Begonia
Nel mondo vegetale il genere begonia è scientificamente classificato nella famiglia delle begoniacee, ordine cucurbitales, classe magnoliopsida, divisione magnoliophyta, regno delle piante. Il loro nome è un omaggio ad un personaggio storico e precisamente Michel Bégon. L'uomo fu governatore di Saint Domingue.
La loro classificazione si effettua sulla base della tipologia delle radici.
Si dividono infatti in begonie tuberose, a radici fascicolate e rizomatose.
Le begonie vengono definite monoiche, cioè piante che presentano fiori di sesso maschile e anche fiori di sesso feminile sul medesimo organismo vegetale.
Come dimora, le begonie prediligono terriccio umido, ma soffice. Temono gli effetti del freddo.
Molti i loro sistemi riproduttivi che possono avvenire mediante taleazione (metodo semplice e alla portata di tutti), per seme e, in alcuni casi, anche mediante divisione tra tuberi e rizomi.
Le begonie rizomatose, piante sempreverdi, sono particolarmente apprezzate dai coltivatori per la bellezza del loro fogliame. Vengono infatti utilizzate con notevole successo per finalità ornamentali. Presentano un rizoma (dal quale deriva il loro nome) al posto della radice, vale a dire un fusto sotterraneo.
Le begonie tuberose sono invece famose per la bellezza dei fiori che generano. Mostrano diversi portamenti. I loro fiori si aprono su steli che possono anche raggiungere la lunghezza di 40 cm. La radice è formata da un tubero particolarmente robusto di colore nerastro.
Anche le begonie dette "a radice fascicolata" riscuotono notevole successo per i loro fiori. Vengono infatti usate specialmente per la realizzazione di aiuole nei giardini oppure per decorare i balconi, configurandosi quale valida alternativa ai classici gerani. Le loro radici sono affastellate, cioè quelle secondarie crescono più o meno come la radice principale.
Generano fiori a pannocchia.
Tutte e tre le categorie presentano foglie asimmetriche, le quali si alternano lungo il tipico fusto carnoso di queste piante.
Da precisare che le begonie rizomatose si suddividono poi in rex, masoniane e versicolor.
Quelle tuberose possono differenziarsi in begonie clarkei, pearcei, socotrane e evansiane.
Le begonie fascicolate possono invece essere: metalliche, semperflorentes o venose.
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Nel caso delle rizomatose la temperatura ideale di coltivazione è sui 15 gradi. Temono il sole diretto, ma necessitano comunque della giusta dose di luce per mantenere i propri equilibri vitali. Per quanto riguarda le tuberose, in autunno-inverno possono restare in vaso a temperature sugli 8-10 gradi. Quando arriva la primavera, invece, il loro tubero deve essere messo a dimora in una miscela di terra d'erica e torba, piantandolo con la parte concava rivolta verso l'alto (questo serve a lasciare scoperte le gemme della begonia). Le fascicolate vanno coltivate a una temperatura sui 15 gradi per tutto l'anno. Oltre i 20 gradi bisogna infatti spostare le piante in zone ombreggiate. L'umidità produce effetti benefici su di loro, per cui è opportuno sistemare i vasi sopra uno strato di ghiaia. Foglie e fiori appassiti devono essere tempestivamente eliminati per evitare il contagio delle parti sane. Le indispensabili operazioni di potatura devono essere effettuate nel mese di febbraio, per restituire vigore alla pianta, che in questo modo riceve meglio il fondamentale elemento nutritivo del sole. I fiori femminili delle begonie hanno un ovario. Una volta fecondato, esso produce un frutto denominato capsula.
Nemici dichiarati delle begonie sono i funghi. L'ambiente deve quindi essere sì mantenuto umido, ma è necessario garantire costantemente un certo ricambio dell'aria.
Il rinvaso si effettua nel mese di aprile. Il terriccio deve essere formato di sabbia grossolana e torba. Vanno concimate d'estate, ogni 15-20 giorni, con agenti con alto contenuto di potassio, dato che si tratta di piante che sono solite produrre fiori in abbondanza.
Oltre al Potassio il concime deve avere Ferro, Rame, Manganese, Boro, Zinco e Molibdeno.
Per ciò che concerne le operazioni di potatura, va subito chiarito che una delle particolarità di questo tipo di pianta è proprio che non si deve potare.
Bisogna quindi limitarsi alle operazioni essenziali di manutenzione, cioè alla rimozione delle foglie secche che, se lasciate a lungo sopra le pianta di begonia, causano l'insorgenza di fenomeni parassitari che possono compromettere lo stato di salute dell'organismo vegetale.
L'attrezzo usato per tagliare deve essere correttamente disinfettato con la fiamma.
Se le foglie appaiono bruciate vuol dire che sono state danneggiate da un'esposizione diretta al sole e quindi le piante vanno subito spostate in una zona più favorevole.
Se invece la pianta si affloscia vuol dire che è stata annaffiata in misura eccessiva.