Dracena marginata
Sono proprietario di una dracaena marginata. Erroneamente sono state tagliate le punte della stessa in quanto si presentavano ingiallite, posso rimediare a tale errore?.
Se si, come?
In attesa gradite distinti saluti
Roberto G
Gentilissimo Roberto,
La ringraziamo per averci contattato in merito ai quesiti sulla Dracena tramite la rubrica dell’Esperto di “Giardinaggio.it”.
La DRACAENA è una pianta verde d’origine tropicale che richiede per crescere in modo appropriato, le condizioni ambientali del paese d’origine.
Sono consigliabili temperature minime di 16 °C, è importante non posizionare la pianta vicino a termosifoni per l’eccessivo calore e la ridotta umidità dell’aria, o in vicinanza di zone soggette a correnti di aria fredda.
L’illuminazione deve essere di media intensità che nel periodo invernale vuol dire luce piena (e ½ luce d’estate).
Le annaffiature d’inverno vanno moderate (il suolo deve restare umido ma non bagnato fradicio) mentre le concimazioni vanno continuate proprio perché la pianta continua a crescere anche in inverno.
Assieme ai consigli di ambientazione ottimale per la crescita della pianta, si dovrà sempre osservare che lo sgrondo del vaso sia perfettamente efficiente, perché un ristagno d’acqua priva completamente la vitalità della pianta o per asfissia radicale, o per formazioni di marciumi .
La presenza di punte secche è indice di una condizione ambientale non adeguata riconducibile a fattori di irrigazione, temperatura e aria troppo secca.
Esteticamente il taglio delle punte secche ha una validità, ma bisogna mettere la pianta nelle condizioni ambientali migliori.
Per lo stato attuale della Sua pianta, Le consigliamo di aumentare le cadenze delle annaffiature, non i volumi di acqua per non creare ristagni, e per far superare lo stress, utilizzando prodotti stimolanti la crescita della pianta e in un secondo tempo fare delle concimazioni regolari.
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La dracena è una pianta originaria delle zone tropicali dell’Africa e dell’Asia.
Appartiene alla famiglia delle Asparageaceae ed è caratterizzata da una crescita molto lenta e conseguentemente, se ben trattata, risulta molto longeva.
Nei luoghi di origine può raggiungere anche i 10 metri di altezza, ma in Europa continentale viene comunemente coltivata come pianta da vaso e in quel caso raramente arriva a superare i 3 metri.
Viene molto apprezzata perché è di semplice coltura e riesce a portare un tocco di esotismo negli appartamenti. È considerata, inoltre, una pianta capace di depurare l’aria.
DescrizioneSi tratta di arbusti eretti generalmente con un solo stelo centrale. Da esso spuntano le foglie, coriacee e dalla forma nastriforme e appuntita. Formano una corona che le rende molto simili alle palme (con cui, però, non vanno assolutamente confuse).Alle nostre latitudini è molto raro vederne il fiore. Infatti viene prodotto solo da esemplari piuttosto veccchi. Si tratta di un pannocchia recante moltissimi piccoli fiori di color bianco-crema.
In linea generale le dracene si adattano a suoli poveri, ben drenati e eventualmente anche sassosi.
Temono invece i terreni argillosi, compatti e dove vi sia un eccessivo accumulo delle acque. In quest’ultimo caso sarà bene intervenire inserendo moltissima sabbia o ammendante. Una soluzione potrebbe essere l’utilizzo di grandi vasi di cemento interrati, in maniera da poter immettere un substrato perfettamente calibrato.
La
dracena marginata è una pianta adattata a vivere in Africa che ama i climi caldi e per questo va coltivata in appartamento almeno per quanto riguarda i mesi freddi. Il terreno che esige questa pianta è neutro senza particolari caratteristiche se non quelle di essere ben drenato. La
dracena marginata quando viene coltivata in vaso deve essere coltivata in un terriccio neutro ma poroso, che permetta un veloce deflusso dell'acqua riducendo al minimo il ristagno idrico.
Per quanto riguarda il rinvaso, possiamo dire che è un'operazione che va fatta frequentemente ma non troppo. Ogni 2-3 anni dovremo andare a rinvasare la pianta cercando di non esagerare con le dimensioni del vaso. Un vaso troppo grande rispetto a quello nel quale è attualmente posizionata la pianta potrebbe creare degli scompensi fra la porzione radicale e la porzione aerea della pianta.
Per effettuare il rinvaso per prima cosa dovremo fornirci di un nuovo vaso e del terriccio per riempire gli spazi vuoti. Una volta acquistati questi materiali andremo a dare il via alle operazioni di rinvaso estraendo il pane di terra della pianta dall'attuale vaso. Prenderemo poi il nuovo vaso ed andremo a riempirlo per un paio di centimetri con dell'argilla espansa che servirà da strato drenante sul fondo del vaso, per drenare bene l'acqua che daremo alla pianta. Dopo aver steso questo strato metteremo del terriccio giusto per creare un letto di terra sul quale posizionare successivamente la pianta. Riempiremo poi gli spazi vuoti inserendo del terriccio intorno al pane di terra e avendo cura di pressarlo per bene per fare in modo che non restino spazio vuoti. Finito il riempimento andremo a scrollare per bene il vaso battendolo con un paio di colpi secchi sul terreno per andare a compattare ulteriormente il terriccio.
A questo punto abbiamo quasi finito, dovremo solo annaffiare con cura il terreno che per forza di cose si ridurrà di volume e dovremo quindi aggiungere ancora un po' di terriccio per rimediare a questo abbassamento e riduzione del terriccio.
Questa pianta può essere coltivata sia in piena terra sia in vaso. La scelta, chiaramente, sarà influenzata in maniera particolare dal clima della zona in cui viviamo e dalla specie di dracena di cui disponiamo.
Nel Centro-Sud Italia per alcune tipologie la scelta è indifferente. Per altre più delicate, è invece imperativo trattarle come piante d’appartamento.
La più diffusa, la dracena marginata, è sicuramente tra queste ultime. La sua coltivazione è molto semplice, ma richiede temperature minime intorno ai 17°C e quindi è improbabile che riesca a sopravvivere all’esterno.
Essendo piante tropicali necessitano sempre di una luce molto intensa per vivere e crescere bene. Evitiamo però che arrivi direttamente sulle foglie perché un eccessivo irraggiamento potrebbe causare delle scottature.
L’ideale è porle in una stanza rivolta a Sud, ma con le finestre schermate da una tenda chiara.
Chiaramente il pericolo di scottature è più remoto dall’autunno alla primavera, mentre dovremo prestare più attenzione durante il periodo vegetativo.
Famiglia e genere |
nome | foglie | origine | altezza | Note | Temperatura min |
Dracæna fragrans | Molto gradevoli per le foglie striate | Africa tropicale | 1, 20 m | La specie viene venduta raramente, ma alcune cultivar striate sono molto comuni. | 13°C Ideale tra i 15 e i 17 |
Dracaena goldieana | Foglie ovali, di un bel verde brillante e con nervatura evidente e striature argentate | Asia | 0,30 cm | Piuttosto diffusa. Vuole molta umidità e teme le correnti fredde | 18°C |
Dracaena godseffiana | Presenta ciuffi di due o tre foglie verde scuro, ovali con macchie o puntini crema | Africa centrale | Circa 50 cm | Non necessita di molta umidità | 10°C |
Dracaena marginata | Foglie verde scuro lucide, con bordi rossi | Madagascar | Fino a 3 m | Molto tollerante e semplice da coltivare | Circa 15°C Ideale 18°C |
“Lucky Bamboo”(Dracaena sanderiana) | Foglie verde acceso, con margine ondulato | Africa centrale | Fino a 90 cm | Crescita lenta Sopporta la carenza di umidità | Circa 10 °C |
Per una pianta che vive in appartamento la temperatura dovrebbe aggirarsi sempre intorno ai 18°C. Importante, soprattutto con temperature superiori, è il mantenimento di una buona umidità ambientale. Questa può essere favorita dall’utilizzo di appositi umidificatori oppure vaporizzando più volte al giorno le foglie, specialmente nelle ore pomeridiane.
I primi segnali di malessere sono un disseccamento delle foglie (e poi la loro caduta). Di solito questo accade quando le temperature sono troppo basse.
Se invece cambiano colore e virano al marrone-rossiccio è probabile che la pianta riceva poca luce.
Dalla metà della primavera a settembre (e comunque fino a quando le temperature non scendono sotto ai 18°C) è sicuramente una buona idea spostare i nostri esemplari all’esterno, in un’area luminosa, ma dove il sole non le raggiunga direttamente (l’ideale è posizionarle sotto ad un albero a foglia caduca, sotto un pergolato o in una veranda aperta). Anche in questo caso, specie durante l’estate, sarà cruciale il nostro intervento per mantenere un buon grado di umidità. Ciò può essere ottenuto bagnando il pavimento nei pressi delle piante o posizionando dei contenitori contenti acqua ed argilla espansa.
Il periodo ideale per effettuare questa lavorazione è l’inizio della primavera.
Scegliamo un contenitore della dimensione adatta al nostro esemplare. Se vogliamo ottenere un effetto molto pieno, simile ad un cespuglio, possiamo inserire anche più di una dracena nello stesso vaso, badando soltanto che questo sia ben proporzionato alle loro esigenze.
Sul fondo si creerà uno spesso strato drenante con biglie di vetro, perle di argilla espansa o ghiaia.
Controlliamo che l’apparato radicale risulti sano e non troppo sviluppato. Nel caso vi siano problemi possiamo intervenire con delle forbici ben disinfettate e affilate.
Inseriamo la pianta nel centro e aggiungiamo terriccio, comprimendolo bene. Sono adatti tutti i preparati per piante verdi, eventualmente addizionanti con un po’ di stallatico sfarinato maturo.
A questo punto diamo acqua. Non lasciamo il sottovaso, visto che il ristagno idrico è causa frequente di marciumi. Per qualche tempo evitiamo anche le concimazioni.
Durante il periodo vegetativo le irrigazioni devono essere piuttosto frequenti: generalmente si procede una volta alla settimana. Assicuriamoci però sempre, prima di somministrare acqua, che il terriccio risulti davvero asciutto, anche in profondità. In questo modo scongiureremo le asfissie radicali.
Durante l’inverno, invece, potremo ridurre molto le somministrazioni, accertandoci soltanto che il substrato non diventi completamente secco.
Le concimazioni, dalla primavera all’autunno, vanno effettuate generalmente ogni 15 giorni, utilizzando un prodotto liquido adatto a piante verdi. Prima di somministrarlo bagniamo bene il substrato, in maniera che non si verifichino danni alle radici a causa di un eventuale sovradosaggio.
Alcune varietà di dracena possono essere coltivate in piena terra nelle zone costiere e nel Centro-Sud Italia.
Ecco le più reperibili:
ADATTE ALLA COLTIVAZIONE IN PIENA TERRA |
Dracaena australis | Foglie di color verde bruno, arcuate | Originaria della Nuova Zelanda. Può raggiungere i 6 metri di altezza | Sopporta fino a -5°C |
Dracaena draco | Foglie coriacee, glauche e lanceolate | Spontanea alle Canarie.Può raggiungere i 3 metri di altezza | Sopporta molto bene la siccità. Ha crescita molto lenta, ma è molto longeva. Resiste fino a -4°C, specialmente se mantenuti per poco tempo. |
Il periodo migliore per procedere è senza dubbio la primavera. Si dovrà scavare una buca grande e profonda più o meno il doppio del vaso. Sul fondo si predisporrà uno strato drenante a base di ghiaia o pomice. Inseriamo la pianta e blocchiamola con del terriccio mescolato ad una buona quantità di sabbia fine e grossolana. Comprimiamo e irrighiamo abbondantemente.
L’ideale per queste piante è essere poste dove vi sia pieno sole durante le ore mattutine, e ombra o mezz’ombra durante il pomeriggio. Ricordiamoci però di posizionarle in una zona che risulti ben riparata durante l’inverno. Può comunque sempre essere una buona idea, durante i mesi freddi, predisporre una buona pacciamatura a base di paglia sul piede degli esemplari. Anche coprirne la chioma con del tessuto non tessuto non sarà certamente un errore.
Le irrigazioni dovranno essere abbondanti dalla primavera all’autunno, ma prima di procedere controlliamo che il terreno risulti sempre asciutto. In inverno invece bisogna sospendere completamente.
Per nutrire la pianta si potrà distribuire due volte all’anno (in primavera e a metà estate) un concime granulare a lenta cessione con un NPK equilibrato.
Le piante tenute in interni non necessitano di potature. Se vogliamo però ottenere un esemplare più ramificato possiamo intervenire cimando lo stelo (e ponendo sul taglio del mastice).Generalmente, nel giro di due mesi, la pianta emette dei nuovi getti e così otterremo un esemplare più pieno e ramificato.Se una pianta che abbiamo all’esterno ha subito dei danni a causa del freddo possiamo intervenire tagliandola quasi al livello del suolo e somministrando un buon concime. Generalmente si riprenderà nel giro di qualche mese emettendo nuovi getti.
La via più semplice è sicuramente la talea. Si può ottenere con l’apice dello stelo o tagliando lo stelo stesso in sezioni.
In entrambi i casi i tronconi (di circa 10 cm di lunghezza, con eventualmente le foglie ridotte della metà), vanno inseriti in una composta di torba e sabbia, mantenuta sempre umida e ad una temperatura di circa 22°C, in un locale ombreggiato. Evitiamo di irrigare ulteriormente. La radicazione avviene generalmente in circa 2 mesi.
Una volta avvenuta possiamo somministrare ogni 15 giorni un concime liquido molto diluito e, dopo averle rinvasate, possiamo cominciare a trattarle come piante adulte.
Il problema più diffuso sulle dracene è quello della cocciniglia. Si combatte con oli minerali attivati da insetticidi possibilmente sistemici (in vaso si può ricorrere a granuli da spargere sul terreno).
Altra affezione frequente è il ragnetto rosso. Per evitarlo e per minimizzarne l’impatto è importante aumentare l’umidità. In casi estremi si può ricorrere a acaricidi specifici.