Lici, Dattero cinese - Litchi chinensis
Albero sempreverde, di media grandezza, originario della Cina, ormai diffuso in coltivazione in gran parte dell'Asia, in America centro-settentionale, in Africa ed in Australia. Si tratta di alberi longevi, che in natura raggiungono agevolmente i 15-20 metri di altezza, con corto fusto eretto, e chioma densa e di forma tondeggiante. I Lici hanno grandi foglie pinnate, costituite da foglioline che ricordano quelle del ficus, lanceolate, lucide, di colore verde scuro; in primavera produce numerosi piccoli fiori di colore bianco-verde, riuniti in grappoli apicali. Ai fiori seguono i frutti, tondeggianti, verdi, in grappoli penduli; maturano verso la fine dell'autunno, assumendo una colorazione rosata o rossastra. I frutti del lici hanno una particolare buccia sottile, rigida, che si stacca facilmente, a mostrare una polpa biancastra, zuccherina e succosa. All'interno dei frutti fertili è presente un grosso nocciolo ovale, nei frutti non fertili il nocciolo è più piccolo e schiacciato. I frutti del litchi si coltivano freschi o secchi, vengono utilizzati anche per preparare confetture o liquori. Questa pianta è conosciuta anche come dattero cinese.
Famiglia e genere | Sapindaceae, gen. Litchi |
Tipo di pianta | Albero sempreverde |
Esposizione | Pieno sole |
Rustico | no |
Terreno | Sabbioso o argilloso |
Irrigazione | Medie, alta umidità ambientale |
Concimazione | Nel periodo vegetativo ogni tre mesi |
Colori | Fiori bianchi, frutti rossi |
Propagazione | Seme, margotta |
Da qualche anno anche in Italia si è diffuso un frutto molto esotico di nome litchi, chiamato anche ciliegia della Cina. Bisogna sapere che è prodotto dal Litchi chinensis, unico rappresentante del suo genere nella famiglia delle Sapindaceae, un albero dalle foglie persistenti che va dai 10 ai 25 metri di altezza con corteccia grigio scura sul tronco e rami rossicci. Le foglie sono lunghe circa 20 cm e divise in foglioline opposite. Le infiorescenze, terminali, sono raccolte in pannicoli sui rami nuovi dell’annata. I piccoli fiori sono bianchi o crema ed emanano un forte profumo riconoscibile da lontano.
In circa 3-4 mesi dalla fioritura i frutti giungono a maturazione: hanno forma ovale e buccia inizialmente verde che poi diventa rossa. È morbida e con piccoli tubercoli. Dopo la raccolta in breve tempo diventa marrone e secca. All’interno vi è la polpa di color giallo chiaro, molto profumata che avvolge un grosso seme marrone, non commestibile lungo in media 2 cm.
Questi alberi sono originari del Sud della Cina, della Malesia e del Nord del Vietnam e sono conosciuti fin dal 2000 a.C.
Il primo occidentale a farne una descrizione scientifica è stato Pierre Sonnerat al ritorno da un viaggio nel Sud-Est asiatico.
Vi sono tre principali sottospecie
- Litchi chinensis sottospecie chinensis, la più conosciuta e diffusa.
- Litchi chinensis sottospecie philippinensis
- Litchi chinensis sottospecie javensis
Soprattutto dalla prima sottospecie sono state ricavate numerose cultivar.
Vista la gradevolezza del suo frutto (e la sua deperibilità) la coltivazione si sta diffondendo in tutte le aree con un clima adatto, anche in altri continenti. Attualmente la coltivazione commerciale si sta sviluppando in India, Giappone, Sud Africa, Messico, Australia e anche in alcune zone della California e alle Hawaii.
- potete cortesemente dirmi come piantare i semi dei litchis grazie francesca...
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Si tratta di piante tropicali, per sopravvivere necessitano di estati calde ed umide e di inverni abbastanza asciutti. In Italia si possono coltivare all'aperto soltanto nelle regioni del meridione, dove però difficilmente fruttificano. Prediligono posizioni soleggiate, anche se è bene riparare gli alberi giovani dal sole diretto durante i mesi estivi. Alberi maturi possono sopportare senza problemi brevi gelate. Per favorire la fioritura e la conseguente fruttificazione i litchi necessitano di un periodo di riposo invernale, a temperature prossime allo 0. In natura il litchi è una pianta dominante nella foresta. Cresce quindi più in altezza degli altri alberi nello stesso ambiente raggiungendo maggiormente la luce. Anche in coltivazione questo aspetto deve essere rispettato. Vanno quindi posti in pieno sole.
Un’eccezione può essere fatta per le piante piccole, entro i primi due annidi età. È stato dimostrato infatti che la mezz’ombra ne stimola maggiormente la crescita. In alcuni paesi come Israele durante le prime annate vengono posti a dimora sotto a dei grandi banani. Questi assolvono alla doppia funzione di ombreggiarli leggermente e ripararli dai forti venti, assolutamente nemici di queste piante.
Amano annaffiature regolari e cospicue, evitando però di lasciare il terreno perennemente inzuppato d'acqua; un paio di volte all'anno è consigliabile interrare ai piedi della pianta del concime organico ben maturo. Per mantenere in salute le piante è necessario coltivarle in clima molto umido, vaporizzando frequentemente la chioma con acqua demineralizzata: un clima eccessivamente asciutto causa rapidamente la perdita del fogliame.
La coltivazione del dattero cinese non è particolarmente difficile però è forzatamente delimitata nelle aree in cui il clima è ideale. Infatti è una pianta che richiede un ambiente molto specifico per riuscire a crescere e a fruttificare al meglio. In Italia non è facile trovare queste condizioni (soprattutto per la grande ventosità), ma negli ultimi anni si sono rivelate adatte alla coltivazione del Lici alcune zone della Sicilia, soprattutto nelle vicinanze di Messina.
Gli esemplari di dattero cinese prediligono terreni sciolti e profondi, ben drenati e molto ricchi di materia organica. Gli esemplari coltivati in vaso andrebbero rinvasati ogni due anni, utilizzando un buon terriccio universale mescolato a stallatico o concime granulare a lenta cessione. Sotto questo aspetto si tratta di vegetali abbastanza tolleranti. Nelle aree subtropicali crescono bene in suoli sabbiosi e ben drenati, mentre nelle zone tropicali, più calde, preferiscono un suolo più ricco, anche argilloso o limaccioso. Si adattano bene a diversi tipi di substrati, ma danno il loro meglio quando ne trovano uno abbastanza ricco in nutrienti e sostanza organica.
Non necessitano, ad ogni modo, di suoli particolarmente profondi. Possono vivere bene anche con una profondità massima di 40 cm.
Avviene in genere per talea; è possibile seminare i semi fertili di litchi, è bene però seminare molti semi, perchè le giovani piane sono molto sensibili agli sbalzi di umidità e di clima; le piante ottenute da seme possono impiegare anche più di dieci anni prima di fiorire.
Temono l'attacco degli afidi e degli acari. Repentini sbalzi di umidità o di clima possono rapidamente causare la perdita del fogliame o dei fiori. I litchi vengono colpiti con una certa frequenza da acari e larve di insetti. I primi colpiscono le foglie debilitando seriamente la pianta e rovinando il raccolto. I secondi, invece, in alcuni casi si nutrono delle foglie, altre volte scavano gallerie all’interno dei rami. Nella maggior parte dei casi si combattono con insetticidi o acaricidi specifici.
Più raramente sono vittime di affezioni fungine, anche se possono capitare soprattutto nelle estati molto calde e umide. Abbastanza frequente è un tipo di marciume specifico, molto debilitante. Si verifica frequentemente nel caso di suoli poco drenanti e abbondanti piogge, per esempio nel Sud dell’India.
Il litchi è una delle piante da frutto più sensibili al clima. Si adatta molto bene alle regioni tropicali e subtropicali. L’ideale sono le aree in cui vi è un inverno breve e fresco dove le massime diurne non superio i 20-22°C, ma senza gelate. Questo consente alla pianta di avere un periodo di riposo vegetativo. Gli inverni, mediamente freddi (tra 0 e 13°) e molto secchi inducono una fioritura primaverile molto abbondante.
Le estati, invece, devono essere lunghe e abbastanza calde (come minimo 25°) con abbondantissime precipitazioni e un’alta umidità ambientale.
Al di sotto dei 20°C la pianta cresce molto lentamente, mentre a 15° l’attività vegetativa cessa totalmente.
Gli esemplari adulti sopportano difficilmente temperature al di sotto dello zero termico e muoiono sicuramente se si raggiungono i -5°C. Le piante giovani comunque sono molto più sensibili al gelo rispetto a quelle adulte e già a 2° possono venire seriamente danneggiate.
Questi alberi richiedono abbondanti irrigazioni durante tutto il periodo vegetativo, soprattutto se si vuole che il raccolto sia abbondante; infatti tollerano bene la siccità anche per 12 settimane, ma inevitabilmente i frutti ne risentono in quantità e qualità.
Ciò di cui però hanno sempre necessità nel periodo vegetativo è un’alta umidità ambientale. Riescono difatti a ricavare acqua dall’aria e e questo dà loro molto sollievo quando le temperature sono molto alte. Niente può danneggiarle di più di un caldo estremo e contemporaneamente molto secco. Di solito è causa di rottura e cascola dei frutti.
In inverno invece le irrigazioni possono essere sospese o molto ridotte per consentire agli esemplari di entrare in riposo vegetativo.
Le concimazioni non vanno effettuate troppo presto. Solitamente le piante messe a dimora vengono lasciate tranquille per almeno un anno. In seguito si potrà spargere all’inizio dell’inverno una buona quantità di stallatico o pollina maturi sul terreno. In primavera e poi ogni tre mesi si dovrà poi distribuire un buon prodotto di sintesi. Nei primi anni è bene somministrarne uno con una buona quantità di fosforo e potassio. Quando la pianta sarà adulta bisognerà invece concentrarsi maggiormente sull’azoto per stimolare la crescita annuale dei rami fruttiferi.
È molto importante anche l’apporto di microelementi come lo zinco e il boro. Se la pianta presentasse degli squilibri è bene ricorrere a degli integratori.
Come abbiamo detto uno dei nemici giurati di queste piante è il forte vento. Da solo o unito alle forti piogge è la maggiore causa della caduta prematura dei fiori e dei frutti. Se si vuole coltivare un esemplare in una zona particolarmente esposta è bene predisporre delle barriere frangivento per dare alla pianta almeno un po’ di riparo.
L’unica potatura strettamente necessaria è quella iniziale di formazione. Durante i primi anni è bene pulire la base e creare una forma a cono aperto o a chioma espansa. In seguito gli unici interventi da effettuare saranno quelli di pulizia da eventuali branche morte, danneggiate o che crescono in direzioni sbagliate.
Dopo la raccolta dei frutti è bene accorciare di un terzo i rami che li portavano in maniera che possano tornare a crescere e fiorire nuovamente.
Dopo il 15 anno di età, se i frutti cominciassero ad essere scarsi e più piccoli del solito, si può decidere di effettuare una pesante potatura di rinnovamento eliminando i rami più vecchi per stimolare l’albero a produrne altri totalmente nuovi.
Il litchi può essere propagato sia per via gamica che per via agamica. Nel primo caso si ricorre al seme. Non è particolarmente difficile da far geminare, ma bisogna pensare che prima di tutto non si otterranno piante della stessa qualità della madre. Generalmente saranno meno produttive e meno sane. Inoltre prima di vedere una fruttificazione passeranno come minimo 10 anni e la piena produzione non si potrà raggiungere prima dei 25. Per questo da sempre in Cina si è fatto ricorso alla moltiplicazione per via agamica e in particolare tramite margotta. Si ottiene incidendo un ramo, di preferenza con diametro di 2 cm. Dopo aver lasciato la zona incisa all’aria per qualche giorno la si avvolge in un telo di plastica contenente sfagno e torba umide, Di solito le radici vengono emesse nel giro di tre mesi. Al termine di questo periodo la sezione di ramo può essere separata dalla pianta madre e messa a dimora in una zona ombrosa. La produzione comincia in media dopo 5 anni.
I litchi sono frutti molto apprezzati in tutto il mondo per la loro dolcezza e freschezza. Purtroppo non tutti conoscono il loro vero e pieno sapore perché questo svanisce velocemente e quindi il trasporto deteriora inesorabilmente le sue qualità. Infatti si può affermare con tranquillità che i prodotti conservati o sciroppati perdono molto delle loro qualità iniziali. È anche per questo che la coltivazione della pianta si sta diffondendo in tutto il globo: si cerca di dare la possibilità anche a chi vive nell’emisfero boreale di riconoscerne appieno le qualità.
Possiamo dire che il litchi apporta una modesta quantità di calorie ( 66 kcal per 100), a fronte però di un forte contributo in vitamina C (70 mg). Vi è anche una buona quantità di minerali quali il fosforo e il potassio.
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Il Litchi (Litchi chinensis) è un albero sempreverde di origine cinese appartenente alla famiglia botanica della Sapinda
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Il lici, che viene chiamato anche Litchi o dattero cinese, si caratterizza per far parte della famiglia delle Sapindacee
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Il licis, conosciuto anche come ciliegia della Cina, è una pianta tropicale e subtropicale che appartiene alla famiglia
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Il litchi, o lici, appartiene alla famiglia delle Sapindacee, al genere Litchi ed alla specie chinensis.
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