Olivo malattie
Per non compromettere il raccolto, bisogna prestare molta attenzione all’andamento vegetativo della pianta d’olivo. Se si nota qualche "anomalia", occorre intervenire con tutti gli accorgimenti a disposizione, per limitare al massimo le numerose avversità e i molteplici parassiti che colpiscono l’olivo, malattie annesse.
Per ridurre al minimo il rischio è necessario
evitare l’umidità. Se la stagione è caratterizzata da parecchie piogge, l’unico metodo per contrastare gli attacchi di parassiti, è favorire la ventilazione e l’esposizione solare della pianta e agire con trattamenti. Un'appropriata potatura può servire per eliminare tutte le parti malate e permettere una migliore aerazione, inoltre il tronco e i rami portanti vanno pennellati con poltiglia bordolese e irrorati periodicamente con prodotti a base di propoli.
Le avversità ambientali causano all'olivo malattie che potrebbero compromettere lo stato vegetativo della pianta. L'olivo non predilige l'umidità, per questo il terreno deve essere ben drenato. La grandine può causare seri problemi alla pianta, soprattutto quando colpisce nel periodo della fioritura e della maturazione dei frutti.
E' opportuno potare le parti danneggiate, mentre le screpolature su rami e tronchi, vanno trattate con poltiglia bordolese.
Se il gelo colpisce i rami principali e secondari della pianta, bisogna intervenire con la potatura. Il caldo eccessivo, accompagnato da lunghi periodi di siccità, danneggia le drupe, che durante la maturazione rischiano di essiccarsi. In passato per evitare che la pianta si surriscaldasse durante il periodo estivo, si imbiancava con latte di calce.
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Nell’olivo, malattie più comuni sono riscontrabili sui rami, sulle foglie e sullo stato della chioma. Se sulle foglie si notano gallerie tortuose a "C" scavate tra le due epidermidi, allora la pianta è colpita da tignola. Quando le foglie e i rametti appaiono rivestiti di una sostanza simile alla fuliggine di entità molliccia o secca, si tratta di fumaggine.
La presenza di
cocciniglia nera è riconoscibile se le foglie e i rametti presentano piccole formazioni simili a mezzo grano di pepe e di colore castano incline al nero. La pianta è colpita dall’occhio di pavone, se sulla pagina superiore delle foglie si notano delle macchie brune dalle forme rotondeggianti con un alone giallastro riscontrabile durante i mesi più caldi. In estate poi si registra un’inconsueta caduta delle foglie.
Nell’olivo, malattie che interessano i fiori, i frutti e i germogli sono provocate dalla tignola e dalla mosca dell’olivo, compromettendo il raccolto e la qualità del prodotto. La tignola se colpisce causa la morte del fiore, che si secca e cade a terra. Se invece colpisce il frutto, in prossimità del picciolo si nota un piccolo foro, dove l’insetto ha depositato la larva.
La mosca dell’olivo invece danneggia il frutto compromettendo la qualità dell’olio e la consistenza del raccolto. L’insetto fora il frutto, dove deposita le uova che a loro volta si nutrono all’interno del frutto della sua polpa, scavando una galleria. Se il frutto colpito dalla mosca viene aperto, all’interno si vede un percorso tracciato dalla larva, quando avviene lo sfarfallamento, sulle olive si evidenzia il foro di uscita dell’insetto.