Cetriolo - Cucumis sativus
Il cetriolo, cucumis sativus, è una pianta annuale, appartenente al genere delle cucurbitacee, rampicante, originaria dell’Asia; produce fusti volubili, che tendono a svilupparsi rapidamente, fino a raggiungere i 120-150 cm di lunghezza; le foglie sono ampie, sottili, di colore verde acceso; i frutti allungati sono di colore verde scuro, polposi, ricoperti da piccole escrescenze bianche, che si staccano rapidamente al momento del raccolto. I cetrioli vengono coltivati da millenni dall’uomo, per questo motivo esistono centinaia di varietà di cetrioli, diversificati a seconda delle pezzatura dei frutti e del colore della buccia: esistono cetrioli giganti, da insalata, che possono raggiungere i 30-40 cm di lunghezza, ed anche cetrioli molto minuti, che non superano i 6 centimetri di lunghezza, da utilizzare per produrre sottaceti; è frequente la pratica di seminare il Cucumis sativus, e in seguito raccogliere i frutti più grandi per preparare insalate o altre portate, e i piccoli frutti immaturi per preparare sottaceti, in modo da utilizzare i frutti in modi diversi; questo metodo è utile soprattutto per quelle varietà che producono grandi quantità di cetrioli, che difficilmente potrebbero venire consumati crudi in un breve periodo di tempo, visto che, oltre alla conservazione sottaceto, non è possibile conservare i cetrioli a lungo con altro metodo, quale la congelazione.
Il Cucumis sativus è un ortaggio prevalentemente estivo. Viene consumato primariamente crudo per dare freschezza ad insalate, tramezzini, panini e come accompagnamento di altre crudité.
È molto semplice da coltivare e darà sicuramente grandi soddisfazioni sia all’agricoltore alle prime armi, sia a si dedica all’orto già da molti anni.
Sono disponibili moltissime varietà e troveremo certamente quella più adatta alle nostre esigenze di gusto e anche di spazio. È possibile anche provare a coltivarlo in vaso, specialmente se scegliamo quelli di piccola taglia.
I cetrioli sono tra le verdure di più facile coltivazione e di maggiore soddisfazione, nell’arco di circa tre mesi si passa dal seme al cetriolo maturo, pronto per essere mangiato; si pongono a dimora le piantine, che già presentino almeno due foglie vere.
IL CETRIOLO IN BREVE |
Tipo di pianta | annuale |
Forma | Rampicante-strisciante |
Altezza | Da 60 cm a a1 m |
Coltura | facile |
Bisogno d’acqua | Medio-alto |
Velocità di crescita | normale |
Moltiplicazione | seme |
Tempi di germinazione/temperatura minima | 8-10/ 16°C |
Resistenza al freddo | Sensibile a temperature sotto i 10°C |
Esposizione | sole |
Terra | Tollerante, ma ricca in humus e ben drenata |
Le
piantine di cetriolo si ottengono da seme, da porre in semenzaio protetto a fine inverno, in modo da avere le giovani piante già pronte per essere poste a dimora più o meno in aprile; in vivaio è possibile trovare piccole piante di cetriolo già pronte, cosa che ci permette di avere piante di diverse varietà senza bisogno di acquistarne le sementi, cosa assai utile in un piccolo orto familiare, dove in genere le piante di cetriolo forniscono sufficienti frutti anche per il più goloso consumatore di cetrioli, abbastanza anche per farne dono ai vicini di casa.
Prima di posizionare le piccole piante, si sceglie un appezzamento ben soleggiato, e lo si lavora, arricchendo il terreno di stallatico e di farina di ossa, una preziosa fonte di fosforo, di cui i cetrioli sono ampi consumatori.
Si consiglia di utilizzare, per i cetrioli, un
terreno molto ben drenato, in quanto queste piante sono spesso soggette a marciumi basali o del colletto, fortemente favoriti dalla presenza di ristagni idrici; se il terreno del nostro orto dovesse essere eccessivamente compatto o pesante, aggiungiamo nell’appezzamento un poco di sabbia, che alleggerirà il substrato, permettendo un maggiore scolo dell’acqua.
A fianco di ogni piantina, posizioniamo anche un tutore, per permettere alla stessa di arrampicarsi su di esso, senza trovare ostacoli; è anche possibile coltivare i cetrioli lasciandoli striscianti, ma questa pratica impiega decisamente molto più spazio nell’orto, e oltre a questo, i frutti che appoggiano sul terreno, tendono ad ingiallire nella parte a contatto con il substrato, in quanto non ricevono luce.
Subito dopo aver posizionato le piccole piante, a distanza di circa 40-50 cm tra di loro e tra le file, annaffiamo abbondantemente; le annaffiature verranno fornite ogni volta che il terreno è ben asciutto, evitando gli eccessi; in estate dovremo forse annaffiare ogni giorno, ma in primavera è sufficiente una annaffiatura ogni 2-3 giorni, diradando gli interventi in caso di piogge.
Le piante di cetriolo si sviluppano rapidamente, ma producono fiori e frutti sulle ramificazioni laterali; per aumentare il raccolto, non appena il fusto ha raggiungo i 5-7 internodi, si asporta l’apice del fusto principale (tecnicamente, si cima la pianta), in modo da favorire una maggiore produzione di ramificazioni laterali, e una conseguente maggiore fruttificazione.
Dopo aver fruttificato per settimane, le piante di cetriolo tendono naturalmente a deperire, fino al completo disseccamento, possiamo quindi estirparle e preparare il terreno per ulteriori colture.
Generalmente l’appezzamento dei cetrioli, nell’orto familiare, viene poi utilizzato per coltivare le tipiche verdure invernali, quali cavolfiori, broccoli, finocchi; è bene evitare, anche l’anno successivo, di coltivare nello stesso appezzamento ancora dei cetrioli, o altre cucurbitacee, quali zucche, zucchine, meloni, angurie.
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In Italia i cetrioli vengono consumati prevalentemente crudi, in insalate estive, molto rinfrescanti; nell’Europa centrale e settentrionale vengono utilizzati in genere sottaceto, in modo da poterli utilizzare per tutto l’arco dell’anno, per tale preparazione si scelgono in genere cetrioli molto piccoli, o anche non ancora maturi, ma quasi privi di semi al centro, con aggiunta di aceto di vino bianco e qualche seme di senape interno.
Queste verdure sono molto rinfrescanti, e sono molto apprezzate per il loro alto potere depurativo, in quanto sono costituiti da circa il 95% di acqua, con aggiunta di fibre, Sali minerali e vitamine, importantissimi per l’alimentazione umana. Nella cucina asiatica i cetrioli vengono utilizzati anche cotti, all’interno di curry di verdure o di altri piatti; in genere la cottura è rapida, in modo ,da mantenere la polpa dei cetrioli croccante; i cetrioli cotti tendono ad assumere un sapore leggermente amarognolo, non sempre gradito a tutti.
Tipicamente i cetrioli vengono utilizzati nella preparazione di una famosa salsa, lo tzaziki, di origine greca, preparata con cetrioli grattugiati e strizzati, con aggiunta di yogurt bianco e denso, aglio, sale e olio; esistono varianti dello tzaziki preparate con aggiunta di erbe aromatiche, tra cui coriandolo, basilico, o prezzemolo.
I cetrioli vengono utilizzati anche nell’industria cosmetica, grazie alle lori virtù depurative, che possono risultare utili anche per applicazioni sul viso, in caso di acne o altri problemi ed irritazioni della pelle; oltre che in creme, tonici e lozioni, i cetrioli risultano molto utilizzati come rapido rimedio casalingo, da applicare direttamente sulle irritazioni cutanee, una volta tagliati in sottili fettine.
Il cetriolo (cucumis sativus) appartiene alla famiglia delle Cuburbitaceae. Si tratta di una pianta annuale originaria del Medio Oriente e in particolare dell’India e del Pakistan. In Europa è nota soltanto dal 1500.
È caratterizzata da lunghi steli vellutati muniti di viticci. Le foglie, di color verde scuro, risultano verdi e ruvide al tatto. Dall’inizio dell’estate produce dei fiori gialli. Su ogni pianta sono presenti sia fiori maschili sia fiori femminili. Questi ultimi evolvono poi in frutti allungati (anche se ne esistono anche di rotondi), dalla buccia liscia o leggermente spinosa, che può andare dal verde al giallo.
In Italia il suo uso è piuttosto limitato: viene aggiunto a fettine alle insalate o mangiato in pinzimonio con altre verdure. Nell’Europa centrale viene invece impiegato per la preparazione di salse fresche e conservato (generalmente sottaceto , aromatizzato con semi di aneto) per poi abbinarsi a salumi e uova, anche per la prima colazione. È anche un ingrediente indispensabile per la preparazione di due piatti prettamente estivi: il gazpacho andaluso e la salsa Tzatziki.
Il cetriolo è assolutamente povero di calorie. Un etto, infatti, ne apporta al massimo 13. È quasi totalmente composto da acqua e sali minerali (potassio, calcio, fosforo) e una buona dose di vitamina C.
Possiede virtù depurative, diuretiche e rinfrescanti.
Il cetriolo è una pianta di origine subtropicale: per crescere, quindi, necessita temperature stabili e comunque sempre superiori a 10°C. Per ottenere la massima resa le temperature diurne si devono aggirare sui 25-28°C. Deve però essere sempre disponibile molta acqua, altrimenti la produzione si bloccherà e i frutti possono assumere un gusto particolarmente amaro.
La semina o messa a dimora in pieno campo può iniziare generalmente da aprile, soprattutto nel Centro-Sud. Nel Nord è sempre bene attendere almeno la fine di questo mese se non l’inizio di maggio.
Il cetriolo non è particolarmente esigente in fatto di substrato. Si adatta praticamente a tutte le condizioni. Vanno solamente evitati i terreni estremamente argillosi e asfittici, in cui probabilmente si creeranno dei ristagni idrici.
I migliori risultati si ottengono su suoli di medio impasto, profondi, ben strutturati e ricchi, con una buon drenaggio. Il pH ottimale deve essere da subalcalino a neutro (5,8-7). La lavorazione deve sempre essere accurata e profonda (almeno 40 cm) per favorire la crescita dell’importante apparato radicale.
L’ideale è cominciare a vangare l’area già dall’autunno in maniera da ottenere una buona aerazione e sfruttare l’alternanza gelo/disgelo per ottenere una buona destrutturazione.
In primo luogo bisognerà decidere se acquistare le piantine o seminarle noi stessi. Spesso, nei vivai, sono disponibili individui già ben impostati, il più delle volte ibridi resistenti a vari patogeni. Se gestiamo un orto familiare questa può essere una buona scelta, visto che anche solo due o tre piante, se ben trattate, sono sufficienti per i normali fabbisogni.
Possiamo però anche decidere di seminarli in autonomia.
IL CALENDARIO DEL CETRIOLO |
Semina al coperto | Febbraio-aprile |
Semina a dimora | Aprile-maggio |
Fioritura | Giugno-settembre |
raccolta | Giugno-ottobre |
Si semina in postarelle, aggiungendo sempre almeno una manciata di letame per ognuna. Inseriamo in ogni postarella 3-4 semi, distanziandoli di qualche centimetro. Copriamo con terriccio fine, pressandolo bene. La distanza ideale nella fila è di 40-80 cm, tra le file invece è di almeno 1 metro (tutto a seconda della varietà).
Quando le piantine presentano due foglie bisogna effettuare il diradamento lasciando 1-2 piante per postarella.
Sono generalmente sufficienti dai 3 ai 5 g. di semi per mq di coltura.
Per ottenere risultati ottimali il cetriolo richiede un terreno molto ricco in sostanza organica: è generalmente sufficiente l’apporto di 30-40 kg di stallatico o compost, anche poco maturo, ogni 10 mq di terreno. È estremamente importante però che venga inglobato perfettamente con le lavorazioni e ne venga poi ancora aggiunto nelle buche durante la semina o la messa a dimora.
L’elemento determinante per ottenere una buona resa è il fosforo. Possiamo incrementarne la presenza spargendo della farina d’ossa, scorie Thomas o fertilizzanti di sintesi con un alto titolo di questo nutriente.
Le irrigazioni dovranno essere sempre abbondanti, durante tutto il ciclo colturale. Il terreno deve sempre essere umido: generalmente ogni pianta di cetriolo necessita di circa 2,5 litri di acqua al giorno.
Per evitare l’evaporazione e mantenere quindi il substrato più umido è sempre consigliato ricorrere alla pacciamatura, possibilmente utilizzando film plastici appositi. Oltre a ridurre la frequenza delle irrigazioni aiuterà a mantenere i frutti puliti (soprattutto quelli bassi che sarebbero invece a contatto con il terreno, rischiando lo sviluppo di marcescenze) e eviterà il diffondersi delle infestanti. Queste possono rubare luce e nutrimento alle nostre colture ed è quindi estremamente importante tenerle sempre sotto controllo.
Possiamo eventualmente pacciamare il piede dei cetrioli anche con materiale naturale quale paglia o foglie, ma il più delle volte si rivelano meno efficaci.
Altra cura molto importante è la cimatura. Questa ha lo scopo di stimolare l’emissione di getti laterali su cui sono presenti più fiori femminili (che poi andranno a frutto).
È bene iniziare quando la pianta ha emesso il quinto nodo, cimando sopra la quarta foglia. In questa maniera nasceranno nuovi getti dalle ascelle fogliari, sfruttando così al massimo il potenziale delle nostre piante.
Altro punto estremamente importante il posizionamento dei sostegni. I cetrioli possono diventare piante imponenti, con un peso non indifferente dato sia dai tralci sia dagli abbondantissimi frutti. A questo scopo si possono utilizzare sia reti di plastica rigida (o in metallo) sostenute ai lati da pali ben conficcati in profondità nel terreno. In alternativa si possono utilizzare delle canne naturali o in materiale plastico creando anche in questo caso degli incroci. Per aumentarne la stabilità possiamo congiungerne la cima creando delle “capanne”. Lo spazio centrale può essere impiegato per la coltura di verdure poco ingombranti che, durante l’estate, necessitino la mezz’ombra.
Per evitare l’insorgere di fitopatie è bene evitare di ripetere la coltura del cetriolo sullo stesso appezzamento prima di 2-4 anni.
Ottime consociazioni sono quelle con il sedano, la lattuga, i cavoli, i fagioli, i piselli. Va evitata invece la vicinanza delle solanacee, per esempio di patate e pomodori.
La raccolta comincia generalmente tre mesi dopo la semina, quando nel frutto non sono ancora presenti i semi e si protrae per circa 2 mesi. Il culmine della produzione si ha dalla fine di giugno all’inizio di agosto. La resa oscilla tra i 3 e i 12 quintali per 100 mq di coltura, anche a seconda della varietà.
È sempre bene cogliere i frutti piccoli, tagliando il peduncolo con un coltello o una cesoia. In questa maniera la pianta non si esaurirà troppo presto.
Si conservano in frigo per circa una settimana, nello scomparto della verdura.
Il cetriolo è estremamente sensibile alle crittogame a livello radicale e del colletto. Sono anche piuttosto frequenti la maculatura angolare e il mosaico.
Per evitare queste problematiche è utile sterilizzare la semente lasciandola in acqua per 30 minuti a 45°C. È importante anche evitare di coltivare il cetriolo sempre nella stessa area, ma rispettare invece le rotazioni.
Sul mercato sono oggi disponibili ibridi interessanti che si sono dimostrati molto resistenti a questo tipo di patologia. Può valere la pena provarli.
Le varietà di cetriolo si possono suddividere principalmente in base alle loro dimensioni, forma, colore e soprattutto utilizzo (generalmente da crudo o da sottaceto).
Un’altra importante caratteristica inserita negli ultimi anni è l’assoluta predominanza dei fiori femminili (produttivi) rispetto a quelli maschili.
Interessanti sono le varietà Marketmore, il Little Wonder (con buccia bianca sottile), il lungo di Cina. Come ibridi segnaliamo anche l’hoki e il burpless, resistenti a varie fitopatie.
Adattissimo al vaso e alla conservazione è il famoso Piccolo di Parigi.