dimora le piantine acquistate, avendo cura di rispettare una distanza media tra le varie piante di almeno 50-60 cm; questa esigenza è dovuta al fatto che è un arbusto che raggiunge una altezza abbastanza elevata. Per avere una bellissima siepe di Nandina fiorita il terreno oltre ad essere ben drenato, deve essere esposto al sole o a mezz’ombra.

Una fioritura abbondante assicurerà una bellissima produzione di bacche rosse che si manterranno sulla pianta per tutto il periodo invernale rendendo magico il vostro giardino durante le festività natalizie.


Varietà di Nandina

nandina Le varietà di Nandina più diffuse in commercio sono essenzialmente quattro: la Nandina domestica “alba”, caratterizzata da bacche color crema anzichè color rosso corallo e foglie verdi, la Nandina domestica “fire Power” con un portamento compatto e basso, ha foglie gibbose e dai colori tipici autunnali.

Questa varietà necessità di una esposizione più ombreggiata rispetto alle altre. La Nandina “Atropurpurea Nana” con un portamento più compatto delle altre e foglie giovani dalla colorazione porpora-rossastra.

Infine la Nandina “San Gabriel” o “Filamentosa”, più rara da trovare rispetto alle precedenti, caratterizzata da foglie molto strette, simili a quelle del bambù. Questa varietà non fruttifica ma il fogliame assume in autunno un bellissimo colore porpora.


Nandina domenstica: Tossicità

nandina La Nandina è caratterizzata dalla tossicità di tutte le sue parti che contengono acido cianidrico. Tale acido è molto velenoso e potrebbe essere fatale per ingestione. La pianta è considerata non tossica per l’uomo, tuttavia le bacche sono molto tossiche per gli animali domestici e per gli animali da pascolo.

La tossicità delle bacche è dovuta alla presenza di alcaloidi come la nantenina, una molecola che blocca gli effetti della MDMA negi animali. Le bacche non sono invece tossiche per gli uccelli che anzi, cibandosene, contribuiscono alla dispersione dei semi della pianta attraverso i loro escrementi. In ogni caso, anche per gli uccelli, una indigestione di bacche di Nandina può essere fatale.