Fagiolo - Phaseolus vulgaris

Fagiolo

Il fagiolo, come molto ortaggi appartenenti alla famiglia delle Fabaceae, è una coltivazione interessante sotto molti aspetti. Il prodotto è senza dubbio di notevole interesse, ma lo è anche la capacità rigenerativa di queste piante nei confronti del terreno. Rientrano, infatti, nel ciclo tradizionale per il rinnovo.

La pianta può essere nana o rampicante, ma tale classificazione ha solo valore commerciale. Il fagiolo, come tutte le leguminose, possiede nelle sue radici dei piccoli ingrossamenti dove hanno sede dei piccoli microrganismi fissatori dell'azoto atmosferico, che vivono in simbiosi con la pianta con un enorme vantaggio per i terreni, in quanto la coltura che seguirà potrà godere di un apporto di azoto non indifferente.

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Caratteristiche del fagiolo

Il fagiolo (Phaseolus vulgaris) è una pianta annuale a portamento rampicante appartenente alla famiglia delle Fabaceae. Le radici di questo legume sono dotate di noduli che, lavorando in simbiosi con alcuni batteri, sono in grado di fissare nel terreno l’azoto presente dall’aria.

Le foglie sono alterne e composte da foglioline di forma ovale o a cuore, con punta ben evidente. I fiori (in alcuni casi molto decorativi) hanno la tipica forma a farfalla, simili a quelli del pisello. Il colore può andare dal bianco, al rosa, al rosso fino al viola chiaro. I frutti sono baccelli il cui colore è anche in questo caso molto variabile: verde, giallo, rossastro, viola. All’interno sono contenuti da 5 a 12 semi, a seconda della varietà, del clima e anche delle condizioni del terreno. Per alcune cultivar questi sono le uniche parti edibili, per altre è possibile mangiare il baccello nella sua totalità (per esempio le varietà “mangiatutto”, i piattoni o quelli raccolti ancora immaturi come i fagiolini).

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IL FAGIOLO IN BREVE
Tipo di pianta Erbacea annuale, rampicante o cespugliosa
Altezza Da 30 cm a 5 metri
Manutenzione media
Necessità idrica Moderata, più alta in fioritura e fruttificazione
Crescita rapida
Rusticità Scarsa (muore a 2°C)
Esposizione sole
Suolo Di medio impasto, neutro o subacido
Distanza tra le file 40-80 cm (a seconda del portamento)
Distanza sulla fila 15-50 cm (a seconda del portamento)
Germinazione: giorni-temperatura 8 / 12-15 °C

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Clima

La pianta, di origine subtropicale, cresce bene nei climi temperati caldi, teme le gelate e le piogge prolungate.

Il fagiolo è una coltura tipicamente estivo-autunnale. È infatti una pianta tipica dei climi-caldo temperati e per crescere in maniera ottimale necessita di temperature comprese tra i 18 e i 24 °C. È molto sensibile agli sbalzi termici che possono causare danni all’apparato vegetativo. Temperature al di sotto dei 10 °C inducono l’arresto della crescita, mentre se si arriva a circa 2°C si rischia seriamente la morte della pianta.


Fiori

fagiolo rosso I fiori sono papillionacei.

Il frutto è un baccello che contiene all'interno i semi che vengono commercializzati come legumi. I fagioli si dividono in due categorie: da sgranare e mangiatutto. Nei primi, sotto il tessuto cellulare del baccello, si trova un leggero strato coriaceo limitato ai lati da filamenti duri che non sono eduli. Nei mangiatutto il guscio è tenero e carnoso, manca la pellicola coriacea e sono assenti i filamenti.


Terreno

Di medio impasto profondo e drenato, non gradisce i terreni calcarei, compatti, argillosi poiché l'acqua ristagna, ma sono inadatti anche i terreni sabbiosi che possono creare siccità. Il pH va da leggermente acido al neutro.

Sotto questo aspetto il fagiolo non è comunque particolarmente esigente. I risultati migliori si ottengono però in aree caratterizzate da suoli profondi e di medio impasto, con un pH per lo più neutro o subacido.

Andrebbero invece evitati sia quelli dotati di una buona quantità di argilla, sia quelli estremamente sabbiosi. I primi possono causare danni all’apparato radicale, con la conseguente insorgenza di marciumi, asfissia o malattie. I secondi non garantiscono l’abbondante apporto idrico di cui necessita questa pianta in alcuni periodi della sua crescita.


Avvicendamento e consociazione nel fagiolo

plantula fagiolo E' una pianta da rinnovo e precede molti ortaggi, ma si sconsiglia la sua successione a piselli e cetrioli perché si possono propagare marciumi.

Le consociazioni avvengono invece con numerosi ortaggi: lattuga, pomodoro, cavoli, bietola, ravanelli. Non si associa con aglio, cipolla e piselli.

Come abbiamo detto i fagioli sono preziosi per arricchire il terreno di azoto, per questo è quindi indicato per precedere colture esigenti come i cereali o le solanacee. È bene però non ripetere più volte di seguito la coltura di fabaceae perché potrebbe essere la causa di diffusione di batteriosi e malattie radicali.

Ottime consociazioni sono anche quelle con il sedano, la rapa, il cetriolo.


Semina

Si semina a fine inverno al sud, a primavera inoltrata al nord. La semina va effettuata quando le temperature minime superino almeno i 12 °C. In generale al Centro-Sud si può cominciare già ad aprile, nel Nord è certamente meglio aspettare la metà di maggio. La semina può essere anche scalare fino alla fine dell’estate perché il raccolto sia garantito fino alla fine dell’autunno.

Per facilitare l’emissione della prima radichetta è uso lasciare qualche giorno i semi in acqua. Appena fuoriuscita potremo trasferire il seme direttamente a dimora, badando però che il terriccio risulti ben umido.

La distribuzione dei semi pregerminati segue diverse modalità a seconda della varietà scelta.

I fagiolini vengono generalmente disposti a postarelle di 3-4 semi, a distanza di 15 cm una dall’altra e con distanza di 50 cm tra le file. In alternativa si può lasciare un seme ogni 5 cm.

Nelle specie cosiddette nane si pianta a distanza di cm 60 tra le file e 6 - 7 cm sulla fila, nelle specie rampicanti la distanza è di un metro tra le file e di cm 20 sulla fila. Si semina su terreno ben sviluppato e inumidito. La profondità di semina si aggira intorno ai 3 - 5 cm. Prima di seminare è meglio mettere in acqua i fagioli per una notte.

I sostegni vanno posizionati prima della semina perché in seguito potrebbero danneggiare le radici.

IL FAGIOLO IN BREVE
Semina Da aprile ad agosto
Fioritura Da maggio a luglio
Raccolta Da giugno ad ottobre


Irrigazione

fagioli bassi Il fagiolo necessita di irrigazioni abbastanza frequenti nel momento della fioritura e dell’ingrossamento dei baccelli.

Negli altri periodi invece la distribuzione deve essere regolare, ma è meglio lasciar asciugare il terreno tra una somministrazione e l’altra.

È di estrema importanza durante le operazioni evitare di bagnare la vegetazione, in particolare i fiori (che potrebbero abortire) o le foglie. È infatti una delle cause più frequenti dell’instaurarsi e del diffondersi di crittogame. È per questo che è consigliata, al momento della messa a dimora, la creazione di solchi lungo i quali far scorrere l’acqua. Ottima alternativa è anche l’irrigazione tramite ala gocciolante o tubi interrati.


Predisposizione dei sostegni

sostegni fagioli I sostegni sono particolarmente importanti per i fagioli rampicanti, mentre non sono necessari per i fagiolini nani.

Generalmente si creano delle strutture a tenda con delle canne (alte almeno 2,5 m). Se ne possono unire due a distanza di circa 80 cm sulla fila (ponendo poi sulle punte una canna in orizzontale per garantire maggiore stabilità). In alternativa si possono legare sempre in cima quattro canne che delimitino alla base una superficie di circa 1 mq.

In aree poco toccate dai venti è possibile anche inserire molto stabilmente nel terreno un palo o una canna ogni due o tre metri e fissarvi una rete piuttosto resistente.


Cure colturali

Devono essere effettuate ripetute sarchiature per mantenere il terreno areato e sciolto e leggere rincalzature quando le piantine raggiungono cm 20 di altezza.

I fagioli rampicanti ad un certo punto del loro sviluppo richiedono un tutore sul quale arrampicarsi. I sostegni possono essere canne, paletti o reti di materiale sintetico. Se si scelgono le canne, se ne piantano circondando ogni pianta, e riunendole in alto incrociandole e legandole nel punto di incrocio.

Alla fine di agosto conviene sfoltire le piante eliminando un po' di foglie perché le radiazioni solari raggiungano meglio i legumi.

Le annaffiature: si praticano dopo la semina per facilitare la germinazione e si ripetono in particolare nella fase che va dalla fioritura all'ingrossamento dei baccelli. Se si scelgono le reti, l'altezza va da un metro e mezzo a due metri.

È un ortaggio che non richiede attenzioni assidue.

È buona norma quando le piante rampicanti hanno raggiunto circa 15 cm dedicarsi alla rincalzatura. Bisogna aggiungere una buona quantità di terra intorno alla base della pianta in maniera che risulti più stabile e sia stimolata la crescita delle radici più superficiali. È una operazione da effettuare con estrema delicatezza perché l’apparato ipogeo del fagiolo è molto delicato.

Altro intervento importante è la sarchiatura dell’area intorno alle piante. È un’operazione basilare per evitare l’insorgenza di infestati, per arieggiare il terreno e, di conseguenza, ridurre sensibilmente l’evaporazione dell’acqua. L’ideale è effettuare questa operazione almeno ogni due settimane, anche in questo caso prestando estrema attenzione alle radici.


Concimazione fagiolo

Il fagiolo viene tradizionalmente inserito in un terreno che è già stato sfruttato da una coltura più esigente. In questo caso è sufficiente la concimazione effettuata prima di questo inserimento. Se vogliamo possiamo aumentare ancora leggermente la fertilità inglobando al massimo ulteriori 25 kg di compost o stallatico ben stagionato ogni 10 mq.

È invece di estrema importanza dotare il substrato di una buona quantità di fosforo e potassio, importantissimi per la struttura della pianta, per la fioritura e la fruttificazione. Possiamo utilizzare un concime di sintesi apposito oppure distribuire, per ogni piantina, una manciata di cenere. Circa 1 kg di cenere è sufficiente per 10 mq di coltura.


Raccolta

raccolta fagioli E' differente a seconda del tipo del fagiolo e dell'uso. Per i fagiolini si esegue a mano e si ripete ogni due tre giorni a seconda della produzione. I fagiolini, si staccano prima che il baccello ingrossi e diventi filoso. I fagioli da sgranare si raccolgono quando i baccelli sono quasi secchi, oppure per il consumo fresco quando i semi sono completamente ingrossati ma il baccello è ancora tenero.

A seconda della varietà e del tipo bisognerà attendere tra i 60 (fagiolini) e i 180 giorni (borlotti) dalla semina.

- I fagiolini si raccolgono almeno due volte alla settimana, badando che siano ben teneri e il seme non si sia ancora totalmente sviluppato.

- I fagioli da sgranare si raccolgono invece quando il baccello comincia ad ingiallire.

È importante essere assidui, in maniera che la pianta sia stimolata a fiorire nuovamente e continuare la produzione per un lungo periodo.


Parassiti e malattie fagiolo

Fra i parassiti più comuni si ricorda l'antracnosi e la ruggine: malattie crittogame che si prevengono irrorando solfato di rame.

Fra gli insetti è dannoso il Tonchio che si sviluppa nei fagioli secchi. Si combatte con solfuro di carbonio usato in ambienti ermeticamente chiusi.

Dannose sono anche le lumache e le chiocciole soprattutto dopo le pioggie. Si eliminano manualmente o con trappole ed esche.

Gli afidi si possono eliminare biologicamente con irrorazione di macerazioni di piante adatte.

I parassiti sono parecchi: afidi, nottue, cimici, tripidi. Si possono combattere con insetticidi a base di piretro naturale o altri prodotti specifici.

Le crittogame frequenti sono invece il mal del piede, la muffa grigia e l’antracnosi. Tutte sono favorite da un’eccessiva umidità. Nel caso dell’antracnosi è bene, per difendersi, acquistare semi trattati con sostanze specifiche per la prevenzione dell’insorgenza.


Varietà

fagioli cannellini Le varietà sono numerosissime e possiamo, in linea generale, distinguere i fagioli in base al portamento: quelli nani e quelli rampicanti.

Entrambi però comprendono fagioli mangiatutto o da sgranare.

Vi sono anche differenziazioni in base al periodo di fruttificazione: precoce, medio o tardivo.

Il Borlotto di Vigevano da sgusciare con baccello verde rossiccio, seme bianco a striature rosse.

Il fagiolo di Valsesia; il fagiolo Cannellino precoce ed altamente produttivo; tra i mangiatutto ricordiamo S.Fiacre, il Marconi il cui nome allusivo vuole dire senza fili. Fra i nani ricordiamo il Quarantino, il Re del Belgio, il Metis.


Storia del Fagiolo

Il fagiolo è originario del Centro e Sud America. I conquistadores spagnoli lo conobbero appena giunsero nel Nuovo Mondo e, ritenendolo una pianta importante per le proteine contenute nei semi e per le sue capacità di rigenerazione del terreno, lo introdussero quasi subito in Spagna.

I nativi americani avevano sviluppato una tecnica di coltivazione molto interessante: associavano zucca, mais e fagioli. Il granoturco era impiegato come sostegno per il legume (e allo stesso tempo dava nutrimento alle radici). Lo spazio tra le file era occupato dalle zucche (anch’esse abbondantemente nutrite). Ancora oggi queste tecniche sono replicate in tutto il mondo, con l’appoggio della comunità scientifica.

Nel nostro continente ebbe da subito grandissimo successo e si cominciò prestissimo a effettuare incroci e ibridazioni per ottenere nuove varietà: divennero numerosissime e ognuna con la propria caratteristica peculiare. Fino alla fine del XVIII secolo, però, ci si cibò soltanto dei semi. In Italia, in quel periodo, si cominciò infatti a raccogliere e consumare i baccelli ancora immaturi, quindi col il tegumento ancora molto tenero.



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