fiori ginestra
Citati diverse volte da poeti e scrittori nostrani (il caso più famoso è quello di Giacomo Leopardi), i fiori di ginestra possono essere coltivati senza problemi in appartamento. Pianta caratterizzata da numerose varietà, diffuse nell’intera zona mediterranea, la ginestra ha fiori gialli particolarmente profumati, e richiede, per crescere, un luogo piuttosto soleggiato e un clima secco e caldo. Non mostra particolari esigenze, invece, per quel che concerne il terreno, visto che sopravvive perfettamente anche su substrati rocciosi o aridi: l’importante, invece, è che non siano troppo umidi (specialmente d’inverno) o eccessivamente pesanti. I fiori richiedono innaffiature sporadiche, nel caso in cui la pianta sia collocata in piena terra, o più costanti, nel caso in cui la pianta sia collocata in vaso. Rare, invece, devono essere le concimazioni, da effettuarsi nel corso della fioritura con prodotti specifici. E’ bene ricordare che la ginestra si moltiplica per talea o per seme. Mentre la semina deve essere compiuta durante i mesi invernali, le talee devono essere preparate ad agosto e settembre: è sufficiente lasciare radicare qualche rametto piuttosto lungo all’interno di un terriccio poroso. Le piante giovani necessitano, dopo la fioritura, di una leggera cimatura, mentre tutte le varietà richiedono una potatura annuale, finalizzata a rimuovere le parti malate e favorire una fioritura abbondante tramite la comparsa di nuovi getti. Nel caso in cui sia coltivata in vaso, è preferibile optare per recipienti larghi e profondi. La ginestra è una specie molto forte, resistente alle malattie: ciò non toglie, comunque, che sia necessario prestare attenzione al marciume radicale, che potrebbe causare infezioni anche gravi.
Non tutti sanno, tra l’altro, che i fiori di ginestra possono essere utilizzati anche in cucina, naturalmente dopo averli accuratamente lavati e asciugati. Si può preparare con essi, per esempio, una gustosa insalata, composta da uova sode a fettine, fagiolini bolliti, fiori di ginestra, lattughino, capperi, olive: il tutto va condito con aceto balsamico, un filo di olio e sale, eventualmente accompagnato con una crema di noci. Evidentemente, la ginestra può essere gustata solo se non trattata con diserbanti chimici.
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E’ possibile distinguere diverse varietà di ginestra: il cytisus multiflorus, per esempio, dà origine a fiori bianchi di piccole dimensioni con l’avvicinarsi dell’estate; il cytisus grandiflorus, invece, proviene dalla Spagna, e si caratterizza per le dimensioni notevoli (può superare un’altezza di tre metri, mentre i fiori, gialli, hanno un diametro di circa tre centimetri). E ancora, bisogna citare il cytisus canariensis, proveniente dalle isole Canarie, a sua volta dotato di fiori gialli particolarmente profumati, e il cytisus procumbens, che invece arriva dai Balcani e non supera i quaranta centimetri di estensione verticale: si tratta, per la verità, di un ibrido nano, con infiorescenze a racemo molto gradevoli. Il cytisus battandieri, inoltre, arriva a cinque metri, con uno sviluppo ad alberello che produce fiori al profumo di ananas. Non mancano, poi, tra le specie più diffuse, il cytisus ardoini, il cytisus beanii, il cytisus dallimorei, la ginestra spinosa (molto diffusa in Sardegna, dal profumo intenso) e la ginestra odorosa (un arbusto con infiorescenze a racemo). In tutto, sono ben settantacinque le piante che appartengono alla varietà ginestra, la maggior parte delle quali contraddistinte dalla quasi totale assenza di foglie (i rami, per altro, spesso sono spinosi), che in ogni caso tendono a cadere nel momento in cui iniziano ad apparire i primi fiori. Dotata di una chioma decisamente ramificata, la ginestra propone fusti legnosi e sottili dal portamento eretto, di colore marrone o verde scuro, con un frutto che si presenta come un baccello contenente una quindicina di semi appiattita. Per quanto i fiori di ginestra siano molto usati in ambito ornamentale, sia per giardini rocciosi che per giardini minimalisti, spesso tale pianta viene sfruttata anche per il rimboschimento delle zone degradate, oltre che per consolidare le zolle: merito della trama di radici alquanto complessa e fitta.
La specie migliore per la coltivazione in vaso è la genista lydia: una varietà nana, originaria dell’Europa orientale e della Siria, con dimensioni ridotte (l’altezza sfiora al massimo gli ottanta centimetri), diversi rami spinosi di colore verde e grigio e un portamento leggermente ricadente. I fiori sono tipicamente gialli, raggruppati in racemi che saranno arrivare ad altezze molto elevate, con fioritura che, a seconda del clima, avviene tra l’inizio di maggio e la fine di giugno. Molto bella, ma poco adatta alla coltivazione, è invece la specie ulex europaeus, un arbusto dal fusto corto ma con molti rami, ascendenti o retti.
E’ bene sottolineare, in conclusione, che nei mesi primaverili i fiori possono subire infestazioni fungine o da parte degli afidi: questi ultimi possono essere debellati unicamente impiegando insetticidi, mentre per i funghi è necessario un fungicida sistemico, evitando di favorire lo sviluppo di un ambiente troppo umido.