Olivo di Boemia
Questo è uno dei molti nomi con cui è più comunemente chiamato l'Elaeagnus angustifolia, un albero della famiglia delle Elaeagnaceae. Altre denominazioni che gli vengono spesso attribuite sono quelle di albero d'argento, per via del colore della pagina superiore delle sue foglie, o di olivigno, perchè i rami ricordano molto quelli dell'ulivo. L'Elaeagnus però non produce nè olive nè olio: il suo nome latino viene dall'unione dei termini elaia, che significa oliva, e agnos, che significa puro. L'epiteto angustifolia si riferisce invece alle foglie, che sono strette e allungate, simili a quelle del salice, visto che possono raggiungere i 10 centimetri di lunghezza. La corteccia si presenta compatta, di colore tra il verde e il grigio. I rami sono spinosi e la chioma in genere ha una forma tondeggiante e molto densa.
L'olivo di Boemia, nonostante il suo nome, non è originario di questa regione, ma del continente asiatico, da cui fu importato in Europa tra il 1600 e il 1700. Esiste in 45 varietà diverse, che come si diceva possono essere confuse con quelle delle piante di olivo. Queste ultime però appartengono alla famiglia delle Oleaceae, e difatti l'Elaeagnus non produce olive, ma delle drupe di colore giallastro o arancio che comunque sono commestibili, ma da cui non si ricava olio. I fiori di questa pianta sono molto belli e profumati, con sentore di vaniglia, e possono essere di colore bianco o giallo. L'altezza massima cui un albero di olivigno può arrivare è di 7 o 8 metri, ma in genere rimane molto piccolo, tanto che spesso viene coltivato secondo la tecnica del bonsai. Nei parchi e nei giardini dunque si pianta per lo più a scopo ornamentale.
- Mi hanno chiesto di scegliere un albero in regalo per il mio nuovo giardino, situato a Legnano, in provincia di Milano, dunque non esattamente in un ambito "mediterraneo"... Come saprà, gli inverni qu...
- Salve vorrei porvi alcune domande riguardanti l'olivo:1)quando si devono iniziare i trattamenti preventivi per le malattie piu frequenti dell'olivo( mosca dell'olivo- occhio di pavone-tignola etc.)
...
- Salve ho appena comprato un bonsai di olivo dell'altezza di circa 30-35 cm in un vivaio a Imola. Vorrei sapere tutto quello che c'è da sapere su come curare il bonsai e se esistono delle guide in libr...
- ho un bonsai di olivo che ho trovato sradicato sul balcone per circa 3 giorni e non so proprio come salvarlo è ridotto pittosto male, le foglie si sono richiuse su sestesse ho provato di tutto cosa po...
Questo è un albero molto resistente e di poche esigenze, così che piantarne uno in giardino non richiede una mole eccessiva di cure. Per quanto riguarda la collocazione migliore in cui posizionarlo, si dovrebbe scegliere un angolo molto soleggiato o al massimo in mezzombra, ma mai in ombra piena. L'Elaeagnus infatti ama la luce del sole, ma ciò non toglie che sia in grado di resistere anche a temperature molto basse. Il terreno che predilige deve essere molto drenante, quindi di tipo sabbioso o argilloso. Basti tenere presente che in genere cresce ai margini delle spiagge e del mare, quindi non teme nemmeno la salinità dell'acqua. Le annaffiature devono essere regolari, ma non troppo abbondanti; se in estate ci sono periodi di siccità si deve però avere cura che il terreno intorno alle radici sia sempre bagnato.
L'olivo di Boemia produce i suoi frutti nel periodo che va da aprile a giugno, e come si diceva queste drupe, che hanno la forma allungata di un'oliva ma un colore che vira al giallo rossiccio, sono buone da essere mangiate crude. La loro polpa si presenta come leggermente farinosa. Questi frutti si possono usare per fare delle composte e delle marmellate, ma anche minestre e zuppe. A scopo medicamentoso, da essi si estrae uno sciroppo che è molto efficace nella cura di affezioni bronchiali, specie in presenza di catarro. In Iran invece c'è l'uso di ridurre i frutti in polvere, e questa polvere viene usata per lenire i dolori articolari e curare l'artrite reumatoide, e si consuma mescolata al latte. Dei frutti di questa pianta sono ghiotti anche gli uccelli, che quindi vengono attratti da questa pianta.
COMMENTI SULL' ARTICOLO