Aspasia
L'aspasia è un'orchidea epifita originaria dell'America meridionale, in particolare del Brasile. Ha foglie carnose, verde chiaro, con apice arrotondato ricurvo, strette e lunghe; in tarda primavera e in estate produce grandi fiori solitari, delicatamente profumati, bianco-verdastri, con labello candido, spesso puntato di viola o di marrone. La fioritura è abbastanza lunga poiché ogni singola pianta produce più di un fiore, inoltre solitamente si formano numerosi polloni basali, che danno origine ad ampi cespi di piante vicine. Di solito questo tipo di orchidea si coltiva in vaso, in quanto ha bisogno di temperature piuttosto miti per poter crescere. Può essere posizionata all'aperto nelle zone in cui l'inverno non presenta un clima troppo freddo.
Queste orchidee sono originarie del sottobosco della foresta amazzonica, quindi prediligono posizioni luminose, ma lontane dai raggi solari, parzialmente ombreggiate, in quanto i raggi solari diretti, soprattutto nelle giornate calde possono provocare ustioni pericolose all'apparato fogliare; quando il clima è mite si possono portare le Aspasia all'esterno, in luogo ombreggiato e molto ben aerato.
Con i primi freddi vanno ritirate in casa o in serra temperata, avendo cura di tenerle al lontano da fonti di calore, in ambiente umido e con buon ricambio d'aria.
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Queste orchidee sono originarie del sottobosco della foresta amazzonica, quindi prediligono posizioni luminose, ma lontane dai raggi solari, parzialmente ombreggiate; quando il clima è mite si possono portare all'esterno, in luogo ombreggiato e molto ben aerato. Con i primi freddi vanno ritirate in casa o in serra temperata, avendo cura di tenerle al lontano da fonti di calore, in ambiente umido e con buon ricambio d'aria.
Questo tipo di orchidea è una pianta epifita, le sue radici in natura crescono appoggiate ad altre piante, quindi hanno bisogno di un substrato leggero e drenante.
Coltivare le aspasia in una composta costituita da corteccia sminuzzata, sfagno e argilla, o altro materiale incoerente. Mantenere un drenaggio molto elevato, in quanto le radici delle orchidee non sopportano i ristagni d'acqua che le possono rovinare rapidamente.
Questa pianta va rinvasata quando le radici hanno ormai occupato tutto il vaso e quando il substrato inizia a perdere le sue caratteristiche, visto che i materiali utilizzati vanno incontro ad un processo di degradamento. Per evitare di rovinare le radici, che sono piuttosto fragili, è bene, prima di rinvasare la pianta, bagnare le radici.
Per ottenere nuovi esemplari di orchidee, all'inizio della primavera o alla fine della fioritura, è possibile dividere i cespi, avendo cura di lasciare in ogni porzione praticata una radice ben sviluppata, per favorire lo sviluppo rapido e vigoroso della nuova pianta.
I nuovi cespi vanno sistemati in un substrato adeguato alle orchidee, composto da cortecce, sfagno o argilla espansa.
Queste piante vengono facilmente colpite da marciume radicale. Per evitare il problema, controllare che il substrato sia adeguato ed intervenire con le annaffiature con regolarità ma verificando che il terreno non risulti inzuppato. Spesso le cocciniglie rovinano i boccioli fiorali, annidandosi anche all'intersezione delle foglie. Per eliminare il problema della cocciniglia, se non è diffuso, è possibile intervenire manualmente con l'impiego di un panno con alcool da passare sulle foglie.
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