Cura delle orchidee

vedi anche: Orchidee

Cura orchidee in casa: la scelta

Il primo passo per imparare bene a prendersi cura delle orchidee in casa è capire qual è il genere migliore da scegliere. La grandissima famiglia delle orchidacee comprende quasi 30.000 specie diverse, solo poche però sono facili da coltivare in casa. Tra queste le più comuni sono le epifite: sono di origine tropicale e hanno lunghe radici aeree che assorbono l'umidità e il nutrimento dall'aria, rendendo più semplici le attenzioni da dedicare. Nei garden center i generi più diffusi di questa categoria sono le orchidee Phalaenopsis, caratterizzate dalle lunghe fioriture, da alti steli carichi di petali colorati e da corolle variopinte che ricordano le farfalle tropicali; e le orchidee Cymbidium, assai vistose e ornamentali perchè hanno le foglie strette e i petali di diversi colori tigrati o puntinati.
Esempi di orchidee variopinte

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Cura orchidee in casa: l'habitat

Il substrato di coltivazione delle orchidee Queste piante normalmente vivono sugli alberi, con le radici affondate nei rimasugli vegetali che si ammucchiano all'incrocio dei rami. Il secondo passo per imparare come curare in maniera impeccabile le orchidee è quello di ricreare un terriccio molto areato. Per fare ciò è necessario mischiare in un vasetto, che deve essere piuttosto piccolo rispetto all'altezza della pianta stessa, questi quattro elementi: una torba grossolana, una parte di terriccio fertile, pezzi di corteccia essiccata ed infine una componente non organica (come ad esempio pezzetti di polistirolo). Essendo un terriccio bellissimo da ammirare si consiglia di utilizzare un vaso trasparente. Questa operazione sarà sicuramente da ripetere al momento del rinvaso, da fare quando le radici usciranno dal contenitore o ogni paio d'anni.

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Come curare le orchidee in casa: l'irrigazione

La corretta irrigazione delle orchidee Come e per quante volte dobbiamo annaffiare le nostre orchidee? Queste bellissime piante hanno bisogno di molta umidità ma le radici non tollerano i ristagni idrici. Il substrato va quindi irrigato nel momento in cui, ficcando un dito all'interno, si sente che è asciutto, eliminando però dopo una mezz'oretta l'acqua stagnante nel sottovaso. Fondamentale è anche il rapporto tra la temperatura della casa e l'umidità: più la temperatura sarà alta maggiore dovrà essere l'umidità, e viceversa. Un piccolo trucco per favorire il giusto grado di umidità consiste nell'adagiare alla base del vaso uno strato di argilla espansa, da bagnare regolarmente. In primavera e in estate possono richiedere acqua tutti i giorni, anche due volte al giorno. In inverno invece sarà sufficiente annaffiarle ogni 10 o 15 giorni.


Cura delle orchidee: Come curare le orchidee: esposizione e luminosità

Posizione ottimale per le orchidee Qual è il luogo migliore dove posizionare le nostre orchidee in casa? Le orchidee richiedono molta luce ma non devono mai essere esposte direttamente ai raggi solari. Il consiglio è di posizionarle sui davanzali o vicino alle finestre coperte da tendine sottili, chiare e quasi trasparenti. Così facendo si scongiureranno anche le terribili fisiopatie provocate da eccessi o difetti di luce solare, o da bruschi e repentini cambi di temperatura. A tal proposito è necessario anche evitare di posizionarle vicino a caloriferi accesi. Sono da scongiurare anche le correnti d'aria, capaci di interrompere la fioritura e far cadere i boccioli. In primavera e in estate non è sconsigliato traslocarle in terrazzo. Le indicazioni su come curare le orchidee all'aperto sono più o meno le medesime: postazioni luminose, ombreggiate e arieggiate.


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