Tronchetto felicità
Con il nome di tronchetto della felicità si indica una pianta da appartamento, costituita da rami eretti, legnosi, simili a dei tronchi di albero sottili, alla cui estremità si sviluppa un denso ciuffo di lunghe foglie lineari, più o meno coriacee; in effetti non si tratta sempre della stessa pianta, quindi il modo in cui il nostro tronchetto della felicità va coltivato dipende dal genere di pianta che abbiamo. Se il fusto è molto sottile, abbastanza flessibile, e le foglie sono larghe pochi centimetri e con la lamina fogliare poco spessa, allora è molto probabile che il nostro tronchetto sia una dracena, tipicamente avrà le foglie di colore striato, visto che le dracene ibride con fogliame rosato o chiaro sono tra le più diffuse. Se invece il fusto è più spesso e rigido, e le foglie sono coriacee e carnose, spesso di colore verde grigio, si tratta molto probabilmente di una yucca. Ovviamente al garden center troviamo soprattutto ibridi e cultivar dal fogliame particolare, tanto che capita di vedere una yucca a fianco di una dracena e di non capire che si tratta di due generi diversi; in effetti si tratta in entrambi i casi di parenti strette dell’agave, a cui i ciuffi assomigliano molto. In natura dracene e yucche costituiscono ampi ciuffi privi di fusto, oppure producono fusti compatti e spesso ramificati, con all’apice i ciuffi di foglie, a formare grandi arbusti o veri e propri alberi.
Anche le cure coltrali delle due specie sono abbastanza simili, differiscono però nella resistenza al freddo, che può essere molto diversa da specie a specie e tra i due generi
Le Dracene riuniscono circa una decina di specie di piante, un tempo riunite nella famiglia delle agavacee, solo la ricerca genetica ha permesso di modificare la sistematica di queste piante, e ora le agavacee sono una sottofamiglia della famiglia delle asparacagee; in particolare le dracene appartengono alle asparagacee, ma sono in un sottofamiglia diversa rispetto all’agave, detta nolinoideae, come l‘aspidistra o le sanseverie; la gran parte delle specie è originaria dell’Africa, con qualche specie diffusa in Asia e solo una specie, Dracaena americana, originaria dell’America centrale. Poche specie di dracena, come Dracena draco e Dracena americana, sono diffuse in natura in zone semidesertiche, quindi necessitano di condizioni di coltivazione simili a quelli delle cactacee; tutte le altre specie sono invece diffuse in zone del globo caratterizzate da alte temperature medie e alta umidità ambientale, come avviene nelle grandi foreste pluviali. Sviluppano ampi arbusti, costituiti da fusti flessibili, che con il tempo divengono legnosi, poco ramificati, alle cui estremità si sviluppa un ampio cespo di foglie nastriformi, abbastanza rigide, spesso arcuate; le varietà coltivate in appartamento appartengono in genere alle specie Dracaena marginata, Dracaena sanderiana, Dracaena fragrans; hanno spesso fogliame colorato, in genere con il margine fogliare in colore contrastante rispetto al resto della pagina. Le dracene da appartamento sono solitamente costituite da 2-4 talee di ramo, di lunghezza diversa, inserite nello stesso vaso, questo perché tali pianta radicano con grande facilità da talea, ed è quindi semplice prelevare rami già lunghi da una pianta ben sviluppata, per dare origine a nuove piante già di buone dimensioni. Si coltivano in vasi abbastanza modesti , riempiti co un buon terriccio fresco, costituito da terriccio universale mescolato a poca torba e poca sabbia, in modo da ottenere un composto abbastanza permeabile, ma che trattenga poca umidità; prediligono posizioni luminose, ma temono il sole diretto, che rovina il fogliame. Temono il ristagno idrico prolungato, ma amano una buona umidità ambientale, quindi si annaffiano solo quando il terriccio è asciutto, ma si vaporizza spesso il fogliame, per aumentare la quantità di umidità presente nell’aria.
Da marzo a settembre, ogni 12-15 giorni, si fornisce un buon concime per piante verdi, sciolto nell’acqua delle annaffiature. Le specie come dracena draco si coltivano invece in piena luce, con annaffiature sporadiche, quando il terreno è ben asciutto. Queste piante temono il gelo ed il freddo, e si coltivano in appartamento, con temperature minime non inferiori ai 10-12°C; le piante ben coltivate possono giungere anche a fioritura, producendo lunghe infiorescenze costituite da fiori bianchi, sferici, dall’aspetto piumoso, molto profumati. Non sempre l e condizioni di coltivazione in appartamento sono ideali, quindi non tutti riescono ad ottenere i fiori dalla loro dracena coltivata in casa.
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La yucca conta circa 40 specie di arbusti e piccoli alberi, originari dell’America del nord e del centro, e delle isole Caraibiche, appartenenti alla famiglia delle Asparagacee, sottofamiglia Agavoideae; sono quindi strettamente imparentate con l’agave. Buona parte delle specie produce un tozzo fusto legnoso, abbastanza ramificato, che porta all’estremità un denso ciuffo di foglie rigide, coriacee, spesso carnose, di colore verde, o verde grigio a causa della pruina che le ricopre; alcune specie sono acauli, quindi prive di fusto, e le foglie spuntano in una densa rosetta, a livello del terreno. Molte specie presentano una sorta di aculeo appuntito all’estremità di ogni foglia. Sono piante originarie di zone caratterizzate da un clima arido ed asciutto, quindi si coltivano annaffiandole solo sporadicamente, quando il terreno è decisamente ben secco, perché temono gli eccessi di annaffiature. Il terreno sarà simile a quello in cui si coltivano le succulente, quindi soffice e sabbioso, anche se queste piante sono abbastanza tolleranti, e crescono anche nella comune terra da giardino. Buona parte delle specie di yucca diffuse in coltivazione in Italia non temono il freddo, e possono sopportare senza problemi anche gelate intense e prolungate, sono quindi piante da giardino, che donano alle aiole un tono decisamente esotico. Come avviene per le dracene, anche le yucche dotate di fusto vengono vendute sotto forma di talee, spesso più di una per vaso, in modo da dare origine ad una specie di boschetto; anche queste specie possono venire coltivate in giardino. Prediligono posizioni ben luminose e non temono in alcun modo la siccità, quindi sopravvivono senza problemi anche in appartamento; purtroppo in appartamento tendono a svilupparsi meno rispetto a quanto avviene in giardino, e difficilmente fioriscono; le yucche producono una infiorescenza che ricorda quella dell’agave: un alto fusto eretto che porta numerosissimi fiori bianchi a campanella, molto grandi e spesso profumati. In Italia si usa coltivare in giardino le yucche prive di fusto, mentre è più facile trovare come piante da appartamento le specie dotate di fusto.
Nonostante la loro parentela abbastanza alla lontana, spesso yucche e dracene soffrono per motivi similari, dovuti alla conformazione della pianta; la prima problematica riguarda le piante coltivate in appartamento, che nel corso del tempo accumulano sul fogliame la polvere e l’unto presenti nell’aria di casa; questo fatto rende le piante asfittiche e grigie, e mina anche la loro possibilità di utilizzare la pagina fogliare per la traspirazione; per questo motivo è consigliabile pulire periodicamente le foglie di queste piante. Se possibile l’ideale sarebbe ricorrere almeno una volta all’anno ad una bella doccia del fogliame, utilizzando la lancia del giardino; se non è possibile, ricorriamo al solito piccolo straccio umido, possibilmente di microfibra, evitando le foglie di quelle specie di yucca ricoperte da uno strato pruinoso. L’altra problematica che si riscontra con queste piante riguarda l’acqua: ricordiamoci che le yucche sono originarie di zone desertiche, mentre le dracene sono piante provenienti da foreste pluviali. Quindi, se la nostra yucca sopravvive senza problemi abbandonata nel vano scale da mesi, senza cura alcuna; per quanto riguarda la dracena, dopo due settimane in appartamento, senza annaffiature e con l’aria asciugata dall’impianto di riscaldamento in azione, noteremo già la punta delle foglie che diviene marrone e secca. Ricordiamo quindi di annaffiare sporadicamente la yucca, e invece di annaffiare con regolarità la dracena, vaporizzando spesso il fogliame, ed evitando di posizionarla in una zona vicina a fonti dirette di calore. Una problematica condivisa dalle due piante riguarda invece la disponibilità di aria: i densi ciuffi di foglie vengono spesso attaccati da cocciniglia e altri insetti se la pianta no gode di una buona ventilazione e di un buon ricambio di aria. Se abbiamo acquistato una dracena solo perché la sua costituzione è stretta e alta, e riempiva perfettamente l’angolo del soggiorno più lontano dalle finestre, prepariamoci a combattere inutilmente contro le cocciniglie, che rapidamente si diffonderanno sulla pianta, a partire dalla zone di giunzione tra le foglie, molto difficile da raggiungere con gli insetticidi.