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La Fava

La fava appartiene all’ordine delle Leguminose ed è diffusa in tutto il Mediterraneo ed il suo nome botanico è Vicia Faba . Conosciutissima già nel Medio Evo, era l’alimento principale di molte popolazioni e i legumi contenuti nel baccello, erano il cibo di uomini ed animali. Esistono diverse varietà di fava. Alcune sono grosse ed appiattite e per lo più si usano per l’alimentazione umana. La fava con semi piccolissimi, è destinata all’alimentazione di animali . Esiste poi una fava che ha semi piccoli e tondeggianti che è molto tenera ed è destinata sia all’alimentazione umana che a quella degli animali specialmente i cavalli. La fava si trova fresca ma anche congelata per ottenere preparazioni culinarie come zuppe o minestroni. La fava presenta un fusto di circa 40 centimetri e produce dei piccoli fiori bianchi a volte striati di nero e delle foglie lunghe. Il frutto della fava è il baccello che è di colore verde chiaro ma a volte raggiunge la tonalità grigio verde. Il baccello è lungo circa 20 centimetri e contiene i semi detti anche “granella”. La semina delle fave avviene in autunno e questa pianta predilige un terreno argilloso e resiste anche ad inverni freddi tuttavia non ama il gelo notturno. Dopo i 15 gradi sotto lo zero, la pianta di fava non resiste e muore. Le piante hanno bisogno di un terreno sempre umido ma mai ristagnante. La raccolta viene fatta a seconda dell’uso che se ne vuole fare e può essere effettuata sia manualmente che meccanicamente. Nel secondo modo, le fave raccolte, si usano per surgelare i semi. In Italia si fa un alto uso di fave per la grande quantità di proteine che contengono i semi.
Fava

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Come usare le fave e dove trovarle

faveAbbiamo detto che in Italia si fa largo uso di fave perché contengono un notevole quantitativo di proteine e quindi apportano all’organismo, dei benefici. Tuttavia chi è affetto da favismo che è una malattia di origine genetica provocata da una malformazione dei globuli rossi, non deve assolutamente alimentarsi con le fave. In cucina se ne fa un largo uso specialmente per preparare minestroni e zuppe con altri ortaggi. Le fave si possono essiccare e anche congelare basta che siano fresche e per accertarsi della loro freschezza, basta osservare il baccello che deve essere verde e senza alcun tipo di macchia scura sulla superficie. Di solito le fave si trovano nei mercatini della frutta sulle bancarelle dei piccoli coltivatori, nello stesso periodo dei piselli perché la loro raccolta e la loro crescita è uguale e avviene nello stesso periodo.


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Effetti benefici della fava

Tenete presente che le fave fresche apportano circa 40 caloria ogni 100 grammi a differenza di quelle secche che apportano all’organismo ben 340 calorie per ogni cento grammi di prodotto. Le fave sono utilissime all’organismo perché ricche di proteine, di fibre, di potassio, di ferro, di vitamina A, vitamina B e C. Nella fava è contenuto un aminoacido che viene definito L-Dopa e aumenta la quantità di dopamina nel cervello. Le patologie che le fave curano solo attraverso l’alimentazione, sono quelle presenti in quei soggetti dal fisico e dalla mente debilitata da un sovraffaticamento. Le fave inoltre svolgono un’importante azione diuretica e curano molte affezioni delle vie urinarie e si usano per cercare di espellere calcoli renali. Anticamente la fava veniva denominata la carne dei poveri ma oggi non è così, il legume secondo studi scientifici, è davvero molto importante per il nostro organismo e si è accertato che consumando queste leguminose, si abbassa notevolmente il colesterolo.


Come usare la polvere di fave

faveLa polvere di fave si ottiene facendo essiccare i semi contenuti nei baccelli nel forno e poi si polverizzano. Si aggiungono 2 grammi di questa polvere in un bicchiere di vino bianco secco e si lascia macerare per un’intera nottata. La mattina dopo aver filtrato il composto, si prende un cucchiaio di questo sciroppo per una decina di giorni. Lo sciroppo è utilissimo per la renella e per cercare di espellere i calcoli renali. Questo rimedio è anche depurativo e disintossicante perché aiuta l’organismo a liberarsi delle tossine e ad aiutare le funzioni epatiche in maniera del tutto naturale. Ci sono infatti nel nostro corpo, delle tossine endogene prodotte da processi metabolici dovuti al cibo con cui ci alimentiamo o dalle medicine che assumiamo. Solitamente l’organismo rilascia da solo queste tossine ma se si può dare una mano in modo naturale, è ancora meglio anche perché a volte sorgono leggere complicazioni come la renella o la calcolosi renale, che impediscono a queste sostanze nocive, di uscire spontaneamente. In erboristeria, si trova la farina di fave, già pronta per l’uso. Per preparare un decotto di fave depurativo, basta bollire 100 grammi di fave verdi in 100 grammi di acqua e dopo aver lasciato in infusione il decotto per 5 minuti, si lascia intiepidire e si beve la mattina a digiuno.




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