Coltivazione piselli
Il pisello appartiene alla famiglia delle Papilionaceae ed è noto all’umanità fin dai tempi remoti. E’ un ortaggio di origine incerta che deriverebbe dal pisum arvense una specie attualmente utilizzata per foraggiare il bestiame. Oggi invece del pisello classico chiamato pisum sativum se ne trovano ottime varietà e di queste, ne esistono numerosissime coltivate e destinate all’alimentazione umana. Si distinguono innanzi tutto in piselli da sgranare i cui semi freschi, secchi o conservati si cucinano come contorni o nelle minestre ed in piselli mangiatutto o taccole, di cui si consumano i legumi interi. Le numerose varietà orticole di piselli da sgranare si distinguono in rampicanti, seminane e nane; le loro produzioni sono rispettivamente tardive, semitardive e precoci. Le varietà orticole dei piselli mangiatutto o taccole sono invece meno numerose e forniscono piante rampicanti di taglia alta, da 140 a 170 centimetri. Le piante dei piselli hanno fusti erbacei, cavi ed esili, le foglie sono alterne e pennate con 1-3 paia di foglioline di cui le superiori trasformate in viticci. I fiori (di colore dal bianco al giallo, dal verdastro al violetto secondo la varietà) hanno peduncoli ascellari e lunghi. Il frutto è un legume (baccello) contenente 5-10 semi (appunto i piselli da sgranare)di forma semi sferica, liscia o grinzosa. I fiori del pisello che compaiono alcune settimane prima del baccello, sono molto decorativi con splendide venature di colori. Le varietà di piselli a fiori violetti producono il seme molto tardi per essere poi, consumati come i fagiolini.
Le coltivazioni hanno bisogno di acqua in abbondanza, perché il pisello non tollera la siccità; le varietà precoci prediligono in particolare l’esposizione soleggiata. Il terreno più indicato è quello di medio impasto, fertile ed arricchito di concimazioni fosforo-potassiche. Il pisello viene considerato adatto come coltura intercalare tra un erbaio estivo -autunnale ed una coltura di mais. Negli orti dell’Italia centro-settentrionale la semina si fa da febbraio a giugno mentre, in quelli dell’Italia meridionale in ottobre- novembre in modo da poter raccogliere il prodotto a fine inverno o all’inizio della primavera. Quando si coltivano i piselli bisogna evitare che nei periodi estivi le abbondanti innaffiature di cui la pianta ha bisogno non crei dei ristagni di umidità che potrebbero farla marcire. Secondo alcuni floricoltori un terreno poco calcareo è migliore mentre secondo altri, i terreni neutri o poco acidi danno ottimi risultati. In entrambi i casi si intuisce che il terreno deve essere lavorato con cura e comunque arricchito con fertilizzanti e concimi specifici per questa pianta.
IL PISELLO IN BREVE |
Famiglia, genere, specie | Annuale erbacea |
Tipo di pianta | Annuale erbacea |
Altezza a maturità | Da 40 cm a 2 m |
Manutenzione | Semplice |
Esposizione | Sole-mezz’ombra |
Terreno | Terreno sciolto, ricco, molto ben drenato |
Rusticità | Mediamente rustico (fino a 0°C) |
Irrigazioni | Abbastanza frequenti, terreno sempre fresco, ma senza ristagni |
Crescita | rapida |
Propagazione | semina |
Profondità di semina | 3-5 cm |
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Il pisello può essere seminato precocemente visto che durante i primi stadi di sviluppo è in grado di sopportare temperature piuttosto basse, anche intorno a O°C. Per ottenere un ottimo sviluppo il clima deve pero poi assestarsi velocemente tra i 10 e i 20°C. Vanno però anche evitati i periodi di caldo intenso, abbinato per di più a siccità. Portano infatti ad una fioritura precoce e conseguentemente ad un prodotto di qualità scadente.
Le aree ideali per la coltivazione del pisello sono la pianura e le zone pedemontane, possibilmente non nelle vicinanze delle coste.
Quando le piantine incominciano a svilupparsi è necessario porre dei tutori per sostenerle visto che i fusti sono generalmente rampicanti. I tutori possono essere di legno ed inseriti in verticale nel terriccio e collegati uno ad uno tramite un filo di nylon. Gli interventi di manutenzione richiedono abbondanti sarchiature del terreno e frequenti innaffiature. Se si intende anticipare la semina si possono utilizzare vasetti di torba del diametro di otto centimetri. Dopo averli riempiti con un buon terriccio fertile si dispongono in ogni vasetto 3-4 semi, interrandoli alla profondità di un centimetro e mezzo. I vasi si devono tenere in un ambiente luminoso con temperatura media costante di 14-16 gradi finchè le piantine non avranno raggiunto i 12-15 centimetri di altezza. A questo punto i vasi si trasferiscono nelle aiuole, interrandoli completamente fino all’orlo a 40-50 centimetri l’uno dall’altro. Per la coltivazione del pisello le concimazioni devono essere eseguite con fertilizzanti chimici solubili da somministrare periodicamente e la dose giusta è quella di due volte a settimana.
Come tutte le leguminose il pisello è caratterizzato da radici ricoperte da tubercoli. Questi vivono in simbiosi con alcuni batteri capaci di fissare l’azoto atmosferico nel terreno. Per questa ragione è assolutamente inutile, se non dannoso, fornire concimi con un alto tenore di questo macroelemento.
Il pisello cresce benissimo anche in un suolo parzialmente esausto a causa della presenza precedente di colture molto esigenti (quali solanacee o cereali).
Possiamo eventualmente somministrare un prodotto in cui vi sia una quantità equilibrata di fosforo e potassio.
Il pisello può essere usato nelle diete dimagranti dato il suo basso contenuto di grassi. Per la sua ricchezza in sali minerali è invece controindicato per chi soffre di disturbi renali. Potremmo considerare i piselli, anziché come semplice verdura di contorno un alimento più completo: hanno un discreto quantitativo di sostanze proteiche, forniscono per 100 gemmi di prodotto sgusciato circa 90 calorie e sono straordinariamente ricchi di vitamina A, di potassio, calcio, magnesio, fosforo, cloro ed in misura minore di vitamina C. Tutto questo ci permette di stabilire che un piatto di piselli cucinati con un poco di olio e del prosciutto è una pietanza completa ed in regola con tutte le prescrizioni dietetiche. I piselli come tutti i frutti che in un solo involucro (il baccello)contengono molti semi, viene considerato simbolo di fortuna e felicità. I suoi fiori servivano anticamente per formare bouquet da offrire alle spose. Il momento di maggior fortuna del pisello si ebbe in Francia intorno alla fine del seicento, quando si delineò una vera e propria moda del mangiare piselli ed il loro prezzo divenne così elevato che potevano cibarsene solo i nobili. Quelli freschi una volta sgusciati vanno consumati o conservati in un congelatore. Chi non dispone di quest’ultimo può conservarli a lungo lasciandoli seccare sulle piante, sgusciando poi i baccelli e conservando i piselli dopo averli fatti asciugare all’aria. Prima di usarli bisognerà metterli in acqua tiepida per almeno dodici ore per ammorbidirli e poi, farli bollire affinchè diventino mangiabili.
Il calendario del pisello |
Semina in campo Centro-Sud | Ottobre-febbraio |
Semina in pieno campo Nord | Marzo-maggio |
Semina anticipata | Febbraio |
Raccolta | Da marzo a luglio |
Germinazione | 2-3 giorni con temperatura minima 5°C |
Come abbiamo detto la semina si effettua in autunno-inverno al Centro-Sud e nelle aree costiere e dalla fine dell’inverno a tutta la primavera nel Nord della penisola.
Negli orti famigliari è però uso effettuare una semina scalare da marzo fino alla fine dell’estate. In questa maniera ci si garantisce un raccolto costante e una buona riserva di baccelli da seccare o da congelare per la stagione fredda.
Per 10 mq di coltura occorrono da 130 a 200 g di seme.
La semina, in pieno campo, si effettua a postarelle (distanza nella fila 30-40 cm, tra le file 90-100 cm), a file semplici o binate.
Prestiamo particolare attenzione alla presenza di piccoli uccelli. Sono infatti molto attirati dai piselli. Per evitare questo inconveniente copriamo l’area con del tessuto non tessuto. Questo aiuterà anche a mantenere alta la temperatura del terreno consentendo una più veloce germinazione.
È caldamente consigliato evitare di ripetere la coltivazione del pisello (o di altre leguminose) nello stessa area. Bisognerà attendere almeno 3-4 anni.
Gradisce particolarmente la vicinanza di asparagi, carote, sedano, cavoli, fagiolini, ravanelli, rafano, rape, patate e lattuga. Sono invece da evitare aglio, scalogno, cipolla e prezzemolo.
Il pisello è sensibile a molti parassiti tipici delle leguminose. Segnaliamo in particolare il tonchio, gli afidi e la tortrice. Quest’ultima, in particolare, è causa di gravi danni in quanto la sua larva buca i semi e vi si introduce, svuotandoli dall’interno.
Per evitarla è bene, se possibile, seminare varietà a maturazione rapida e precoce, in modo da evitare, durante la fioritura, il periodo di sfarfallamento. In alternativa possiamo intervenire coprendo le piante con dei teli o trattare con prodotti appositi una settimana dopo l’inizio della fioritura per controllare i bruchi appena nati.
Gli altri insetti si possono, in casi gravi, controllare con piretrine o piretroidi.
Le crittogame più comuni sono invece la muffa del baccello, la peronospora, l’antracnosi e l’oidio e. Si prevengono prima di tutto con lunghe rotazioni del terreno e un buon drenaggio.
L’antracnosi si manifesta con delle macchie scure lungo le nervature principali delle foglie.
La peronospora è invece caratterizzata da zone giallastre, con muffe bianche e viola.
L’oidio, che rende le foglie bianche e pulverulente, viene favorito da un impianto troppo ravvicinato degli esemplari e dalla frequente umidità sulle parti aeree. Irrighiamo, se possibile, impiegando sistemi automatici a livello del suolo oppure facendo scorrere l’acqua nei solchi.
Come abbiamo detto esistono numerose varietà di piselli, ognuna con caratteristiche peculiari e usi specifici.
In linea generale possiamo dire che
- I
piselli rotondi lisci sono i più rustici, resistono meglio all’umidità del suolo e hanno una consistenza al palato leggermente farinosa
- I
piselli rugosi resistono meno bene al freddo, ma sono al contrario più adatti alle aree calde e siccitose. Hanno un gusto più zuccherino e hanno un diametro maggiore rispetto agli altri.
- I
piselli mangiatutto (o taccole) sono quelli di cui si consuma anche il baccello (molto sottile e tenero) e si raccolgono quando il seme si non è appena formato.
Scegliamo a seconda delle nostre esigenze climatiche e, secondariamente, valutando se preferiamo piante dal piccolo o grande sviluppo. Le varietà fino a 50 cm non necessitano di tutori.
Ecco una selezione delle migliori varietà disponibili in Italia.
Meraviglia d’Italia, fino a 50 cm , sapore dolce, verde chiaro
Mezza rama fino a 130 cm, produzione abbondante
San Cristoforo seme grosso da bianco a verde, precoce
Germana tenero e gustoso, nano, molto produttivo
Piccolo provenzale gustoso e morbido, nano, produttivo e resistente alle crittogame
Lavagna fino a 150 cm, seme grande e giallo
Telefono e Telefono nano da 90 a 150 cm, molto produttivi
Lincoln verde scuro, tardivo
Meraviglia di Kelvedon fino a 50 cm di altezza, seme grande e dolce.
Lancet molto dolce, nano e produttivo
Vitara tenero e gustoso, semi-nano, tardivo e resistente alle malattie
Gigante svizzero fino a 150 cm, seme grande e rugoso, tardivo
Norli semi tondi, nano, varietà produttiva
Delikett dal bacello delicato, ma carnoso.
-
La semina dei piselli va fatta direttamente in pieno campo. Dovremo assicurare alla giovane piantina il giusto apporto i
visita : quando seminare i piselli
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