pilosella
Originaria dell’Africa del Nord e dell’Asia occidentale, la Pilosella si trova anche in Europa, soprattutto in montagna dove cresce spontaneamente.
La pianta viene chiamata anche lingua di gatto o orecchio di topo per la sua forma e per i petali coperti da una leggerissima peluria.
La pilosella cresce spontaneamente in quelle aree assolate e aride ed è rinomatissima nella fisioterapia perché cura una grande varietà di patologie e già nell’antichità, prima ancora che su di essa venissero effettuati degli studi, veniva usata come antinfiammatorio, diuretico e drenante e soprattutto in quelle alimentazioni troppo ricche di proteine.
La pilosella è infatti capace di depurare l’organismo in breve tempo.
Apprezzatissima anche nei trattamenti di bellezza ed estetici,
la pilosella viene usata per contrastare la cellulite e l’accumulo di liquidi perché la pianta tende ad eliminare i tessuti adiposi.
La pianta sebbene non debba essere utilizzata in gravidanza e durante l’allattamento, sembra non abbia effetti collaterali rilevanti anche se va usata con cautela laddove si usano farmaci della medicina tradizionale.
La pilosella può vantare di essere ricca di flavonoidi e quindi risulta altamente diuretica ma è utile non solamente per favorire la diuresi ma è importante anche per un’azione estetica perché combatte in modo perfetto la cellulite.
Gli effetti della pilosella in campo estetico, sono veramente strabilianti perché tra tante erbe officinali, riesce più delle altre a smuovere quel grasso adiposo difficile da sciogliere.
Tuttavia la pianta è conosciuta anche per altri effetti benefici, specialmente per la febbre di Malta, perché agisce come un potente antibiotico.
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La preparazione della tintura madre di pilosella è di notevole difficoltà quindi conviene acquistarla in erboristeria o anche sul web dove viene venduta in bottigline con contagocce.
L’erborista di fiducia sarà in grado di consigliare le dosi da assumere per curare le infezioni vescicali attraverso una diuresi che spesso non avviene correttamente perché il soggetto tende a bere poco durante il corso della giornata.
La tintura invece, sembra che apporti una stimolazione della minzione talmente notevole da far urinare almeno il doppio.
Il preparato inoltre, depura i reni e data la sua azione fortemente antibiotica, risulta come un riparatore dei tessuti vescicali e riesce a liberare l’organismo da sostanze azotate e tossine nocive.
La tintura è utilissima per sconfiggere cistiti ed uretriti.
L’infuso va preparato con un litro di acqua bollente versata su 80 grammi di fiori freschi che bisogna lasciare in infusione per 10 minuti.
L’infuso va bevuto caldo o freddo, al mattino a digiuno e prima dei pasti principali.
La diuresi verrà notevolmente stimolata e si otterrà inoltre, un forte effetto depurativo.
Quando si hanno le gengive infiammate o la trachea che duole per infiammazioni o malattie da raffreddamento, è utile sorseggiare per due volte al giorno, una tisana di pilosella non zuccherata.
Questo tipo di tisana viene realizzata facendo rimanere in infusione in 300 grammi acqua calda per 10 minuti, 2 cucchiaini da caffè di pilosella essiccata. Tale infuso è ottimo anche per effettuare gargarismi e sciacqui.
Questa tisana bevuta per tre volte al giorno e per tre settimane, è ottima per purificare il sangue e per combattere l’acne specialmente nei soggetti giovani.
Abbiamo visto che in commercio si trovano i fiori essiccati di pilosella ma purtroppo il prezzo non è accessibile e con essi si possono realizzare decotti o infusi drenanti.
Sono reperibili anche creme anticellulite a base di fiori di pilosella ma anche qui i prezzi non sono contenuti.
In erboristeria la pianta viene venduta anche sotto forma di gocce o tinture che si assumono per aumentare il dimagrimento e per mantenere la pelle tonica.
Anche se non ci sono controindicazioni particolari, è bene non effettuare nessuna cura se non sotto controllo medico specialmente se si assumono altri farmaci che hanno le stesse proprietà e gli stessi principi.
Di uso antichissimo, la pilosella e nello specifico i suoi fiori essiccati, venivano usati nella tradizione popolare, come astringente delle vie intestinali ma anche per le forti cistiti, per i mal di gola, per quelle emorragie interne che non tendevano a risanare, per “riparare” la mucosa intestinale, per disintossicare il fegato e sotto forma di polvere.
Quest’ultima veniva usata nelle epistassi, per fermare il sangue che fuoriusciva da naso. La polvere veniva fatta respirare ai bambini o alle persone che soffrivano di queste emorragie e all’improvviso, tutto si bloccava.
Nel XII secolo, la pianta fu segnalata per la prima volta da Santa Hildegarda, che era la Badessa di Bingen e che aveva usato i fiori della pianta come diuretico e ne era rimasta contenta.
Le radici della pilosella secernano delle sostanze tossiche ed è per questo che non vengono usate e la pianta, se posta a fianco di altre coltivazione, può inibirne la crescita.
I fiori freschi di pilosella, se aggiunti all’acqua tiepida nella vasca da bagno, riescono a tonificare la pelle.
Grazie al umbelliferone, elemento contenuto nella pianta, questa viene usata per la cura della brucellosi ossia quella malattia che gli animali da allevamento, possono trasmettere all’uomo.
Se in erboristeria non si vuole spendere eccessivamente per l’acquisto della pilosella, è meglio optare per le gocce che sono di costo più accessibile e facilmente dosabili. Le gocce vanno assunte un’ora prima ed un’ora dopo aver mangiato e il numero delle volte che si andrà in bagno per la minzione, aumenterà notevolmente. Per tale motivo, è sconsigliabile assumere i vari preparati prima di coricarsi.
La pilosella così come nell’antichità, viene coltivata anche per scopi culinari perché dona alle pietanze un insolito sapore. Molte trattorie, la usano preparata al posto degli spinaci o per realizzare zuppe tradizionali con altre erbe selvatiche. In alcune zone dell’Italia, le foglie vengono utilizzate per fare delle frittate.
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