coclearia
La coclearia è una pianta erbacea perenne che fa parte della famiglia delle crucifere. La pianta ha la caratteristica di avere delle radici molto affusolate e delle foglie carnose mentre i fiori da essa prodotti, sono graziosi e profumatissimi. Raggiunge l’altezza massima di 50 centimetri e se viene sfregata, questa pianta emana un odore molto simile alla senape o al rafano. Viene coltivata un po’ dappertutto ma si trova anche presso i ruscelli o i litorali marini in crescita spontanea. E’ facile trovarla anche presso i viottoli di campagna in prossimità delle abitazioni rurali.
La pianta soffre decisamente il freddo e le gelate notturne le sarebbero fatali quindi se si vuole coltivarla, deve essere messa in un luogo assolutamente al riparo da correnti d’aria. Già dall’antichità, le foglie della coclearia, venivano utilizzate come alimento e quindi se se ne vuole fare uso culinario, è meglio non usare concimi e fertilizzanti chimici ma solo quelli biologici o preparati fai da te a base di sostanze naturali. Per quanto riguarda l’innaffiatura, la pianta non richiede molta acqua però ogni due o tre settimane. Bisogna stare attenti a bagnare il terreno in profondità evitando ristagni che potrebbero far ammuffire le radici. Il metodo migliore per annaffiarla, è quella di far assorbire prima un bicchiere d’acqua al terriccio e poi un altro paio di bicchieri, appena si nota che la terra è diventata appena umida. La coclearia va concimata con dell’azoto per favorire la crescita delle foglie più tenere e la concimazione va effettuata solo nella tarda primavera.
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Le foglie della coclearia, sono a forma di cucchiaio e possono essere raccolte in qualsiasi periodo dell’anno ma solo se sono mature al punto giusto. La coclearia, è verde anche nella stagione invernale quindi è possibile avere la pianta fresca anche quando fa freddo. Gli infusi infatti, apportano più benefici se preparati con foglie fresche e non essiccate. Per raccogliere o rinvasare l’intera pianta invece, bisogna aspettare il periodo che va da Maggio a Giugno. La pianta non va potata drasticamente ma occorre solo eliminare quei rametti avvizziti o le foglie ed i fiori secchi. Volendo nel mese di Giugno, si può recidere la piantina di coclearia a circa due o tre centimetri da terra e conservare le foglie in una soluzione di 2/3 di acqua ed 1/3 di alcool denaturato, in un vaso di vetro sterilizzato. In tal modo le foglie, si manterranno fresche per un lungo periodo.
La coclearia, è una pianta ricchissima di vitamina C e fin dai tempi più remoti, è stata usata per combattere lo scorbuto. Nell’antichità veniva usata per contrastare gli attacchi di asma e le malattie da raffreddamento di una certa entità ma svolge anche un’azione purificante sul sangue ed è diuretica. Oggi la pianta, attraverso studi approfonditi, come hanno appurato gli scienziati, serve a tantissime patologie perché non solo combatte gotta, disturbi epatici e della cistifellea ma è utilissima anche per la stipsi, la mancanza di appetito e per curare quelle ferite che non riescono a rimarginarsi.
La coclearia, va usata come se fosse un vaccino perché se presa come prevenzione, è capace di contrastare i sintomi influenzali di stagione. Apporta all’organismo delle interessanti difese immunitarie e rigenera anche le cellule epatiche.
Il vino è il miglior alleato della coclearia perché in esso vi si lasciano macerare le foglie della pianta. Il vino di coclearia, si prepara lasciando macerare 5 grammi di foglie categoricamente fresche per ogni 100 grammi di vino. Si assume questo composto per tre volte al giorno per una ventina di giorni e si avranno benefici terapeutici abbastanza soddisfacenti per quanto riguarda le patologie menzionate in precedenza. Il succo delle foglie di coclearia premuto ed aggiunto a del buon olio di oliva, diventa un potente medicinale da mettere in gocce nelle orecchie e previene la sordità e allevia i dolori provocati dall’otite. In erboristeria si trova l’essenza di coclearia che è di notevole utilità per effettuare gargarismi quando la gola è arrossata ma è gradevolissima anche come dentifricio, colluttorio e per disinfettare tutto il cavo orale. Attraverso la premitura delle foglie aggiunte all’alcool, si ottiene una tintura. Si mescolano in parti uguali alcool a 40 gradi e succo di foglie di coclearia e poi si assumono 20 grammi al giorno del preparato. L’infuso di coclearia oppure la tintura, vengono usati per uso cosmetico per disinfettare il cuoi capelluto che va frizionato per due volte al giorno ed è ideale soprattutto per l’alopecia. E’ stato appurato che la tossicità di quest’erba è molto bassa tuttavia, si può avere una ipersensibilità soggettiva al prodotto. E' preferibile consigliarsi con un professionista o col medico curante specialmente se si stanno seguendo cure con farmaci della medicina tradizionale e potrebbero verificarsi problemi di interazione.
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