Phalaenopsis

Le phalaenopsis, le orchidee a forma di farfalla

Sono le orchidee più famose e diffuse, in Italia se ne trovano decine di ibridi, a fiore grande, a fiore minuscolo, dei colori più disparati, in genere nei toni del rosa, ma senza dimenticare completamente il giallo e l’arancio; le phalaenopsis, il cui nome significa fiore a forma di farfalla, sono tra le orchidee più apprezzate, per la loro fioritura prolungata ed abbondante, ma anche per la loro facilità ad adattarsi allo strano clima presente nelle nostre abitazioni. Sono orchidee prive di pseudobulbi, epifite, con un corto rizoma da cui si dipartono lunghe e spesse radici aeree, abituate a vivere a contatto con ‘l’aria e la luce piuttosto che nel terreno, tanto che il loro colore verde brillante ne dimostra l’attitudine alla fotosintesi clorofilliana. Da ogni rizoma vengono prodotti piccoli cespi di grandi foglie coriacee, rigide, ovali, con vistosa venatura centrale che le segna a metà, di un bel colore verde scuro, lucide e sane, molto belle anche quando non accompagnano i fiori; tra le foglie in primavera si erge un sottile fusto scuro, che porta 8-10 fiori vistosi, dai colori sgargianti, molto decorativi, che sbocciano in successione e durano sulla pianta per alcune settimane. Se il fusto floreale non viene tagliato quando i fiori sono appassiti, la pianta tende a produrre ramificazioni dello stesso, da cui in autunno vengono prodotti nuovi boccioli. Generalmente dopo questa seconda fioritura è consigliabile asportare il fusto floreale, che spesso tende a disseccare da solo, per favorire lo sviluppo di un nuovo scapo la primavera successiva. I fiori sono molto durevoli, vengono utilizzati anche come fiori recisi, perché rimangono freschi per alcune settimane, anche dopo essere stati tagliati dalla pianta; i lunghi fusti che li portano sono in natura ben arcuati e talvolta penduli, in vivaio vengono irrigiditi con dei piccoli bastoncini, per farli stare eretti, se desideriamo una pianta dall’aspetto più naturale possiamo levare ali bastoncini e lasciare che l’infiorescenza ricada.
Phalaenopsis

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Coltivare la phalaenopsis

Phalaenopsis Questa orchidea proviene dall’Asia, da zone tropicali, come le isole presenti nell’oceano Indiano e nel Pacifico, dove si sviluppa tra i rai degli alberi, si tratta quindi di una pianta epifita; questo significa che le radici sono abituate a vivere all’aria umida delle foreste tropicali. In appartamento queste piante trovano posto in una zona ben luminosa della casa, senza luce solare diretta, che potrebbe rovinare le foglie; se poste in luogo eccessivamente luminoso le foglie tendono a divenire di un triste colore verde chiaro, giallastro. Posizioniamo le piante quindi vicino ad una finestra, o comunque in una zona con luce filtrata, in serra ad esempio vengono poste in una zona con le vetrate dipinte di bianco, in modo da schermare la gran parte della luce solare diretta. Preferiscono vasi di dimensioni modeste, generalmente in plastica trasparente, in modo da permettere alle radici di godere della luce, ed a noi di controllare che il substrato non si secchi eccessivamente o non rimanga umido troppo a lungo; le piante possono venire rinvasate anche ogni 2-3 anni, e non richiedono rinvasi eccessivamente frequenti. Si utilizza un substrato per orchidee, incoerente e poroso, costituito da pezzetti di torba di sfagno, cortecce sminuzzate, talvolta anche pezzi di altri materiali quali legno o balsa; il substrato di queste piante è molto leggero e poco consistente, e spesso capita di dover fissare la pianta al vaso con un cavallotto metallico.

Le annaffiature saranno abbastanza regolari, in modo da evitare di lasciare il substrato e le radici completamente all’asciutto per lungo tempo; il metodo migliore per annaffiare queste piante è l’immersione: il vaso va completamente immerso per alcuni minuti in acqua, possibilmente non calcarea, lasciato scolare e riposizionato al suo posto; ripetiamo questa operazione quando notiamo che i pezzetti di corteccia sono asciutti. Importante è mantenere attorno alla pianta una buona umidità ambientale, vaporizzando spesso le foglie e tenendo il vaso in un porta vaso pieno di argilla, con almeno un paio di centimetri di acqua, in modo che evapori liberamente e costantemente. Durante i mesi invernali le piante possono richiedere minori annaffiature, ma cerchiamo di mantenere sempre alta l’umidità ambientale, soprattutto quando l’impianto di riscaldamento è attivo. Le orchidee vanno concimate da marzo fino a settembre, utilizzando un apposito concime, da aggiungere all’acqua in cui facciamo il “bagnetto” al vaso, in piccole dosi, ogni 15-20 giorni.

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Propagare la phalaenopsis

Phalaenopsis I semi delle orchidee sono minuscoli e di difficile trattamento, quindi soltanto i veri appassionati di queste piante possono cimentarsi in semine, e magari prima in tentativi di ibridazioni; per i comuni mortali le phalaenopsis spesso producono dei keiki: si tratta di piantine in miniatura, fornire di rizoma, piccole radici e foglie, che spesso si sviluppano sugli steli floreali, o ai lati del cespo di foglie della pianta madre; queste piccole piante possono venire senza problemi asportate e rinvasate come piante singole. §Non facciamoci intimidire dalle piccole dimensioni, e coltiviamo un keiki come una comune phalaenopsis già grande, con annaffiature regolari, poco concime e una buona luminosità; evitiamo però di posizionare un keiki in un vaso enorme, perché la pianta tenderà a riempirlo di foglie e radici prima di decidere di regalarci una nuova fioritura.


Phalaenopsis: Avversità delle phalaenopsis

phalaenopsis Nonostante siano di facile coltivazione, capita che anche una phalaenopsis si ammali, smetta di fiorire, abbia le foglie gialle; in genere parassiti e malattie arrivano quando le condizioni di clima e di coltivazione non sono ideali. Spesso queste piante vengono attaccate da cocciniglia e acari, soprattutto quando sono in casa, perché l’aria è eccessivamente asciutta, o perché, temendo di rovinare la pianta, l’abbiamo posizionata in un luogo eccessivamente riparato, privo di ricambio di aria; generalmente un normale insetticida debella gli insetti rapidamente, e nel caso delle cocciniglie spesso è sufficiente rimuoverle e aumentare l’umidità ambientale. Le radici divengono spesso grigie o bianche, dall’aspetto argentato, questo avviene perché il velamen, lo strato che le ricopre, dissecca; il disseccamento delle radici può avvenire per scarse annaffiature e scarsa umidità ambientale, o anche per eccesso di Sali nel terreno, quindi o stiamo eccedendo con le concimazioni, oppure l’acqua che forniamo alla pianta è eccessivamente calcarea; sospendiamo le concimazioni per un poco e utilizziamo acqua piovana o decantata. Le foglie di phalaenopsis sono lo specchio della salute della pianta: piccole foglie in scarso numero sono probabilmente il sintomo di scarse concimazioni; foglie gialle o verdi, ma ben turgide e rigide, sono il sintomo di un forte eccesso di luminosità; foglie dal colore molto scuro denunciano una scarsa esposizione ai raggi solari; un fogliame floscio, che tende ad ingiallire, ci dichiara che la pianta sta soffrendo per le eccessive annaffiature, o per il clima eccessivamente fresco.


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