Coltivazione anguria
Esistono diverse varietà di anguria (un frutto conosciuto da circa cinquemila anni), e fra queste troverete sicuramente la più adatta a essere coltivata nel vostro orto.
Oltre all'anguria classica (quella di forma tonda, la più diffusa) si trovano anche angurie di forma allungata e con la polpa di colore giallo (invece che del più conosciuto rosso).
Ma chi non ha molto spazio in giardino e vuole comunque dedicarsi a questo tipo di coltivazione, può essere interessato a provare a far crescere un'anguria nana (chiamata anche "baby cocomero"). Tutte queste varietà sono diffuse in Italia, e potete comprare i semi di ognuna di loro nei negozi che si occupano di giardinaggio e di orticultura.
Le diverse varietà hanno comunque lo stesso metodo di coltivazione: è necessario prestare attenzione alle esigenze della pianta, allo spazio che ha a disposizione e al non creare ristagni di acqua che la farebbero marcire.
Le angurie sono un frutto estivo, e hanno bisogno di temperature calde: per questo motivo, si seminano in primavera così che i frutti siano pronti in agosto. Nelle regioni più calde è possibile procedere con la semina già dalla fine di marzo, mentre in quelle più fredde è necessario aspettare la fine di maggio: una gelata improvvisa o un brusco calo delle temperature farebbero infatti morire le piante appena nate. Quest'accortezza deve essere usata per qualunque varietà si sia deciso di piantare: tutte sono ugualmente sensibili al freddo.
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Molte persone non hanno spazio in giardino: a loro farà certamente piacere sapere che le angurie si posssono coltivare anche in vaso. È utile procurarsi un vaso in terracotta, piuttosto ampio (se tondo, di cinquanta centimetri di diametro, se rettangolare, lungo altrettanto). Da preferire la terracotta al posto della plastica, in quanto permette l'ossigenazione del terreno e delle radici (anche se i vasi in plastica hanno il pregio di essere più leggeri e quindi più facili da trasportare). L'importante è che il terriccio sia preparato a dovere per ospitare le piante, esattamente come faremmo se le dovessimo coltivare in pieno campo. Si utilizza una miscela di terriccio da giardino (acquistabile anche nei supermercati) con sabbia a grana fine o torba: questo renderà drenante il terreno. Essenziale anche la presenza di argilla espansa sul fondo del vaso stesso, che permetterà in miglior reflusso dell'acqua. Una volta che il terriccio è pronto e fertilizzato, è sufficiente scavare una buca profonda qualche centimetro, per mettervi a dimora alcuni semi che dovranno poi essere coperti e annaffiati.
Si raccomanda di mantenere sempre il terreno umido, senza che la terra sia però inzuppata d'acqua. Lasciare che la pianta si sviluppi fuori dal vaso, e concimare il terriccio con del fertilizzante apposito una volta che nascerà il frutto, e per tutto il periodo in cui continuerà a ingrossarsi.
In questo caso, il terreno deve essere preparato circa quattro settimane prima della semina delle piante. La vangatura deve essere profonda almeno trenta centimetri, e il terreno deve essere concimato con lo stallatico. Eventuali erbacce infestanti devono essere rimosse. Dopo circa quattro settimane, il terreno avrà assorbito sufficienti elementi nutritivi, e si potrà procedere alla semina delle piante. Si raccomanda di scavare delle buche distanti circa un metro e mezzo l'una dall'altra, in modo che le angurie abbiano spazio per svilupparsi, e per far crescere le lunghe radici. Anche fra una fila e l'altra è necessario lasciare uno spazio non inferiore al metro e mezzo (meglio se due metri o più).
Anche in questo caso, i semi devono essere coperti di terriccio umido: una volta che saranno germinati e che le piantine avranno iniziato a crescere, bisogna diradarle, scegliendo solo le più forti, che così avranno modo di svilupparsi al meglio (le piante di anguria crescono molto velocemente, diventando molto lunghe e occupando molto spazio nel campo).
Il maggior nemico delle piante di anguria è l'umidità: nel caso in cui si crei un ristagno d'acqua, questa farà marcire le radici, e potrebbe portare la pianta alla morte. Ma anche il troppo calore è pericoloso. Nel caso in cui le temperature nelle giornate estive si alzino troppo, è necessario proteggere la pianta coprendola con della paglia: altrimenti, rischierebbe di scottarsi, esattamente come avviene per gli esseri umani.