Cephalanthera
Il genere Cephalanthera comprende circa una dozzina di specie di orchidee, per lo più terricole, originarie prevalentemente dell'Europa, esistono alcune specie asiatiche ed un'unica specie americana, C. austiniae. Hanno lunghi rizomi striscianti, da cui si ergono spessi fusti, alti 20-50 cm, che portano una rosetta di foglie alla base e quindi foglie alterne che diminuiscono di dimensione salendo lungo il fusto; sono di colore verde brillante e, a seconda della specie, sono nastriformi, lanceolate o ovali, come in C. damasonium. Tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate all'apice dei fusti sbocciano numerosi fiori di dimensioni abbastanza grandi, 7-10 cm di diametro, di colore bianco candido o crema, talvolta rosato; C. rubra ha fiori di color viola porpora. Queste orchidee sono presenti anche in Italia, alcune specie sono di facile reperimento nei boschi di faggi o nei castagneti.
Le cephalanthera crescono di preferenza nel sottobosco, in collina o montagna, fino a 1400-1600 metri di altitudine; preferiscono quindi luoghi ombreggiati, con estati fresche; non temono i freddi invernali. Vanno sistemate in luoghi freschi e riparati dai raggi solari diretti, soprattutto nel periodo caldo, per evitare che i raggi solari possano provocare ustioni sulle foglie. Possono essere coltivate in casa anche se preferiscono i luoghi aperti, scegliendo un posto riparato e non troppo esposto alla luce solare. Crescono meglio in ambienti con una buona ventilazione e in inverno non vanno sistemate vicino ai termosifoni.
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Per quanto riguarda la fornitura d'acqua, la Cephalanthera ha bisogno di annaffiature regolari, ma con l'accortezza di controllare che il terreno non rimanga inzuppato. E' fondamentale controllare che il substrato si mantenga umido senza la possibilità di presentare ristagni idrici pericolosi.
Nei periodi caldi è bene intervenire vaporizzando dell'acqua sull'apparato fogliare per aumentare il grado di umidità ambientale.
Queste orchidee si trovano generalmente in terreni calcarei, con presenza di foglie decomposte.
In genere le orchidee Cephalanthera preferiscono i terreni ben drenati ma umidi, come avviene in genere nei nostri boschi. Un buon substrato dovrebbe essere composto da sfagno e cortecce sminuzzate, per fornire un adeguato sostegno alle radici e per ricreare le condizioni in cui le orchidee crescono in natura.
Fondamentale è controllare che il terreno non consenta la formazione di ristagni idrici, fattore che può provocare rapidamente l'insorgenza di marciumi radicali pericolosi.
Per ottenere nuove orchidee Cephalanthera è possibile procedere con la divisione dei rizomi nella stagione primaverile; questi vanno messi a dimora in un composto adatto alle orchidee, mantenendo le nuove piantine in un luogo fresco e riparato per favorire il processo di germinazione.
Le orchidee di questo tipo possono presentare problematiche legate a condizioni ambientali sfavorevoli o all'attacco di parassiti che possono comprometterne la bellezza, come le cocciniglie che si depositano sulle foglie; in questo caso, per eliminare il problema, può essere sufficiente intervenire con l'impiego di un batuffolo di cotone con alcool da passare sulle foglie per eliminare manualmente i parassiti. Altro problema è quello dei marciumi radicali, dovuto ad un eccesso di acqua nel terreno.