Malattie pomodori
Se si verificano delle malattie funginee le piante colpite vanno immediatamente estirpate, tenendo presente che alcune spore possono restare nel terreno e colpire nuovamente negli anni successivi. In tutti questi casi il trattamento col rame può prevenire l’insorgere delle malattie. La peronospora causa l’ingiallimento delle foglie, fino ad intaccare fusto e frutti con un colore brunastro: questa malattia colpisce il pomodoro a partire da metà agosto a causa dell’umidità notturna e produce macchie a cerchi concentrici sul frutto; per evitarla si usa la poltiglia bordolese, applicata al mattino sui fiori ancora chiusi. L’alternaria è un altro fungo che causa l’ingiallimento fogliare e il marciume dei frutti. Il fusarium provoca prima l’appassimento, poi la morte della pianta, non permettendo la cura o il trattamento con qualche prodotto. La rizottonia agisce in casi di eccessiva umidità, con temperature oltre i 20 gradi, e intacca il colletto e le radici; per evitarla si può disinfettare il terriccio al momento della semina. La batteriosi procura dei puntini sulle foglie e l’arresto della crescita; questa patologia non è troppo grave, il rame può prevenirla e addirittura curarla.
I pomodori possono essere messi in pericolo anche da funghi meno aggressivi: la muffa grigia, l’oidio, la cladosporiosi, la radice suberosa. Tra questi funghi il più diffuso è la muffa grigia o botrite, un problema piuttosto serio, che a volte non può essere evitato nemmeno con una scrupolosa prevenzione. La muffa grigia comporta un indebolimento della pianta, che si riempie di una peluria grigiastra o biancastra; a causare questa formazione di muffa può essere l’alto tasso di umidità per un’eccessiva irrigazione o una scarsa circolazione d’aria, soprattutto se si chiudono i pomodori nella serra. Per prevenire tali malattie pomodori è buona norma monitorare spesso la salute delle piante e irrigare senza eccessi, meglio se nelle ore del mattino; per facilitare la circolazione dell’aria si possono mantenere le piante ad una distanza maggiore, oppure arieggiare le serre; da ultimo si devono eliminare il prima possibile le foglie secche o le parti appassite della pianta. Nel momento in cui si forma la muffa grigia bisogna eliminare le parti intaccate e irrorare la pianta con della poltiglia bardolese, ripetendo questo trattamento ogni dieci giorni, fino alla risoluzione del problema.
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Il pomodoro può essere attaccato da numerose specie di insetti: il più temibile è la cimice verde, nota anche come cimice del pomodoro. La cimice verde è un insetto fitofago che ruba sostanze nutritive alla pianta e ne intacca le foglie, su cui appaiono necrosi localizzate e, in seguito, disseccamenti causati dalle cosiddette punture trofiche dell’insetto; sulle bacche del pomodoro, invece, possono comparire le punteggiature clorotiche che, alla fine della maturazione, diventeranno piccole chiazze. Per combattere la cimice verde si possono utilizzare l’estratto di Piretro e, più in generale, i Piretroidi. Altri insetti pericolosi per il pomodoro sono gli afidi del pomodoro, animaletti a forma di pera che attaccano le foglie della pianta, rendendole lucide, deformate e appiccicose. A volte agli afidi si uniscono gli acari o gli aleurodidi. Anche in questo caso un trattamento a base di Piretro è la soluzione migliore. Da ultimo, si possono citare dei batteri che causano il cancro dei pomodori, portando maculature e picchiettature sulle foglie dei pomodori; in questo caso non è possibile utilizzare un rimedio efficace.
Il pomodoro è una pianta coltivata molto frequentemente, ma purtroppo è anche particolarmente sensibile alla temperatura, alle intemperie e diverse malattie. Il pomodoro va seminato in seminiera tra febbraio e marzo, in un terreno leggermente acido, dopo un’attenta concimazione. Le varie piantine di pomodoro dovranno nascere in file distanti circa 70 cm l’una dall’altra, per permettere una crescita adeguata. Molto importante è l’annaffiamento, che deve essere costante ma non esagerato: il terreno deve rimanere sempre fresco e non eccessivamente umido; è preferibile l’irrigazione per mezzo di un getto poco potente, per permettere all’acqua di penetrare in profondità e nutrire al meglio le radici. Mediamente il pomodoro avrebbe bisogno di 2,5 cm di pioggia alla settimana, quando la natura non provvede a questo bisogno, ci deve pensare l’uomo, con metodi artificiali. Il fusto del pomodoro emerge dal terreno dopo pochi giorni, ma la completa maturazione avviene solo alla fine dell’estate. Per evitare malattie pomodori può essere consigliabile trattare il terreno prima della semina e, poi, per tutto il periodo della maturazione, in modo da prevenire eventuali problemi.
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