Coltivare fagioli

Coltivare fagioli

I fagioli appartengono alla famiglia delle papilionaceae. Tutte le specie in coltivazione crescono spontanee nei paesi tropicali mentre in Europa sono stati introdotti dall’America due tipi che riescono a crescere spontaneamente: il phaseolus vulgaris ed il phaseolus coccineus. Il più coltivato è il phaseolus vulgaris una specie polimorfa di cui esistono migliaia di varietà. Ha un apparato radicale ricco di tubercoli, il fusto angoloso e foglie dal lungo picciolo. Moltissime sono le varietà in commercio che per comodità si possono distinguere in sette gruppi: nano mangiatutto (fagiolino), nano da sgusciare, rampicante da sgusciare, verde, giallo, rampicante mangiatutto, giallo e dolico (rampicante). Ovviamente quelli da sgusciare sono i veri e propri fagioli che sono noti a tutti, di cui si consumano i semi più o meno grossi e reniformi, di varie colorazioni; sono invece detti fagiolini o fagioletti quelle varietà che danno come prodotto commestibile i legumi teneri e giovani (e contengono talvolta anch’essi alcuni semi teneri). Il phaseoolus vulgaris vero e proprio è costituito in realtà dal seme contenuto nel baccello allungato che ha origine dal fiore. Oltre che per i legumi che sono teneri e commestibili si possono coltivare come piante decorative rampicanti per ricoprire pergolati e tralicci. Alcuni come il dolico è una specie di cui si conoscono alcune varietà, con i fiori variamente colorati di colore rosa purpureo. Le foglie sono larghe, verde intenso ed ondulate con leggeri rigonfiamenti sulla parte piatta.
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Semina fagioli

fagioli coltivazione La semina dei fagioli si effettua in primavera in esposizione soleggiata. La fioritura invece avviene in estate; i fiori sono papilionacei raccolti in racemi allungati ed i legumi sono larghi e compressi, lunghi 5-6 centimetri, penduli e di un bel colore violetto-purpureo molto lucente. In primavera si piantano da marzo in poi, secondo il clima della regione; la semina si può ripetere a distanza di tre settimane, per avere continuità di raccolto e baccelli sempre teneri e giovani. Le varietà da sgusciare nella loro varietà si seminano una sola volta ,in marzo o aprile, in solchi paralleli profondi circa 5-6 centimetri. Per le varietà nane si osserva una distanza di 40 centimetri tra pianta e pianta e 60 centimetri tra ogni fila. Lo stesso sistema si adotta per la semina del dolico. La germinazione dei fagioli richiede tempi abbastanza lunghi; per fare in modo che questa avvenga più velocemente, è bene sistemare i semi in acqua tiepida, lasciandoli in ammollo per circa 2 o 3 giorni; a quel punto dovrebbero presentare lo sviluppo di una piccola radice, indicando che è giunto il momento di metterli a dimora. E' bene ricordare che per seminare questi legumi va atteso il momento in cui non sono più previste gelate tardive; quindi nel nord Italia è bene attendere il mese di maggio, periodo in cui le temperature sono più gradevoli. Nelle regioni del Sud, invece, date le temperature più miti, è possibile procedere con la semina dei legumi a partire, di solito, dalla metà di marzo. La semina può essere ripetuta fino ai primi giorni del mese di agosto, così da avere una raccolta scalare capace di regalare un buon quantitativo di legumi. Bisogna ricordare che queste piante, per crescere al meglio, hanno bisogno di una temperatura mite, in quanto il clima rigido, con temperature vicino allo zero, possono portare rapidamente alla morte delle piante di questo tipo. Il clima ideale per la loro crescita ha temperature comprese tra i 15 e i 27 °C.

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Coltivazione fagioli

coltivazione fagioli Coltivare fagioli non richiede l’utilizzo di terreni calcarei perchè altrimenti si ottengono semi duri e difficili da cuocere. Sono quindi da preferire i terreni lavorati in profondità, arricchiti con concimazioni a base di fosforo e potassio ed in regioni a clima particolarmente calde ed asciutte. Il fagiolo teme infatti le gelate invernali soprattutto quelle tardive e le piogge prolungate. Il terreno migliore è quindi preferibile arricchirlo con impasti di torba sminuzzata, fare in modo che il PH sia praticamente neutro ed evitare i ristagni di acqua che possono far infracidire le radici. Durante la fase di coltivazione è buona norma realizzare in prossimità di ogni fila dei sostegni con piccole aste di legno in quanto essendo la pianta abituata ad arrampicarsi, si sviluppa meglio e produce di più se trova l’opportunità di allungarsi con le sue radici e baccelli. Le annaffiature vanno effettuate in modo regolare nel periodo di fioritura, per consentire un buon sviluppo della pianta, controllando però che non ci sia la formazione di ristagni idrici pericolosi in quanto possono provocare lo sviluppo di marciumi radicali.


Concimazione fagioli

come coltivare fagioli I fagioli richiedono una buona concimazione per dare i risultati migliori a cominciare dalla grandezza dei baccelli e soprattutto dai semi che, devono e possono essere teneri se ben curati. La concimazione si effettua con prodotti letamici e terriccio medio. Questo letamino deve essere interrato in profondità. Le cure si basano sull’eliminazione di erbacce infestanti, zappature per arieggiare il terreno e mantenere l’equilibrio giusto dal punto di vista idrico. Le innaffiature sono necessarie subito dopo la semina per consentire al seme di germinare, e si ripetono continuamente osservando però attentamente il terriccio per constatarne l’effettiva necessità o se è il caso, di diminuirne la quantità o la frequenza. I fagioli son attaccabili facilmente da insetti e parassiti che tendono soprattutto a mangiarsi i germogli teneri come nel caso degli afidi. Il metodo migliore per combatterli è l’utilizzo del piretro, reperibile in centri specializzati o con soluzioni a base di sapone o più specificamente con trattamenti chimici più aggressivi ma sicuramente più efficaci. Per quanto riguarda la concimazione standard ovvero quella che ci consente di regolare lo sviluppo della pianta, l’uso di fertilizzanti naturali sono consigliabili. Oggi è più facile reperire prodotti atossici grazie alla grande divulgazione delle tecniche di coltura biologica. Questi fertilizzanti hanno ovviamente un loro costo però se i fagioli da noi coltivati servono per un consumo personale, la spesa affrontata per l’acquisto di questi prodotti ci garantisce lo sviluppo e la crescita di un alimento altamente biologico e senza agenti chimici. Infine una nota va dedicata all’uso alimentare del fagiolo. Esso contiene tante sostanze nutrienti e fornisce un apporto calorico molto alto basti pensare che 100 grammi di fagioli contengono ben 350 calorie. Le sostanze nutrienti sono infinite come sali minerali tra cui potassio, magnesio, calcio, fosforo ecc. E’ considerato un alimento valido nelle diete bilanciate ed in questo caso, il modo migliore è quello di consumarlo lessato o bollito e può sostituire degnamente un piatto a base di carne. Infatti, nei periodi di carestia il fagiolo fu nominato “carne dei poveri”.


Varietà fagioli

fagioli dell'occhio Dopo aver visto quali sono i metodi e le accortezze da osservare per poter avere un buon raccolto di legumi, è bene dire che esistono differenti varietà di fagioli da poter coltivare, che presentano caratteristiche organolettiche diverse. C'è da dire che in natura esistono centinaia di varietà di fagioli diverse, anche se le più conosciute e coltivate sono molte di meno. Tra quelle consigliate per il loro sapore e per la semplice coltivazione possiamo annoverare i fagioli borlotti, il tipo più coltivato sul territorio italiano. Questi legumi sono conosciuti anche con il nome di fagiolo nano e sono originari dell'America del Sud. Sono tra i più venduti anche come legume fresco, ancora nei bacelli, caratteristici per il loro colore rosato con macchie più scure. Sono molto saporiti e hanno un'ottima resistenza alla conservazione. Vengono impiegati con successo per la preparazione di minestre e zuppe.Altra varietà molto conosciuta è quella rappresentata dai fagioli bianchi di Spagna, legumi che si riconoscono per la grande dimensione e per il loro colore e per la forma piuttosto piatta. Vengono utilizzati per le insalate, grazie al loro gusto delicato e alla consistenza piuttosto soda ma pastosa. Dello stesso colore, ma con una forma cilindrica e dimensioni contenute, sono i fagioli cannellini. Vengono utilizzati in numerose preparazioni culinarie. Un tipo di fagiolo molto gustoso, ma particolare e non sempre conosciuto è il cosiddetto fagiolo dell'occhio, nome derivante dal fatto che la sua buccia di colore chiaro presenta una macchia scura in prossimità del punto in cui il seme si attacca al bacello. Sono di piccola dimensione e hanno un gusto molto delicato, perfetto per insalate, ma anche minestre e zuppe. Hanno poche calorie e presentano una grande dose di vitamine e sali minerali.


Parassiti e malattie

coltivare fagioli Come tutte le piante, anche quelle del fagiolo possono andare incontro a problematiche legate alla presenta di parassiti o malattie che ne possono minare in maniera anche grave la salute e la conseguente produzione. Per questo motivo è bene individuarle per tempo ed intervenire con tempestività per evitare di arrivare anche alla morte della pianta. Tra i parassiti, quelli più comuni che si possono manifestare sono gli afidi, soprattutto quelli neri della fava, che sono particolarmente resistenti. Vanno individuati e contrastati con appositi prodotti quando la loro diffusione non è ancora endemica, altrimenti occorrerà eliminare tutta la pianta. Un altro insetto che può provocare danni a queste piante è il Tonchio, un coleottero che provoca danni con le sue larve che si sviluppano dalle uova lasciate nei bacelli. E' un insetto che si riproduce molto velocemente e, se non contrastato in tempo, può rovinare raccolti di grandi dimensioni. Ci sono poi patologie di origine batterica, come Pseudomonas e xantomonas che non portano alla morte della pianta, ma che ne riducono la produttività. Si manifestano con macchie su bacelli e fogliame. La rizzonia, invece, è una problematica che si manifesta quando le condizioni climatiche prevedono basse temperature e un livello di umidità nell'aria piuttosto elevato. Questa patologia provoca, per prima cosa, marciume per poi portare la pianta a seccare.



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