Zenzero - Zingiber spectabile
La pianta dello zenzero è originaria dell’Asia orientale, ma viene impiegata in Europa a scopo medicinale già dall’antichità. La radice rizomatosa può essere conservata a lungo se essiccata e ridotta in polvere; il meglio di sé lo dà però da fresca. È per questa ragione che negli ultimi anni è aumentato esponenzialmente l’interesse per la sua coltivazione, anche a livello hobbistico. D’altra parte ottenere buoni risultati, soprattutto in vaso, non è particolarmente difficile e la pianta ha anche un certo valore ornamentale.
Lo Zingiber spectabile, meglio conosciuto come zenzero, è una pianta perenne sempreverde, con radici rizomatose, originaria della Malesia; appartiene allo stesso genere dello Zingiber officinalis, pianta aromatica e commestibile. Zingiber spectabile forma ampi cespi di lunghe foglie nastriformi, di colore verde chiaro; i cespi tendono ad allargarsi molto, raggiungendo un’altezza vicina ai 50 cm e pari larghezza, sviluppando radici carnose, di tipo rizomatoso. Nel periodo estivo dalla base delle foglie si sviluppano fusti tozzi, eretti, che portano un’infiorescenza a forma di clava, costituita da brattee carnose, di colore verde, che con il tempo divengono gialle, rosse o arancio.
Tra le brattee sbocciano piccoli fiori di colore bianco, striati di viola o porpora, in successione, che ricordano piccoli insetti, da questa particolarità deriva il nome del fiore in lingua inglese, fiore arnia.
Queste piante si coltivano in vaso, dove si mantengono di dimensioni abbastanza ridotte, anche se le infiorescenze possono raggiungere agevolmente i 45-50 cm di altezza; tutta la pianta è molto aromatica, ed emana un intenso profumo di zenzero. Le infiorescenze di zenzero possono essere utilizzate come fiori recisi.
Lo zenzero utilizzato in cucina e in erboristeria, è una pianta denominata Zingiber officinale, appartenente alla famiglia delle Zinberaceae. Si tratta di una erbacea composta da una radice rizomatosa che si sviluppa orizzontalmente poco sotto il livello del terreno (come le iris barbata). Da questo si dipartono degli steli eretti, simili a piccole canne con foglie lanceolate persistenti di color verde medio o, in alcune cultivar, con belle striature crema. In estate produce bei fiori di colore giallo con brattee macchiate di porpora.
Le sue origini si possono trovare nelle zone tropicali del continente asiatico, in particolare in India, Cina, e Malesia, dove continua a crescere ancora abbondantemente allo stato spontaneo; in queste stesse aree però è coltivato anche in maniera estensiva (vista la forte richiesta sia come spezia sia per le sue virtù medicinali). Il maggior produttore mondiale oggi è l’India, ma è in forte ascesa anche in Indonesia, Cina, paesi dell’Africa tropicale e in America centrale.
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La coltivazione delle due specie è del tutto simile; cambiano solamente le condizioni climatiche ideali per ottenere un buon sviluppo e giungere anche alla fioritura.
Clima ed esposizionePer la specie officinale ribadiamo che è fortemente consigliata la coltivazione in vaso praticamente ovunque. La pianta ha attività vegetativa solo al di sopra dei 15°C e la temperatura ideale si aggira intorno ai 21-25°C.
Per evitare ogni tipo di danno è bene riparare i vasi in serra calda già dalla metà di ottobre, o al massimo novembre al Sud, o comunque quando le temperature minime scendano sotto i 10°C.
In tutte le stagioni scegliamo sempre collocazioni ben illuminate per tutta la giornata o per almeno 8 ore ogni giorno: l’ideale solo le esposizioni a Sud o ad Est.
La specie mioga è più tollerante: sopporta egregiamente anche i -15°C, a patto di essere inserita in una posizione ben soleggiata anche in inverno ed essere protetta dai venti freddi. Inoltre è fondamentale scegliere un substrato molto drenante per evitare l’insorgere di marciumi durante i periodi di pioggia e umidità intense.
IL CALENDARIO DELLO ZENZEROImpianto: Marzo-maggio
fioritura: Luglio-settembre
raccolta: Da maggio a novembre
divisione: Ottobre/ marzo-maggio
Le piante di zenzero prediligono posizioni ombreggiate o semi ombreggiate, l’esposizione al sole diretto spesso modifica il colore delle brattee, che tendono a diventare più scure. Queste piante non sono molto rustiche e vengono coltivate come piante da appartamento; necessitano di temperature minime superiori ai 5°C, e tendono a sviluppasi meglio se le minime sono superiori ai 12-15°C. In estate possono essere poste all'aperto in luogo ben ventilato e non troppo soleggiato. Per quanto riguarda le irrigazione, dobbiamo sottolineare che non necessitano di annaffiature eccessive; inumidiamo il terreno solo quando è ben asciutto, evitando gli eccessi ed i ristagni idrici. Durante i mesi invernali annaffiamo con parsimonia, ricordandoci di vaporizzare periodicamente il fogliame, per aumentare l’umidità ambientale.
La specie officinale è la più pregiata e richiesta, ma la sua coltivazione richiede condizioni pedoclimatiche difficilmente riproducibili in Europa. Possiamo quindi crescerla in vaso o tentare al limite di introdurla in giardino se viviamo nelle aree costiere delle regioni meridionali e delle isole. È invece possibile piantare ovunque la specie rustica, un po’ meno aromatica, ma comunque d’effetto dal punto di vista estetico.
Zingiber officinaleCresce fino ad 1,5 metri di altezza e produce bei fiori gialli o rossi. È una pianta molto delicata visto che per crescere bene richiede temperature costantemente superiori ai 15°C insieme ad un alto tasso di umidità. La radice ha il tipico sapore piccante e aromatico
Zingiber miogaPianta interessante per la coltivazione in giardino in tutta Italia: resiste bene anche a temperature rigide (circa -15°C). È molto popolare in Giappone: le sue radici (dal sapore più delicato rispetto all’officinale e con intense note agrumate) vengono usate ampiamente, da crude o cotte, per aromatizzare i piatti, oltre che come ingrediente fondamentale nelle zuppe. Vengono ampiamente usati anche i getti giovani e teneri oltre che i boccioli fiorali.
Famiglia, genere, specie: Zinberaceae, Zingiber Officinale e Mioga
Tipo di pianta: Erbacea a radice rizomatosa
Fogliame: Da persistente a caduco
Manutenzione: Medio-alta
Irrigazioni: frequenti
Concimazioni: Granulare per piante verdi, ogni 4 mesi
crescita: media
Resistenza al freddo: Da delicata (al massimo 15°C) a resistente (Mioga, anche -15°C)
Luogo di coltivazione: Caldo, al riparo dai venti
Esposizione: Pieno sole, a Sud o Est
Umidità ambientale: alta
Contenitore: Alto almeno 30 cm, possibilmente largo
Substrato: 50% sabbia, 50% terra di foglie
Altezza: Fino a 1,5 metri
Fiori: Gialli o rossi
Propagazione: divisione
La riproduzione delle piante, per gli amanti del giardinaggio non è solo un hobby ma una vera e propria passione! Questo perché si tratta di un'operazione che ci permette di ottenere grandi soddisfazioni semplicemente dedicando tempo e attenzioni alle nostre coltivazioni. Non tutte le specie si riproducono nello stesso modo! Per questo è importante sapere quale sia il metodo migliore per riprodurre le specie che più amiamo! La riproduzione della pianta di Zingiber spectabile avviene in genere per seme, o anche per talea; in questo caso, basta avere a disposizione un ramo della pianta o frammento per poterla moltiplicare e ottenere un esemplare identico a quello madre. in autunno è possibile dividere i cespi di foglie, mantenendo alcune radici ben sviluppate per ogni porzione praticata.
I rizomi si possono trovare in commercio all’inizio della primavera, presso rivenditori specializzati. È possibile provare ad interrare anche le radici che si trovano in vendita nel reparto alimentari del supermercato. Scegliamo in questo caso un prodotto biologico: saremo sicuri che non siano stati usati prodotti anti-germogliamento.
Mettiamo la radice verticalmente in un vaso riempiendolo poi per metà di acqua: sarà pronta quando saranno visibili parecchie radici secondarie.
Scegliamo quindi un contenitore profondo almeno 30 cm; prediligiamo ciotole larghe o vasi rettangolari in maniera che il suo naturale sviluppo orizzontale possa essere sfruttato al massimo, evitando continui interventi di ridimensionamento.
Sul fondo creiamo uno spesso strato drenante con ghiaia o argilla espansa. Il substrato ideale si otterrà mescolando in parti uguali sabbia e terra di bosco, arricchendo con un poco di stallatico maturo.
Inseriamo la radice superficialmente, interrandola al massimo di 2/3 cm: se troppo profonda si rischieranno marciumi o vegeterà con fatica.
La specie mioga è interessante per le sue belle foglie semipersistenti (a seconda del nostro clima invernale). Cerchiamo piantini in vaso all’inizio della primavera, presso i rivenditori specializzati in aromatiche. Per ottenere i migliori risultati lavoriamo a fondo l’area, creiamo sul fondo uno strato drenante e alleggeriamo il terreno con della sabbia se risultasse troppo compatto e argilloso. Inseriamo gli esemplari senza interrare eccessivamente il colletto. Irrighiamo abbondantemente.
Per entrambe le specie è importante annaffiare copiosamente soltanto durante le prime settimane dalla messa a dimora. In seguito sarà sufficiente mantenere il substrato leggermente umido: sia in vaso sia in piena terra si consiglia di approntare una spessa pacciamatura in maniera da mantenere costantemente la freschezza e ridurre gli interventi.
In vaso distribuiamo acqua a giorni alterni, controllando prima che siano asciutti i 2 cm più superficiali; evitiamo sempre l’uso di sottovasi.
Queste piante gradiscono inoltre un alto tasso di umidità ambientale: soprattutto dalla primavera all’autunno, nelle ore più calde della giornata, è consigliato nebulizzare abbondantemente il fogliame.
Per entrambe le specie è possibile attendere l’autunno per effettuare la raccolta completa. Lo zenzero mioga è pronto però già 6 mesi dopo l’impianto: le parti più giovani conservano un aroma più delicato e agrumato.
In ogni caso possiamo estrarre le radici e prelevarne poi delle porzioni usando un coltellino affilato. Si consiglia di spolverare i tagli con dello zolfo e porle subito nuovamente a dimora.
Per quanto riguarda lo sviluppo di parassiti e malattie, le piante di zenzero temono il marciume radicale, che causa rapidamente il deperimento della pianta; possono venire colpite inoltre dalla cocciniglia e dagli afidi. Si tratta di parassiti di minuscole dimensioni (1-3 millimetri) che, succhiando la linfa delle piante, le indeboliscono facendo arricciare le foglie e privandole della loro principale fonte di sostentamento. Per risolvere il problema, utilizzare specifici prodotti antiparassitari.
La specie rustica da giardino è estremamente resistente e viene attaccata raramente da parassiti. L’unico problema cui possiamo andare incontro è il marciume del rizoma: si previene predisponendo un terriccio ben drenante al momento della messa a dimora
La specie officinale è più delicata e, specialmente se coltivata in appartamento o in seguito a stress ambientali (freddo, bassa umidità ) può venire attaccata dalla cocciniglia. Stacchiamo gli insetti manualmente e disinfettiamo con alcool.
L’ideale è utilizzare questa spezia il prima possibile. I segmenti di radice possono essere conservati freschi in frigorifero per qualche giorno, fino a quando mantengono una consistenza soda. Va bene metterli anche in cantina, al fresco e al buio (per esempio con patate e cipolle).
Va sottolineato però che le note aromatiche più delicate si perdono in breve tempo lasciando spazio solamente alle note piccanti.
Una buona alternativa è anche il congelamento: dovremo però grattugiare ciò che ci serve senza procedere allo scongelamento: acquisirebbe difatti una consistenza troppo molle risultando inutilizzabile.
Possiamo ottenere anche una polvere macinando delle fettine che avremo precedentemente essiccato in forno ventilato, a circa 60°C per qualche ora. Ciò ci garantisce una lunghissima conservazione, ma molte note aromatiche e il contenuto vitaminico andranno inevitabilmente perduti.
Lo zenzero è una delle spezie più utilizzate nella cucina orientale. È uno dei componenti fondamentali, insieme alla curcuma, del curry. Non può mancare come aromatizzazione delle pietanze saltate nel wok, tipiche della Cina e dell’Indonesia. I Giapponesi lo marinano e lo abbinano al sushi, mentre quello candito è diffusissimo in Medio Oriente e in Africa. Insieme ad altre spezie è usato per la preparazione di biscotti e pani, specialmente adatti nelle festività natalizie.
È diventato inoltre un ingrediente indispensabile per molte bevande, sia rinfrescanti estive sia calde invernali: è immancabile nei punch di Natale, diffusi in tutti i paesi mitteleuropei.
Questa radice è ricca di minerali come il manganese, il fosforo, i magnesio, calcio e ferro. Sono abbondanti inoltre diverse vitamine, quali quelle del gruppo B e della C.
È risaputo che incoraggia la produzione di bile ed è il suo consumo è consigliato a chi segue terapie chemioterapiche: stimola l’appetito ed è capace di ridurre il senso di nausea.
La sensazione di piccante e di fresco che è capace di trasmettere alle mucose è dovuta alla presenza di alcaloidi denominati gingeroli e shogaoli.
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La pianta di zenzero è una perenne sempreverde rizomatosa che fa parte della famiglia delle zingiberacee ed è del tipo z
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