Orchidee in casa
Le orchidee sono piante erbacee e perenni. La particolarità che le contraddistingue non è soltanto l'enorme varietà di fiori che possono produrre ma anche la presenza di radici aeree che esse sfruttano per poter assorbire anche l'acqua atmosferica oltre quella di irrigazione.
La maggior parte delle specie conosciute hanno origine in regioni tropicali o subtropicali e solo poche di loro sono in grado di sopravvivere in ambienti freddi. Sono specie definite cosmopolite perchè possono adattarsi a sopravvivere nei più svariati ambienti esclusi deserti e ghiacciai. Il loro fiore è decisamente unico nel suo genere data la conformazione alata che prevede la presenza di tre sepali grandi e ben visibili con l'aggiunta di tre petali di cui uno modificato. Quest'ultimo prende il nome di labello e la sua differenziazione è volta alla riproduzione della pianta che avviene tramite un'impollinazione entomofila, quindi per mezzo degli insetti. La forma, i colori, le dimensioni del fiore sono caratteristici di ogni specie anche se, in modo del tutto generale, le strutture di base vengono sempre rispettate.
Le foglie sono prevalentemente alterne, quasi mai opposte e di solito intere.
Le radici sono particolari e spesso epifitiche, cioè non si trovano inserite solo nel terreno ( con il duplice scopo di ancoraggio e di assorbimento) ma anche aeree con la funzione di assorbimento dell'acqua sospesa nell'aria. Esistono anche specie saprofitiche cioè che vivono grazie all'approvvigionamento di sostanze che derivano da organismi morti. L'Orchidea è un'ottima pianta ornamentale che viene comunemente coltivata in ogni parte del mondo all'interno di uffici, appartamenti e altri ambienti chiusi.
Le specie aeree possono essere coltivate in casa preferibilmente in vasi appesi al soffitto per poter godere in maniera appropriata dell'umidità presente nell'ambiente. Le orchidee necessitano di spazi caldi ma non amano la luce diretta dei raggi solari che potrebbero danneggiarle. Non è necessario bagnarle spesso poichè le radici potrebbero marcire ma in genere si somministra dell'acqua tramite un comune spruzzino o vaporizzatore fino a quattro volte alla settimana durante la stagione calda mentre durante l'inverno sarà sufficiente una sola volta a settimana. Per quanto riguarda l'acqua è preferibile usare quella piovana visto il grande quantitativo di cloro presente in quella che scorre dai rubinetti delle case. Come per la maggior parte delle piante coltivate sia in appartamento e quindi in vaso che in ambienti aperti è necessario evitare rigorosamente i ristagni d'acqua nel terreno.
Una buona coltivazione inizia dalla scelta del terreno che per le Orchidee deve essere possibilmente a pH acido, soffice e ben areato ma soprattutto povero di elementi minerali. Per creare queste condizioni si può utilizzare un misto di torba, sfagno, terra di bosco e parti di radici di felci.
Per mantenere costante l'umidità si possono coltivare anche all'interno di cestini di legno o di fili metallici e utilizzando una base di corteccia.
Una volta giunti a questa situazione si è già a buon punto. Ora si può passare a qualche nozione sulla concimazione che non è strettamente necessaria visto che l'Orchidea non necessita di terreni particolarmente ricchi. Se proprio si vuole controllare la capacità nutrizionale del terreno è necessario sapere che la quantità di azoto deve essere sempre doppia rispetto a quella del fosforo e del potassio.
Il processo di moltiplicazione non è particolarmente semplice quindi non viene in genere effettuato in casa. I metodi più diffusi sono comunque la semina, la propagazione per talea o per ultima quella che prevede la coltura di apici meristematici che sono in grado di far crescere la pianta per estensione.
Per prevenire l'insorgenza di malattie per l'Orchidea bisogna sapere in anticipo a quali rischi va incontro la pianta soprattutto in relazione a cure scorrette o scarse da parte di chi la coltiva.
Se si seguono in modo rigoroso le regole sopra descritte non dovrebbero presentarsi dei problemi ma qualora dovessero manifestarsi bisogna saperli interpretare. Se le foglie dovessero piegarsi su se stesse, i germogli dovessero essere deboli e poco resistenti il problema potrebbe risiedere nell'illuminazione che risulta essere insufficiente.
I sintomi dovuti all'eccesso di luce potrebbero essere l'ingiallimento delle foglie e la perdita di pigmentazione dei petali dei fiori.
La fuoriuscita delle radici dalla terra e quindi dal vaso e l'ingiallimento delle foglie sono sintomo di un'eccessiva presenza di acqua sia come umidità ambientale che come acqua somministrata.
La presenza di macchie scure o rossastre sulle foglie più giovani e quella di macchie anomale sui fiori deriva da temperature ambientali troppo basse.
L'Orchidea phalaenopsis è certamente la più nota, i colori dei fiori variano dal bianco candido sino al fucsia con striature chiare. L'Orchidea dendrobium possiede fiori piccoli e dai colori che variano dal giallo al ruggine per arrivare al rosa acceso.
L'Orchidea odontoglossum è molto particolare visti i suoi fiori maculati e spesso dotati di sepali i cui margini sono ondulati.
Per finire l'Orchidea dracula che vista frontalmente sembra quasi rappresentare un viso.
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