Potare la vite

Potare la vite

La crescita della vitis vinifera è molto vigorosa, perciò potare la vite significa da parte dei viticoltori, tenere sotto controllo la dimensione della pianta, tagliando le parti vegetative che se troppo abbondanti, toglierebbero energia alla crescita dei frutti, andando a discapito della quantità del raccolto e della qualità dell'uva. Per coltivare la vite è necessario eseguire potature anche nelle fasi dormienti della pianta, da ottobre in poi, dopo la raccolta, disciplinando con i tagli le parti nude e secche. La potatura delle parti vegetative durante la bella stagione è necessaria per il controllo dei tralci, si procede tagliando le parti verdi per potenziare le infiorescenze estive. In autunno e durante l'inverno la potatura a secco nella fase dormiente della pianta, va ad agire sul controllo dei nuovi tralci e a influire sulla quantità del raccolto, incidendo anche sulla qualità dell'uva.
Campo viti

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Potatura invernale della vite

Potatura secco vite Il lavoro nel vigneto segue le stagioni e le conseguenti fasi di vita delle piante: dal riposo in inverno alla crescita dei germogli in primavera, dalla fioritura estiva alla successiva maturazione e raccolta degli acini, fino alla perdita delle foglie in autunno. Per potare la vite in inverno, detta potatura a secco, è necessario attendere la caduta totale delle foglie e soprattutto che le temperature non siano troppo fredde, perciò in alcuni casi viene eseguita già in autunno, come ad esempio nel Sud Italia in cui la stagione autunnale è più lunga e mite. Nelle regioni del Nord Italia e in montagna, per potare la vite a secco, è necessario aspettare dopo gennaio, per scongiurare gelate e temperature troppo fredde. La potatura a secco è cruciale per accumulare tutte le energie e di conseguenza il nutrimento di riserva, contenuto nei tralci, nel fusto e nelle radici.

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Potatura verde della vite

Potatura verde viti Ogni fase stagionale vede continui interventi sulla vite da parte del viticoltore, con irrigazioni e fertilizzazioni, il controllo della salute delle piante e soprattutto operazioni di potatura, a favore della longevità della vite e della qualità del raccolto. Ad esempio l'operazione di potatura verde della vite che comprende spollonatura e scacchiatura, non si esegue in un momento preciso, tuttavia il periodo in cui queste operazioni diventano davvero indispensabili cade verso la metà della primavera. Con la spollonatura si vanno a potare i germogli originati dall’apparato radicale che spuntano nella zona circostante la pianta, quando sono lunghi a sufficienza per poter essere individuati ed eliminati con facilità, mentre con la scacchiatura si eliminano i rami secchi o feriti e quelli spuntati sulle gemme secondarie che come è evidente non servono a nulla, perché sono sterili.


Potatura estiva o cimatura

Viticoltore potatura La potatura estiva, detta cimatura, viene eseguita per il taglio dei tralci, necessaria per controllare e potenziare la produzione di grappoli. Questo tipo di potatura della vite deve terminare entro fine giugno, per consentire alla pianta di sviluppare in tempo i nuovi germogli da fiore, l'ingrossamento degli acini e la maturazione dei grappoli. Se in inverno per potenziare la crescita della vite si esegue la potatura a secco, insistendo sui tralci o "capi a legno" che al contrario di quelli a frutto, non producono uva, con la potatura estiva si insiste sulle parti verdi, per potenziare, ma anche calibrare la quantità di uva che ogni pianta del vigneto deve produrre. Così com'è negativo ottenere un raccolto scarso, anche la quantità eccessiva di grappoli per pianta, è un fattore che può modificare il sapore dell'uva, quindi la sua qualità. Dunque la missione del viticoltore è ottenere un raccolto con il giusto equilibrio tra quantità e qualità dell'uva, secondo le aspettative e le caratteristiche del proprio vigneto.