Festa donna
L'introduzione di questa giornata di festa è antica, già verso la fine dell'ottocento e l'inizio del novecento le prime unioni femministe, che richiedevano il voto alle donne, festeggiavano le donne durante i giorni di marzo; nasce quindi come giornata per celebrare un forte movimento di protesta, piuttosto che come giornata di regali e fiori. Nell'arco dei decenni in molti paesi si è diffusa l'abitudine di festeggiare le donne durante il mese di marzo, anche se fino agli anni settanta tali festeggiamenti tendevano a sfociare spesso in episodi di contestazione. Al giorno d'oggi la festa della donna, celebrata in tutto il mondo il giorno 8 marzo, a partire dal 1975, è divenuta una giornata lieta, priva in genere di discussioni e proteste, che spesso sembra più una celebrazione della primavera che sta per chiudere il passo all'inverno.
In Italia, se il giorno di San Valentino è rappresentato dalle rose rosse, il simbolo tipico del giorno della donna è la mimosa, a partire dagli anni '70. Con buona probabilità la scelta è caduta su questa pianta perchè in gran parte d'Italia la mimosa è uno dei primi fiori che sbocciano, proprio durante i mesi di febbraio e marzo.
La scelta della mimosa, detta acacia dealbata, sembra comunque bizzarra in Italia, visto che, nonostante in gran parte della penisola questa pianta si sia naturalizzata, si tratta di una pianta dalle origini molto lontane e decisamente estranee alla nostra penisola. Questi rigogliosi arbusti infatti provengono dalla lontana Australia; vennero portati in Europa già nel XIX secolo, dove trovarono posto in molti giardini; ora in molte parti d'Italia la mimosa è sfuggita alla coltivazione in giardino, ed ha trovato un habitat adatto a formare piccoli boschetti, che durante il mese di marzo divengono macchie dorate, intensamente profumate.
Durante questo periodo è uso regalare alle donne dei fiori, non necessariamente soltanto mimose; in genere si opta per fiori vistosi e colorati, per cancellare dagli occhi il ricordo dei giardini grigi e spogli. Si usa infatti preparare bouquets a base di ranuncoli, orchidee, rose, fiori dai colori accesi e vivaci, che ben accompagnano i boccioli di mimosa.
- La festa della donna si festeggia come consuetudine, l’8 Marzo, data in cui 129 operaie di una fabbrica tessile di New York diedero vita ad uno sciopero già nei giorni precedenti per protesta alle con...
Se abbiamo ricevuto un mazzetto di mimosa fiorita e desideriamo che rimanga in fiore per lungo tempo per prima cosa dovremo tagliare un pezzetto della base del fusto, in modo da trovare una parte ben verde e fresca; quindi prepariamo una soluzione di acqua, in cui porremo una piccola quantità di succo di limone o aspirina: in genere un quarto di compressa, o 3-4 gocce, per ogni litro d'acqua. In commercio è anche possibile trovare appositi prodotti da sciogliere in acqua, che fungono da conservanti per i fiori.
Ricordiamo di cambiare l'acqua ogni giorno; periodicamente rimuoviamo i boccioli sfioriti o che scuriscono, ed anche una piccola porzione del fusto; infatti tali parti con il passare dei giorni tendono a marcire, accelerando la marcescenza delle parti che con essi vengono a contatto.
Se invece dei fiori recisi abbiamo avuto la fortuna di ricevere un'intera pianta di mimosa, cerchiamo di ricordare che non è una pianta adatta a vivere ovunque in Italia. Queste piante infatti provengono da zone con clima abbastanza simile al nostro, quindi estati calde e inverni freddi; però nei luoghi d'origine gli inverni tendono ad essere leggermente più caldi, e le gelate sono poco frequenti e di solito di breve durata ed entità.
Se quindi viviamo in zone con clima invernale molto rigido, evitiamo di porre a dimora la nostra mimosa in giardino; piuttosto poniamola in vaso, in modo da poterla spostare in luogo riparato durante le settimane più fredde dell'inverno. Nella gran parte delle regioni a clima freddo è anche possibile posizionare la nostra pianta in un luogo posto nei pressi della casa ed esposto a sud: in questo modo la pianta godrà del sole per gran parte dell'anno, e sarà riparata dal vento freddo e da gran parte delle gelate più intense. In ogni caso, se vediamo che la pianta soffre, ripariamola tempestivamente, coprendola con dell'agritessuto.
Da febbraio a settembre annaffiamo la pianta con regolarità, in modo da mantenere il terreno abbastanza umido, evitiamo comunque gli eccessi ed attendiamo sempre che il substrato tenda ad asciugarsi prima di annaffiare nuovamente; durante i mesi invernali annaffiamo solo sporadicamente, evitando comunque che la pianta rimanga in un terreno completamente secco ed arido.
Durante il periodo vegetativo forniamo del concime per piante da fiore, da sciogliere nell'acqua delle annaffiature almeno una volta ogni 12-15 giorni.
Se coltiviamo la mimosa in vaso ricordiamo di rinvasarla ogni 2-3 anni, utilizzando del terriccio universale mescolato con una piccola quantità di sabbia o pietra pomice e a poco terriccio per piante acidofile, in modo da evitare di avere un terreno eccessivamente basico.