Coltivazione funghi porcini

Coltivazione funghi porcini

Il Porcino è certamente il fungo più popolare nella tradizione culinaria italiana. Famoso per i risotti, per le scaloppine e per diversi piatti tipici, ha un sapore inconfondibile e può essere utilizzato per preparare diverse specialità. Appartenente alla famiglia di funghi Boletus, il porcino si trova nei sottoboschi di querce e di castagne e in zone dove la flora principale è costituita da abeti e faggi. Le caratteristiche ambientali sono fondamentali per la crescita dei funghi porcini, il fungo vive infatti in simbiosi con le radici degli alberi, pertanto, la sua coltivazione deve essere organizzata ricreando le condizioni ideali tra sottobosco, substrato del terreno e condizioni climatiche.

La coltivazione di funghi porcini non è molto semplice e si può ottenere solo attraverso la micorizzazione, una particolare tecnica utilizzata in agricoltura e orticoltura, che consiste nel trasferire in un terreno le radici del fungo e creare un rapporto di simbiosi con altre piante superiori. Nel caso del fungo porcino ad esempio si utilizzano i castagni e le querce, creando una rapporto di simbiosi tra il fungo e le radici delle piante in modo tale che il porcino possa ricevere dal castagno il nutrimento necessario alla sua crescita.

fungo porcino

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Coltivazione dei funghi porcini: le piante micorizzate

coltivazione funghi porcini L'habitat ideale del fungo porcino è un ambiente naturale con particolari condizioni di umidità, illuminazione solare e temperature. Fondamentale è naturalmente il terreno che deve essere costituito di terriccio dove già in passato altri funghi porcini si sono sviluppati. Con queste condizioni si può tentare una coltivazione micorizzata.

Si deve pertanto predisporre una vasta zona dove ci siano condizioni favorevoli, si devono interrare delle piante micorizzate e delle spore di funghi porcini. Per la fornitura delle spore esistono aziende specializzate che forniscono spore anche per altre piantagioni, dal tartufo agli champignon. Può aiutare la coltivazione la presenza nell'area di castagni e di faggi. E' facile intuire che questa operazione richiede alla base uno studio economico di fattibilità.

Prima di procedere con una coltura di piante micorizzate si deve valutare il terreno attraverso analisi chimiche e fisiche e si deve tener conto di un'analisi climatica della zone, sopratutto per quanto riguarda la frequenza di precipitazioni. La coltivazione di funghi porcini, oltre che come investimento economico, per la vendita del prodotto, può essere inoltre impiegata per operazioni di riforestazione. Quando si sceglie di creare delle aree verdi e di piantare piante superiori adatte a sviluppare rapporti di simbiosi con i funghi, interrare delle spore di porcino può aiutare a sostenere l'investimento. Nei primi anni si andranno a creare le condizioni per far crescere il sottobosco e le piante più grandi, e in seguito, anche utilizzando delle cure colturali specifiche, la vegetazione che può attaccare le radici verrà eliminata portando allo sviluppo di un habitat ospitale per i porcini.

Questo procedimento richiede un periodo di tempo variabile da 3 a 5 anni, rappresenta sicuramente un mercato di nicchia e per ammortizzare i costi dell'impianto sono necessarie alcune annate di produzione. Nonostante la ricerca nel settore sia in evoluzione, la coltivazione dei porcini rimane molto difficile e nella maggior parte dei casi non si arriva ad una produzione. Anche per questi motivi, in genere non si procede alla creazione di un solo impianto di porcini ma si coltivano anche tartufi che possono portare ad una produzione dopo 6 anni, orzo, lavanda ed altre essenze che hanno una positiva influenza nei meccanismi di crescita del sottobosco.


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La funghicoltura dei porcini in serra

Stropharia rugosoannulata Le moderne tecniche di agricoltura stanno sviluppando negli ultimi anni alcune coltivazioni sperimentali in serra. Sfruttando sempre il principio di creare la simbiosi tra pianta e fungo, processo alla base della coltivazione del porcino, ci sono delle aziende che producono miceti della famiglia Boletus ricreando le condizioni di un habitat ideale in serra. All'interno delle serre si posizionano delle balle di paglia e al loro interno vengono inserite spore di fungo porcino appositamente selezionate.

Le spore all'interno delle balle di paglia richiedono un periodo di incubazione tra i 70 e i 90 giorni, in questo periodo si deve procedere ad una regolare irrigazione, mattino e sera e si devono inoltre predisporre dei nebulizzatori dall'alto per mantenere una condizioni di umidità costante. Con questa tecnica, in fase di studio da parte di ecologi e di esperti del settore, si sviluppa un fungo molto simile al porcino, con un gambo che presenta un anello e una cappella che può arrivare fino a 15 cm di diametro.

Se le spore di porcino restano per qualche giorno in più all'interno delle balle di paglia, si sviluppa un miceto è molto simile alla Stropharia rugosoannulata, un fungo coltivato sopratutto all'estero e che viene commercializzato anche in Italia. Questo fungo nasce tra Maggio ed Ottobre ed ha una produzione sopratutto commerciale. Come detto si tratta di una tecnica di coltivazione in serra sperimentale, ma ci sono testimonianze che indicano un prezzo del fungo in alcuni casi superiore anche al porcino.


Coltivazione dei funghi champignon

coltivazione champignon Se la coltivazione dei porcini è ancora in fase di studio e perfezionamento,esiste un tipo di coltivazione di funghi abbastanza rodata e dai risultati sicuri: quella degli champignon o prataioli. Per la coltivazione di questi funghi sono infatti disponibili sul mercato le spore da spargere su un terreno o su una palla di fieno, che una volta inumidita sarà un substrato ideale per la crescita dei funghi.

In alcuni vivai si possono trovare anche delle balle già pronte appositamente create per la coltivazione dei funghi e questa soluzione è l'ideale per chi ha poco tempo e vuole vedere subito i primi risultati. Navigando in internet si possono comunque trovare altre interessanti soluzioni per chi ha voglia di sperimentare.



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