Tipi di orchidee
I tipi di orchidee presenti in natura o quelli ibridi sono innumerevoli, la loro scelta dipende da tantissimi fattori riguardanti l’ambiente in cui metterle a dimora, condizione climatica e terreno. Le orchidee epifite sono degli esemplari caratterizzati da un apparato radicale aereo che utilizzano per fissarsi agli alberi come supporto. Queste ultime nella parte terminale possiedono una sorta di cuffia, sono rivestite da un tessuto spugnoso in grado si svolgere la fotosintesi e assorbire il vapore acqueo dall’ambiente circostante. Il fusto può raggiungere dimensioni massime di circa 10 metri, possiede inoltre degli pseudobulbi contenenti mucillagini che trattengono l’acqua e le sostanze nutritive indispensabili per la crescita e lo sviluppo di tutto l’apparato. Le infiorescenze possono svilupparsi singolarmente, a racemi o a spiga; riescono ad assorbire le sostanze nutritive e l’umidità sia dall’ambiente circostante e sia dalla corteccia dell’albero a cui sono ancorate. Tutte le specie di orchidee appartenenti alle epifite provengono dalle zone dei tropici e includono: Cymbidium, Cattleya, Odontoglossum e il genere Vanda.
Tra i tanti tipi di orchidee è possibile osservare esemplari scandenti. Si tratta di piante che presentano un apparato radicale interrato nel terreno ma allo stesso tempo, esse sviluppano dei fusti volatili che si ancorano a diversi substrati. In altre parole questa specie di orchidea ha sia un apparato radicale ancorato al terreno e uno aereo mediante il quale si aggrappa ad altri vegetali. A questa categoria appartiene la Vanilla. Essa proviene dalle regioni del Messico e da tutte quelle zone a clima tropicale umido; presenta una struttura aerea molto flessibile ma poco ramificata. Il fogliame verde scuro è composto da foglie ovali, appiattite, con una punta aguzza e in grado di raggiungere dimensioni massime di circa 15 centimetri. I fiori sono raggruppati in piccoli bouquet di colore giallo, verde o bianco. Prediligono climi umidi, posizioni semiombreggiate e possibilmente dei supporti sui quali aggrapparsi e agevolare la sana crescita di tutto il suo apparato.
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Tra gli altri tipi di orchidee compaiono quelle terrestri. Si tratta di esemplari provenienti da climi principalmente temperati, sviluppano un apparato radicale esclusivamente nel terreno dal quale assorbe le sostanze nutritive necessarie al loro fiorente sviluppo. A questa categoria appartengono le orchidee: Paphilopedilum, Bletilla, Cypripedium; Cymbidium. Questa tipologia di piante non sono in grado, come altre specie, di immagazzinare l’acqua necessaria, per cui devono essere annaffiate con una certa frequenza, tenendo conto del clima e delle variazioni ambientali. La coltivazione di un’orchidea terrestre può avvenire sia in piena terra ma anche in vaso, basta seguire qualche piccola regola. Per quanto riguarda il tipo di terriccio, può essere utilizzata della comune terra per piante verdi aggiungendo qualche scaglia di pino o altro materiale in grado di drenare l’acqua delle annaffiature ed evitare dei ristagni idrici.
I tipi di orchidee parassite sono sprovvisti di clorofilla per cui hanno sviluppato un apparato specifico che le permette comunque di acquisire il materiale necessario al suo sostentamento. Alcune hanno un apparato radicale infettato da funghi, altre invece come la specie di Corallorhiza, sono sprovviste di un apparato radicale il quale è sostituito da dei rizomi ramificati simili a coralli. Questa specie di orchidea presenta una parte del fusto ipogea (la parte interrata del fusto è caratterizzata da un rizoma carnoso costituito da tubercoli simili a coralli) e una parte epigea ( una parte aerea di colore marrone e rosso). Quest'ultima risulta essere sprovvista di clorofilla. Il fogliame è pressochè assente ed è sostituito da una sorta di guaina squamosa rossastra e bruna. Vista l'assenza di fogliame, questa specie di orchidea non è capace di produrre alcuna sostanza in quanto non avviene il processo della fotosintesi clorifilliana.
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